
In Canada fa festa una ritrovata Mercedes con la vittoria di Russell e il primo podio in carriera per il 18enne Antonelli, secondo Verstappen, crash McLaren senza risentirne nelle classifiche, anonima la Ferrari (quinto Leclerc – sesto Hamilton) in un clima da resa dei conti persino con la stampa italiana.
L’esito di Montreal è di quelli non pronosticati, con una Mercedes tornata in vita dopo i recenti problemi relativi all’affidabilità delle power-unit (da due cedimenti in altrettante gare), al punto da cautelarsi montando il terzo propulsore sulle W16 per sfruttare gli allunghi del circuito.
La pole position di Russell e la seconda fila di Antonelli avevano dimostrato come il potenziale visto nelle libere non fosse un fuoco di paglia, bensì la dimostrazione di una macchina perfettamente a suo agio non sbagliando la partenza e massimizzando il passo gara.
Perfetto l’inglese che torna a vincere e manda un chiaro messaggio sulle sue capacità in chiave mercato, bravissimo il rookie italiano che cancella un periodo sfortunato e sale sul podio (il primo in carriera) dopo l’ottimo start e la costruzione della posizione giro dopo giro, è il terzo pilota più giovane a farlo (18 anni 9 mesi 21 giorni), ventinovesimo italiano a podio in F1 addirittura il primo dopo un’assenza di ben quindici anni (Trulli in Giappone 2009).
Mi piacerebbe potervi dire quello che sta accadendo, stanno succedendo tante cose sullo sfondo. Ci sono tante cose che vorrei dirvi per spiegare, però non posso sbottonarmi troppo: le cose che sono successe quest’anno, i problemi che abbiamo avuto, quello che sta succedendo all’interno dell’organizzazione.
Lewis Hamilton, al termine del Gp.
Le Frecce d’Argento balzano in seconda posizione nella classifica piloti, superando una Ferrari in evidente difficoltà e purtroppo in stato confusionale: che sia il silenzio prima della tempesta?
La seppur deficitaria posizione nei costruttori è comunque figlia degli errori altrui, con risultati per l’ennesimo anno non in linea con le aspettative, dove la McLaren è lontana ma soprattutto gli sviluppi promessi, tardano ad arrivare.
Si cercano ingegneri di peso e intanto, le non dichiarazioni dei vertici fanno intendere come possa essere in dubbio persino il rinnovo del team principal Vasseur, applaudito all’inizio del suo percorso ma adesso finito tra coloro in dubbio, tra l’altro in scadenza a fine anno.
La tendenza che purtroppo emerge è che gli ingegneri contattati non sembrano avere voglia di venire a Maranello, un terribile segnale per quello che dovrebbe essere il potenziamento della struttura, in una fase di piena progettazione della prossima monoposto che inaugurerà il nuovo ciclo regolamentare, mentre l’attuale si sta rivelando un disastro per la SF-25 nata male che non regge gli aggiornamenti della concorrenza, con obiettivi miseramente falliti visto il completo ridisegno alla precedente SF-24 con opzioni di sviluppo fin qui, non concretizzate.
Il divario di almeno quattro decimi dalla McLaren è un’enormità che non sarà colmata da qui a fine anno.
Purtroppo c’è di più.
Secondo un recente articolo sul Corriere della Sera, firmato da due volti bene informati come Giorgio Terruzzi e Daniele Sparisci, persino Leclerc starebbe analizzando il suo futuro.
Perché talvolta anche l’amore cieco ha un limite, perché quando dai tanto e ricevi poco, inevitabilmente si finisce per perdere entusiasmo e fiducia, specie nel constatare come Piastri in una stagione, sta ottenendo più risultati di tutti quelli da lui raggiunti con la Ferrari.
“Dal suo cerchio più ristretto qualcuno si è lasciato sfuggire interrogativi a proposito del contratto che lo lega a Maranello fino al 2029, cioè quando avrà 31 anni. Un matrimonio definitivo, caratterizzato da continue dichiarazioni d’amore. Ma la sua fiducia non sembra più totale, rivive crisi cicliche e non gli sarà sfuggito che Piastri in un anno, da quando la McLaren è tornata al vertice, ha vinto quasi quanto lui in sette stagioni in rosso. Non c’è nulla di deciso, ma il semplice fatto che possa guardarsi intorno senza più escludere il passaggio a un altro team (esistono clausole d’uscita nell’accordo) pare connesso alle opportunità offerte dal 2026. Il suo timore è ritrovarsi su una Rossa che fatica anche nel nuovo ciclo di regole. La Mercedes invece è accreditata di un vantaggio tecnico grazie al motore. Non ha ancora rinnovato il contratto a Russell, ha inseguito Verstappen ma è probabile che Max l’anno prossimo resti in Red Bull per scegliere con chi accasarsi nel 2027, sempre che non decida davvero di prendersi una pausa, cosa che potrebbe permettersi solo lui. Charles inoltre è sempre stato stimato da Toto Wolff. C’è poi l’Aston Martin in pieno rilancio con Adrian Newey, ma sarebbe una scommessa ad alto rischio.”
