STANLEY CUP FINALS ’25: IN GARA 4 GLI OILERS RIMONTANO 3 RETI E VINCONO IN OVERTIME!

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Dopo una gara 3 senza storia, vinta dai Panthers 6-1, le Stanley Cup Finals riprendono a offrirci uno spettacolo inarrivabile in gara 4. Florida, avanti 3-0 alla prima sirena, pregusta un’altra goleada, ma Edmonton cambia il portiere e inizia un’altra partita: gli Oilers segnano 4 reti consecutive, i Panthers li riagguantano clamorosamente a 19″ dalla fine ma capitolano in overtime. Serie in perfetta parità, 2-2; si torna in campo sabato a Edmonton per gara 5.

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opo una serata tranquilla per le nostre coronarie, quella di gara 3, le Stanley Cup Finals hanno deciso di ripartire alla grande, regalandoci un’altra partita memorabile, la terza decisa ai supplementari su quattro. Per dare la portata dell’impresa compiuta dagli Oilers (vincitori dopo aver rimontato tre reti di passivo), vi basti sapere che in tutta la storia delle Finals un fatto simile era accaduto solo altre sei volte. Una serie splendida, ripetiamo, che per nostra fortuna è ancora in parità e che da sabato, quando si giocherà gara 5 a Edmonton, si trasformerà sostanzialmente in una mini serie 2-su-3, in cui un ruolo fondamentale giocheranno le residue energie, fisiche e mentali, rimaste nelle due rivali. Nell’attesa di scoprire chi ne avrà di più, godiamoci questo magnifico inno all’hockey e all’imprevedibilità dello sport.

Dopo due match terminati ai supplementari, c’è chi si attende un copione simile anche in gara 3, prima partita giocata in casa dei Panthers. Niente di tutto questo: gli Oilers partono bene, ma accettano troppo presto di mettere la partita sul piano della rissa, con scontri fisici al limite e oltre (14 minuti di penalità comminati dagli arbitri solo nel primo periodo). Ma quello è terreno di caccia per Florida, che accetta volentieri la battaglia e ne gode, progressivamente, gli inevitabili frutti. Come già gara 2, anche il terzo match si accende subito: prima occasione per Perry dopo 35″ e prima rete di Florida dopo 56″, siglata dall’eterno Marchand, eroe degli overtime di gara 2, in mischia. Da lì in poi, per tutto il primo periodo, inizia una lunga sequela di fischi arbitrali, mal sfruttati dai canadesi che invece sono costretti ad incassare, in penalty killing, la rete del 2-0 Florida di Verhaeghe, che scaglia un perfetto tiro nel 7 più vicino, imparabile per Skinner. Suona la prima sirena e scatta una mega rissa, con gli arbitri che faticano non poco a riportare tutti negli spogliatoi.
All’inizio del secondo periodo, Edmonton ha, in superiorità numerica, l’occasione per riportare il match in parità: la sfrutta subito, con Perry lestissimo a raccogliere il rebound di un tiro appositamente rallentato di Bouchard sugli schinieri di Bobrovsky. L’equilibrio, però, dura poco più di un minuto: Reinhart sfrutta un turnover difensivo degli Oilers per siglare il 2-1, e dopo altri 4′ e mezzo Bennett, lanciato in breakaway solitario, firma il 4-1. Nel terzo Edmonton è stanca, le mancano le energie per provare l’impresa, anche perché Florida mette subito in chiaro le cose segnando ancora dopo 3’27”, con Ekblad in power play, il 5-1 su Pickard, subentrato a Skinner tra i pali degli Oilers. La partita finisce sostanzialmente lì; c’è ancora qualche scontro al limite ma l’unica altra rete sarà il 6-1 di Rodrigues a meno di 4′ dalla fine.

…nell’intervallo giungono, spigolose ma giustissime, le parole del “Great 99” Wayne Gretzky, che definisce gli Oilers visti fino a quel momento “una squadra in confusione, che gira freneticamente ma non sa realmente come mettersi per arginare i Panthers”.

Il monologo dei campioni in carica visto in gara 3 prosegue anche per tutto il primo periodo di gara 4: di monologo si tratta in effetti, visto che i Panthers segnano 3 reti (doppietta di Tkachuk e Lundell su un recupero di Verhaeghe viziato da un fallo non visto dagli arbitri) e chiudono il parziale con 17 tiri a 7. Edmonton deve perfino ringraziare il suo portiere Skinner per non aver subito un passivo ancora maggiore, e nell’intervallo giungono, spigolose ma giustissime, le parole del “Great 99” Wayne Gretzky, che definisce gli Oilers visti fino a quel momento “una squadra in confusione, che gira freneticamente ma non sa realmente come mettersi per arginare i Panthers”.

