F1 ’24: VERSO SUZUKA

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L’esito del trascorso Gran Premio d’Australia accende la speranza di un campionato diverso e maggiormente equilibrato, intanto continuano i rumors di mercato dove il fulcro è rappresentato dalle conseguenze che potrebbero avere le crepe nel box Red Bull a seguito del caso Horner.

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uggestioni o fantasie?
A semafori spenti, i media inevitabilmente si soffermano sugli scenari di mercato che settimane addietro sembravano essere fantascienza, un valzer per nulla scontato che aprirebbe un largo effetto domino.
Tra i piloti più appetibili ci sono Norris della McLaren e Albon della Williams, da non sottovalutare la posizione di Alonso attualmente in Aston Martin sempre autore di prestazioni ben oltre il potenziale a disposizione, contratti siglati va bene, ma sappiamo bene come le tentazioni avvolte possano superare qualsiasi ostacolo.
Le ultime notizie dicono che Verstappen potrà svincolarsi dalla Red Bull qualora Helmut Marko dovesse lasciare la squadra, appendice aggiunta successivamente al contratto firmato due anni addietro, anche questo, elemento strano e poco inclusivo considerato il non coinvolgimento di altre figure dirigenziali.
Al momento l’unico trasferimento certo è quello di Hamilton in Ferrari, ma la situazione delicata alla Red Bull tutt’altro che risolta, potrebbe regalare sorprese e argomenti, idem la situazione del giovane ferrarista Bearman destinato a scalzare uno degli attuali sedili titolari.
Su questo proposito, non è un caso come in casa Haas, che in questo momento dispone idealmente dell’unico sedile rimasto appetibile in orbita Ferrari dopo l’uscita di Alfa Romeo, entrambi i piloti Magnussen ed Hulkenberg stanno sfoderando prestazioni che meritano un encomio, giocando di squadra uno a favore dell’altro, provando in tutti i modi a meritare il posto nell’immediato futuro.
Sainz è al momento senza un contratto 2025, elemento che sta aprendo un importante dibattito sulla scelta della Ferrari di privarsene nel momento forse migliore della carriera, vista la sua progressione da quando è in rosso.
Mercato dunque in grande fermento, con Verstappen attratto dalla Mercedes che nel frattempo, dopo aver visto trasferire Loic Serra e Jerome D’Ambrosio alla Ferrari, per non avere la direzione del senso unico, ha messo sotto contratto Simone Resta ed Enrico Sampò, il primo al fianco del direttore tecnico James Allison, il secondo assumerà il ruolo di responsabilità sul fronte delle simulazioni, aspetto che sta dando notti insonni a Brackley per la scarsa correlazione dati con le prestazioni reali della vettura; entrambi potranno essere operativi dal 2025 quando scadrà il cosiddetto periodo di gardening.
Certo è incredibile come la Red Bull, per giochi di potere e posizioni granitiche rischia seriamente di sgretolarsi, basti pensare la capacità d’innovare la propria macchina quasi certa che gli altri competitors, in qualche modo, avrebbero guardato le soluzioni che hanno portato al dominio della passata stagione, forte inevitabilmente delle idee di Newey ma soprattutto di risorse che lavorano dietro le quinte.

L’aspetto migliore è quello di non guardare le classifiche, andare avanti gara dopo gara, perché da un lato c’è la Red Bull che non può essere divenuta brutto anatroccolo, dall’altro c’è la Ferrari, sicuramente ancora indietro ma con idee chiare…

La Red Bull o meglio, il binomio con Verstappen resta il fattore da battere, ma c’è un campanello d’allarme chiamato affidabilità, perché le macchine forti quanto possano essere, hanno la necessità di arrivare sotto la bandiera a scacchi.
Per questo il cambio sostituito sulla macchina di Perez, la seconda power-unit già smarcata in quella di Verstappen, ed i recenti problemi all’impianto frenante costato a Melbourne il ritiro dell’olandese, sono elementi da non sottovalutare.
Nel frattempo la comitiva prepara il Gran Premio del Giappone trasferendo le componenti da Melbourne a Suzuka, importante banco di prova per la gestione delle gomme, dove alcuni team potrebbero introdurre i primi aggiornamenti alle rispettive monoposto che non riguardano solamente adattamenti di configurazioni secondo le caratteristiche del tracciato.
La Ferrari arriva galvanizzata e in fiducia, ma bisogna rimanere con i piedi per terra, troppo presto poter parlare di lotta con la Red Bull, certamente il lavoro ed i passi avanti erano stati notati nelle prime due gare nonostante il solito dominio Red Bull-Verstappen, fino a cogliere l’occasione nel primo momento utile.
L’aspetto migliore è quello di non guardare le classifiche, andare avanti gara dopo gara, perché da un lato c’è la Red Bull che non può essere divenuta brutto anatroccolo, dall’altro c’è la Ferrari, sicuramente ancora indietro ma con idee chiare, proprie, una raggiunta serenità e un team principal capace di fare squadra e mettere ordine a quegli elementi fuori posto negli ultimi anni.
Sorpresa McLaren, a questo punto terza forza del campionato, chiamata dopo il podio di Melbourne, a continuare sulla propria strada nel tentativo finalmente, di risalire dopo anni bui.
Nella pancia del gruppo c’è Aston Martin e Mercedes (incredibile ma vero), dove la prima dovrà imparare dagli errori della passata stagione, quando gli aggiornamenti portarono l’arretramento nelle gerarchie, mentre le Frecce d’Argento sono divenute un caso.
Dichiarazioni troppo ottimistiche ad inizio anno, problemi di correlazioni dati tra la galleria del vento e la realtà della pista, noie di affidabilità, incidenti e difficoltà di setup, stanno trasformando questa prima parte di 2024 in un vero e proprio incubo.
Il riferimento della Mercedes potrebbe essere quello di Ferrari e McLaren, che senza perdersi d’animo nonostante le pressioni, sono ripartite rimboccandosi le maniche, certo le recenti dichiarazioni ad anima scoperta di Toto Wolff rappresentano il segno dei tempi.
Nella zona medio-bassa sarà sfida tra Racing Bulls e Haas, mentre restano alla ricerca dei primi punti Sauber e Williams, quest’ultima al centro delle polemiche per la questione relativa alla disponibilità di due soli telai senza quello di riserva, costato a Melbourne il ritiro anticipato dell’incolpevole Sargeant per trasferire il telaio della sua auto in quella di Albon.
Uno schiaffo alla fiducia e meritocrazia, ma in termini arrivisti, anche nei confronti degli sponsor che sostengono il pilota americano e di conseguenza, anche il budget del team.
Alpine alla ricerca di un’identità dopo l’inizio a dir poco disastroso.
Conclusione dedicata a Suzuka, che recentemente ha prolungato il contratto di partecipazione alla Formula 1 fino al 2029 compreso, anticipato rispetto agli anni scorsi, per massimizzare gli sforzi dei trasferimenti, in questo caso tra l’Australia e la Cina che sarà l’appuntamento successivo, di seguito programma del Gran Premio di Giappone (ora italiana).
Venerdì 5 Aprile
Prove Libere 1 – ore 4.30
Prove Libere 2 – ore 8.00
Sabato 6 Aprile
Prove Libere 3 – ore 4.30
Qualifiche – ore 8.00
Domenica 7 Aprile
Gara – ore 7.00

Autore

Andrea La Rosa

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