Inevitabile dopo sette stagioni in cui ha trasformato delusioni (e persino dita puntate) in lezioni di dignità e promesse rinnovate.
Ancor peggiore l’indiscrezione riportata a firma di Fulvio Solms, secondo cui i problemi della SF-25 di Hamilton nello scorso Gp di Spagna, sarebbero stati dovuti a modifiche alle altezza da terra apportate a insaputa del pilota che avrebbe preso la questione molto male.
A gettare acqua sul fuoco, ci ha pensato l’ex Carlos Sainz adesso in Williams, evidenziando come si ripete sempre la stessa storia con i media, che puntano sempre il dito creando il caso quando i risultati non arrivano.
Non è mancata la risposta dura del diretto interessato Vasseur, nella conferenza stampa di venerdì tra le due sessioni di libere: “Non si tratta di tutti i media italiani, ma solo di una parte. Non si tratta di me, perché io queste cose riesco a gestirle. Riguarda più che altro le persone del team. Dare in pasto i loro nomi in questo modo è, a mio parere, una mancanza di rispetto nei loro confronti e nei confronti delle loro famiglie. Già lo scorso anno abbiamo avuto un caso simile con il capo dell’aerodinamica. Questa stagione sono usciti altri nomi, non so quale sia l’obiettivo. Non lo capisco, forse è quello di buttare mer** sulla squadra, ma in questo caso non ne vedo il senso. Forse per loro è l’unico modo per esistere, questa è probabilmente la ragione principale. Ma stanno davvero danneggiando il team perché ad un certo punto c’è una perdita di concentrazione e quando stai lottando per il campionato ogni singolo dettaglio fa la differenza. Dall’inizio del weekend si parla solo di questo, se il loro obiettivo è mettere la squadra in questa situazione, lo hanno raggiunto. Ma non penso che così si possa vincere un mondiale. O almeno non con questo tipo di giornalisti attorno a noi. Quando ho accettato l’incarico sapevo che significava essere esposti e credo sia abbastanza facile da gestire. Si tratta più delle persone del team: stanno lavorando duramente e leggere che uno o l’altro saranno rimpiazzati è inutile. Questi giornalisti, non metto tutti nel calderone, devono considerare che queste persone hanno una famiglia, mogli, figli e questo è completamente irrispettoso. Ora non voglio parlare più di questa stupida cosa.”
Parole e toni che risaltano uno scontro, pur senza aspettarsi un intervento immediato dei vertici, ma nella consapevolezza che il peso del confronto diretto potrebbe decidere il suo futuro a Maranello.
Certo, a parte i nomi degli autorevoli giornalisti, restano i fatti e soprattutto logico chiedersi cosa vorrà fare la Ferrari da grande, perché presentarsi come oggi appare, ancora impreparati all’alba del nuovo ciclo regolamentare, significherebbe vedere vincere gli altri ancora per tanti anni.
Sul piano della competizione è stato un weekend abbastanza complicato, con Leclerc a muro nei primi minuti della prima sessione di libere con danni pesanti al punto da saltare tutta la sessione successiva, poi la scelta di montare un motore nuovo su entrambe le rosse prima della terza sessione di libere, con l’unità già usata che rimarrà a disposizione per le rotazioni nei prossimi venerdì.
Non una grande qualifica per entrambi, nessun spunto in gara tale da far pensare a una rimonta per attaccare il podio, purtroppo la strategia discussa a fine gara non è l’unica ombra.
A sorpresa bocciata la McLaren, per un risultato che non cambia assolutamente le classifiche piloti e costruttori, i Papaya continuano a spingere dietro le quinte, presentandosi con una nuova ala anteriore con un inedito passaggio d’aria nella congiunzione tra la paratia laterale e i tre flap, pur non copiando la soluzione della Mercedes ma dandone una diversa interpretazione, di fatto più estrema.
Un chiaro obiettivo quello di far venire il mal di testa ai rivali, che sta garantendo un vantaggio costante nonostante siano trascorsi già diversi Gp e il vantaggio iniziale sia rimasto immutato.
Un weekend difficile mai acceso, concluso negli ultimi giri in maniera fuori luogo per il tentato sorpasso di Norris in un punto impossibile costatogli l’incidente e l’ulteriore solco nella classifica piloti.
