F1 ’25: INTERVALLO CANADESE

F

Intervallo nordamericano tra i Gran Premi europei per la Formula 1, che fa tappa a Montreal, da molti anni sede della gara canadese.

È

molto forte il rapporto tra Canada e la Formula 1, inevitabilmente stretto nel ricordo di Gilles Villenueve e nonostante siano trascorsi ormai molti anni da quel tragico incidente, rimane perennemente viva la memoria e l’ideale dello sfortunato pilota, tanto da riportare l’ormai consueta scritta “Salut Gilles” a ridosso della linea di traguardo.
Un’attesa e una presenza forte nel calendario dei Gran Premi, nonostante l’assenza di piloti locali e l’ingresso in calendario di nuovi Paesi.
La prima gara valevole per il mondiale si disputò nel lontano 1967 sul circuito Mosport, poi a Mont-Treamblant e dal 1978 il consolidato appuntamento di Montreal, non disputato ad eccezione degli anni 1987, 2009 e biennio 2020/21 per i fatti della pandemia.
Il tracciato semi-permanente sorge nel Parc Jean-Drapeau sull’Isola Notre-Dame, costruita artificialmente per le Olimpiadi del 1976 nell’estuario del fiume San Lorenzo.
In questi decenni le modifiche sono state minime anche in virtù della contenuta superficie, fattore che rende emozionalmente bello la possibilità di gareggiare in una pista molto simile a quella dove hanno corso i campioni del passato.
Certo rimane un ricordo il famoso “muro dei campioni”, una barriera di cemento che per molti anni costeggiava l’ultima curva subito dopo la chicane prima di un lunghissimo rettilineo, infatti il punto di frenata ha rappresentato una trappola per moltissimi piloti, compresi quello maggiormente titolati, un tratto che oggi pur rimanendo insidioso è lontano da quell’insidia.
Nelle statistiche delle vittorie per pilota, Hamilton avrà l’occasione di superare il record che attualmente condivide con Michael Schumacher (7), idem per le pole entrambi a quota sei, mentre la Ferrari potrà eguagliare la McLaren nel maggior numero di vittorie (13).

Credo che iniziamo a capire la macchina e a come impostarla per ottenere il massimo, ma dobbiamo andare in direzioni piuttosto estreme. Quindi, a meno di aggiornamenti molto presto, credo che sarà difficile lottare regolarmente per il podio.

