Anche quest’anno, a conclusione del campionato proponiamo come di consueto un commento finale per ciascun team. Iniziamo dalla Williams, alle prese con una stagione a dir poco complicata che l’ha relegata all’ultimo posto della classifica Costruttori, con un solo punto conquistato da Robert Kubica.

Ci si aspettava un’inversione di tendenza, pensando che una scuderia gloriosa e titolata come la Wiiliams peggio non potesse fare, quando nella passata stagione si classificò all’ultimo posto con soli sette punti. Purtroppo è andata davvero male, con l’evidente mancanza di prestazioni già palesata nei test pre-campionato, dove la monoposto era scesa in pista con un ritardo temporale costato importanti giorni di prove, sentore di una stagione tremendamente difficile. Avrebbe probabilmente meritato una diversa sorte il rientro di Robert Kubica, che va applaudito per aver vinto la sfida di tornare in F1 dopo l’incidente in una gara di Rally nel 2011; nonostante i problemi al braccio destro, Kubica è stato capace di guidare in circuiti angusti come Montecarlo ed affrontare sfide come l’incredibile Gran Premio di Germania, caratterizzato dalla variabile meteo, culminato tra l’altro con l’unico punto raccolto dal team.
Ha potuto esprimersi solo a sprazzi il rookie Russell (campione GP3-2017 e F2-2018) sempre davanti al compagno di squadra nei risultati delle qualifiche, mostrando le sue qualità in quelle di Spa e Monza (14°) nonostante i problemi della monoposto, che nonostante gli sviluppi ha sofferto il ritardo in avviop di stagione. Non sono mancati i malumori, ma un plauso va comunque fatto a tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno per risollevare la Williams, soprattutto agli sponsor che nonostante i risultati in pista rimangono al fianco del team. A campionato in corso è stata importante la notizia dell’estensione della partnership del title sponsor per i prossimi cinque anni, oltre alla rinnovata fornitura di power-unit Mercedes fino al 2025, a dimostrazione di una buona programmazione a medio e lungo termine. Da sottolineare come in molte occasioni gli uomini addetti ai pit-stop siano stati i più rapidi.