La Red Bull aveva iniziato il weekend con un’importante svolta in chiave futura, chissà, magari prossima, con l’ottenimento della licenza di poter correre in F1 al pilota britannico Arvid Lindblad che compirà 18 anni il prossimo 8 agosto, attualmente impegnato nelle prime posizioni nel campionato di Formula 2, una deroga concessa dalla Federazione nonostante la minore età.
Un via libera importante, che garantisce la possibilità di sostituire Verstappen per un Gp, qualora l’olandese ricevesse un’ulteriore punto di penalità alla sua Superlicenza e quindi costretto a saltare una gara, dove uno tra Lawson e (più probabilmente) Hadjar salirebbe sulla sua Red Bull e Lindblad avrebbe l’occasione di esordire con la Racing Bulls.
Trattasi anche di un chiaro messaggio alla prossima stagione, perché in attesa di avere certezza sul futuro di Verstappen, crescono i rumors secondo cui la crescita di Hadjar in Racing Bulls, potrebbe sancire la promozione proprio in Red Bull, mentre Tsunoda legato a Honda, si accosterebbe in Aston Martin.
Il campione olandese ha concluso in seconda posizione guadagnando qualche punto su Piastri, mentre nei costruttori continua a piovere sul bagnato per Tsunoda, che ha pagato dieci posizioni di penalità sulla griglia per aver superato nelle terza sessione di libere, la McLaren di Piastri danneggiata in regime di bandiera rossa.
La Williams reduce dalla pessima trasferta spagnola, muove la classifica col decimo posto di Sainz.
Punti pesanti per la Haas (nono Ocon) che aggancia la Racing Bulls, celebrando il Gp n. 200 della sua storia in F1 con un omaggio alle origini, con la livrea ispirata a quella del debutto nel 2016 in Australia, sfoggiando una tonalità di grigio e dettagli in rosso, oltre ai nimi dei membri del team sull’ala anteriore.
A punti l’Aston Martin con la seconda top-ten consecutiva di Alonso (settimo) che fa ben sperare a un campionato più lontano dalle retrovie.
Bene la Sauber con l’ottavo posto di Hulkenberg che prosegue la fase positiva del quinto in Spagna, tale da consentire un grande balzo tra i costruttori, in un processo di nuovi aggiornamenti che spera d’introdurre prima della pausa estiva, nonostante la consapevolezza di come il 2026 porterà un nuovo regolamento tecnico che andrà largamente a ridefinire il disegno delle prossime macchina in queste settimane pienamente in progetto, fattore che potrebbe far pensare come i team meno competitivi potrebbero abbandonare lo sviluppo attuale per dedicare tempo e risorse alla prossima, non in questo caso, a dimostrazione della volontà e visione per rialzarsi dal fondo del gruppo.
Sempre più fanalino di coda l’Alpine.
Si torna in pista tra due settimane, quando il 29 giugno sul circuito di Spielberg andrà in scena il Gran Premio d’Austria che aprirà una serie di weekend europei consecutivi previsti fino a settembre.
CLASSIFICA PILOTI – (punti)
1. Piastri (McLaren) – 198
2. Norris (McLaren) – 176
3. Verstappen (Red Bull) – 155
4. Russell (Mercedes) – 136
5. Leclerc (Ferrari) – 104
6. Hamilton (Ferrari) – 79
7. Antonelli (Mercedes) – 63
8. Albon (Williams) – 42
9. Ocon (Haas) – 22
10. Hadjar (Racing Bulls) – 21
11. Hulkenberg (Sauber) – 20
12. Stroll (Aston Martin) – 14
13. Sainz (Williams) – 13
14. Gasly (Alpine) – 11
15. Tsunoda (Racing Bulls/Red Bull) – 10*
16. Alonso (Aston Martin) – 8
17. Bearman (Haas) _ 6 pt
18. Lawson (Red Bull/Racing Bulls) – 4***
19. Bortoleto (Sauber) – 0
20. Colapinto (Alpine) – 0 **
21. Doohan (Alpine) – 0
* 3pt conquistati con la Racing Bulls prima dello scambio dal Gran Premio di Giappone, con lo stesso Tsunoda in Red Bull e Lawson in Racing Bulls;
** ha sostituito Doohan dal Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna;
*** punti tutti con Racing Bulls .
CLASSIFICA COSTRUTTORI – (punti)
1. McLaren – 374
2. Mercedes – 199
3. Ferrari – 183
4. Red Bull – 162
5. Williams – 55
6. Haas – 28
7. Racing Bulls – 28
8. Aston Martin – 22
9. Sauber – 20
10. Alpine – 11