C. Leclerc, dopo il Gp di Spagna

In questa fase di stagione, non più iniziale ma che si avvia verso la metà delle gare in calendario, sono oramai chiare le gerarchie.
La McLaren, a meno di clamorosi avvenimenti, ha già congelato la prima posizione della classifica costruttori mentre in quella piloti, proprio la mancanza di una precisa gerarchia tra Piastri e Norris, continua a rendere molto equilibrata la lotta al vertice, dove regole interne al team Papaya stanno consentendo una serena convivenza intorno al box.
Una scelta ben chiara che fin qui, senza darsi troppo fastidio sta pagando, soprattutto dopo il cortocircuito della Red Bull e di Verstappen avvenuto in Spagna, dove la gestione e la penalità avvenuta negli ultimi giri di quel Gran Premio, di colpo ha provocato un buco pari a ventiquattro punti che potrebbe essere determinante per le scelte future, ovvero giocarsela senza avere qualcuno che faccia da terzo incomodo.
Certo il campione del mondo in carica, anche in Canada farà di tutto per rimanere incollato al duo di testa, ma nonostante la guida sempre al limite con una Red Bull cresciuta e cucitagli addosso, il sedile del secondo pilota rimane quasi una brace per chiunque, da Perez della scorsa stagione, a Tsunoda che ricordiamo, nelle prime gare ha sostituito Lawson retrocesso alla Racing Bulls.
E’ uno dei fattori che rende molto equilibrata la seconda posizione tra i costruttori, con appunto Red Bull, Mercedes e Ferrari molto vicine tra loro, ciascuna con punti di forza e debolezza.
La Red Bull fa leva su Verstappen ma paga pesantemente il mancato apporto di ulteriori punti, la Mercedes seppur partita bene, nelle ultime uscite è apparsa in ombra dove Russell è il capitano mentre Antonelli gareggia come rookie e quindi oltre a essergli concessi eventuali errori d’inesperienza, nulla può di fronte problemi di affidabilità della macchina.
La Ferrari partita malissimo, sta cercando di risalire con Leclerc che l’ha presa per mano e Hamilton certamente chiamato a dare un contributo maggiore.
Il monegasco è in questo momento il principale artefice di un insperato secondo posto nei costruttori, con tre podi stagionali di cui due consecutivi, guidando probabilmente la peggiore Rossa degli ultimi dieci anni, sempre pronto ad assumersi colpe e responsabilità persino non sue, desideroso a far squadra e spingere per sopperire alle mancanze del mezzo, collante tra il team e tifosi che vedono in lui l’uomo che può dare la speranza di un riscatto.
Capace in Spagna di sfoderare una delle gare più solide mai viste, nella sicurezza di avere penalizzato volutamente la qualifica per conservare un set di gomme nuove e siccome la fortuna aiuta gli audaci, si è trovato al posto giusto nel momento giusto quando è servito, anche se ancora una volta, non sono mancati momenti di frustrazione quando serve il tempismo del box, comunque fin qui perfetto nelle soste.
Resta da riflettere sul lato accanto, perché se la macchina numero 16 si dimostra comunque combattiva, quella numero 44 continua a faticare nel trovare il ritmo e quella leadership che può essere acquisita solamente dai risultati in pista e non dal trascorso palmares, tra l’altro con dichiarazioni demotivate, rinunciatarie e arrendevoli.
Ecco, ciò che preoccupa è proprio l’atteggiamento ai media che trasmette più rassegnazione che determinazione, indipendentemente dall’anagrafica, perché se Leclerc ha indossato il ruolo di capitano, Hamilton sembra essersi incanalato come gregario che stride con la sua leggenda, per questo motivo le prossime gare rappresenteranno uno spartiacque per decidere se il sette volte campione del mondo vorrà essere protagonista nell’avventura in rossa o limitarsi a guardarla da vicino.
A centro gruppo una Williams completamente rinata se paragonata al recente passato, dove l’obiettivo punti è da qualche tempo pienamente alla portata ma dovrà riscattare il pessimo weekend spagnolo che ha interrotto la serie di quattro Gran Premi consecutivi con entrambi i piloti in top-ten.
Sarà duello per la sesta posizione tra Haas e Racing Bulls dove anche un piazzamento in questo lungo campionato potrà fare la differenza, certo Hadjar sta dimostrando una costante e progressiva crescita, sapendo gestire soprattutto mentalmente la pressione generata da quell’errore nella prima curva del giro di formazione dell’inaugurale Gp di Australia, di sicuro un percorso che potrebbe farlo ambire a un sedile in Red Bull.
Nelle ultime posizioni, l’esito di giorni addietro ha causato uno scossone imprevisto, perché la Sauber ha dato un colpo importante al suo campionato e vorrà proseguire giocandosi le sue possibilità per evitare l’ultima posizione, a pari punti con l’Aston Martin che nonostante gli investimenti e l’obiettivo dichiarato del 2026, non può pensare l’attuale stagione possa essere un lunghissimo conto alla rovescia in vista della prossima.
Certo non aiutano fin qui le dinamiche interne, come il retroscena secondo cui siano state le vere cause che ha visto Stroll dare forfait in Spagna, inizialmente giustificato per dolori al polso dopo le qualifiche, poi l’indiscrezione della BBC secondo cui il canadese, avrebbe perso la calma nel box dopo essere stato eliminato al termine del Q2, in cui ha girato con un tempo di 0,535 secondi più lento del compagno di squadra Fernando Alonso, anche se il portavoce aveva affermato che la perdita di calma e l’infortunio non sono correlati. Un vero e proprio giallo.
Ci si aspetta una scintilla in Alpine (in questo momento fanalino di coda) e soprattutto da Colapinto cui al momento, non sembra pagare il cambio di sedile con Doohan.
Di seguito il programma con l’ora italiana.
Prove libere 1
Venerdì 13 Giugno – ore 19;30
Prove libere 2
Venerdì 13 Giugno – ore 23;00
Prove libere 3
Sabato 14 Giugno – ore 18;30
Qualifiche
Sabato 14 Giugno – ore 22;00
Gran Premio
Domenica 15 Giugno – ore 20;00

Autore

Andrea La Rosa

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