Sarà una coincidenza, ma gli Oilers che scendono sul ghiaccio per il secondo periodo sembrano proprio seguire i dettami della loro leggenda. Kris Knoblauch, dalla panchina, prova a dare una scossa cambiando il portiere, Pickard al posto di Skinner, e funziona: Edmonton si accende e la partita si ribalta completamente. Dopo 3’33” gli Oilers sfruttano il primo power play della loro serata e con Nugent-Hopkins (splendido tiro all’incrocio dei pali più vicino) suonano la carica. Dopo 3′ arriva per loro un’altra superiorità numerica, ma stavolta è eccezionale Bobrovsky su Draisaitl e la difesa di casa in qualche modo ne esce indenne. A 8’34” dalla seconda sirena Pickard tiene in vita i suoi con una parata clamorosa su Lundell, e i suoi compagni lo ripagano con il gol che riapre definitivamente il match sul 3-2, firmato da Nurse con un bel tiro sotto la traversa. Florida è in netta difficoltà, e dopo 10″ regala un’altra superiorità numerica a Edmonton con un delay of the game di Barkov. Gli Oilers si gettano all’assalto, ma qui Bobrovsky è davvero superlativo: prima ribatte un tiro al volo di Draisaitl, poi salva in butterfly su McDavid, presentatosi da solo davanti a lui dopo uno slalom ubriacante che aveva mandato a sedere sul ghiaccio (letteralmente) la difesa. Il 3-3 è però nell’aria, ed arriva puntuale poco dopo, a 4’55” dalla seconda sirena, con una deviazione in mischia di Podkolzni. Nel finale di parziale i Panthers reagiscono, ma vengono respinti prima da una deviazione provvidenziale di Ekholm a portiere battuto e poi, a soli 2″ dal riposo, da Pickard stesso.

L’inizio del terzo periodo è tutto di marca Panthers, che nei primi 7′ stringono d’assedio, pur essendo in parità numerica, la porta di Pickard, che si salva alla grande in almeno un paio di occasioni. La pressione su Edmonton si allenta dopo 7’34”, quando uno sgambetto commesso da Bennett concedere un vitale power play agli Oilers, che non segnano (straordinario Bobrovsky su McDavid e Perry!) ma almeno possono spezzare l’inerzia del momento. Da lì infatti nasce una fase di circa 7′ molto combattuta, con occasioni e colpi da entrambe le parti; il colpo di scena arriva a 6’24” dalla fine, quando Barkov perde un puck in difesa e Walman ne approfitta piazzando una fucilata imparabile anche per Bobrovsky, per il clamoroso 3-4. Florida accusa il colpo e poco dopo è ancora il suo super portiere russo a tenerla a galla, salvando su Draisaitl lanciato in breakway dopo due dribbling meravigliosi. A 2’26” dalla fine, i Panthers tentano la mossa della disperazione, togliendo il loro portiere per inserire un giocatore di movimento in più ed avere così una sorta di power play. Con le energie residue, gli attaccanti di Florida giocano splendidamente quei pochi minuti rimasti, schiacciano sempre più Edmonton nel suo terzo difensivo e alla fine, con soli 19″ sul cronometro, vengono premiati quando Reinhart insacca alle spalle di un Pickard forse troppo avanzato l’incredibile puck del 4 pari. Ancora una volta, la terza su quattro partite, si va ai supplementari.

Le due squadre sono consce di trovarsi a uno snodo cruciale di queste Finals, e affrontano l’overtime gettando sul ghiaccio tutto quello che è rimasto loro in corpo. Nascono così oltre 11 minuti di hockey nella sua massima espressione, giocato a ritmo pauroso, con pressing asfissiante (incredibile a questo punto del match e della stagione) e occasioni a catena da ambo le parti. Il match potrebbe chiudersi già dopo 1’40” in favore di Edmonton, ma Bobrovsky prima è bravissimo a salvare su una mischia e poi fortunatissimo quando il puck, scivolatogli sotto gli schinieri, va a fermarsi sul palo, prima di essere buttato via dalla difesa. Dall’altra parte è Walman a salvare Pickard, ribattendo un tiro a colpo sicuro di Schmidt e facendo disperare il pubblico. Dopo 6’50” altra clamorosa occasione per i Panthers: Sam Bennett si libera e scaglia un tiro violentissimo che Pickard riesce solo a contenere parzialmente con il guanto, il puck si impenna ma batte contro la traversa e torna in campo, salvando gli Oilers! Pickard si ripeterà altre due volte a metà tempo, finché, a 8’42” dalla sirena, arriva il momento cruciale. Draisaitl si invola lateralmente, vede Perry libero al centro e lo serve con un passaggio molto violento su cui Mikkola interviene con una scivolata disperata, intercettando il disco ma spedendolo nella propria porta per il gol finale di questo pazzesco 4-5. Ora le Finals tornano a Edmonton per una gara 5 d’importanza capitale, nella notte italiana tra sabato e domenica: stay tuned.

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Gianluca Puzzo

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