A Monza la Ferrari lotta ma nulla può contro una Red Bull superiore: vince Verstappen sul podio con Perez e Sainz autore di una grande gara sempre in difesa, anche contro Leclerc negli ultimi giri.

Si sognava, ma si sapeva.
Nonostante la pole ed una prima fase di gara da libro cuore, la Ferrari nulla ha potuto contro l’evidente superiorità della Red Bull.
A Monza i valori sono stati più equilibrati anche per le caratteristiche del tracciato, da basso carico aerodinamico, ma sul passo gara sono usciti i valori con Verstappen che dopo il sorpasso su Sainz, avvenuto circa metà gara, ha iniziato un altro Gran Premio.
Le premesse erano quelle di una Red Bull, quella di Verstappen, favorita d’obbligo per la vittoria, contro le Ferrari con l’obiettivo podio per riaccendere l’entusiasmo di una stagione, l’ennesima, sotto le aspettative per la quale Monza, col suo caloroso pubblico, ha la capacità di curarne le ferite.
Fare bene davanti ai proprio tifosi non significa cestinare le delusioni, ma trasmettere entusiasmo e guardare con fiducia all’imminente futuro, un’insperata occasione da cogliere al volo nel tempio di un tempo che non c’è più.
La Ferrari ha lottato, più del previsto e ogni oltre previsione, doppietta Red Bull e un terzo posto che meglio ha colorato il podio, bellissima la gara di Sainz prima in difesa sulle Red Bull, poi su Leclerc che ha provato il colpaccio sul compagno di squadra, entrambi negli ultimi giri hanno dato spettacolo e fatto palpitare e non poco i ferraristi, fino all’ordine di scuderia nell’evitare inutili rischi.
Livrea speciale per la Rossa, che ha voluto celebrare l’evento con delle sfumature di colore giallo Modena sul cofano motore, sul musetto e sui numeri, disegno con un chiaro riferimento alla carrozzeria della 499P che di recente ha vinto la 24 ore di Le Mans.
Indipendentemente da quelli che saranno i risultati finali nelle classifiche piloti e costruttori, il 2023 rappresenta un prima passo verso una ricostruzione necessaria e forse tardiva, perché al netto delle stagioni 2019 e 2022 contraddistinte da qualche vittoria, è mancata quell’organizzazione e incisività negli sviluppi come nelle decisioni, degne di portare il nome della Ferrari.
Come più volte riportato, il team principal Vasseur ha ereditato una situazione disastrosa, dopo aver ribaltato la Gestione Sportiva serve continuare con personalità a quelle scelte che non devono guardare in faccia nessuno.
Metodologia (almeno in apparenza) condivisa da Leclerc, su cui la Ferrari punta nei prossimi anni, a cominciare da una macchina che dovrà sposare maggiormente le sue caratteristiche di guida, verso un rinnovo di contratto che sembra essere bene indirizzato.
Sull’altro fronte invece, dopo molto smentite, papà Sainz, ricordiamo icona del motorsport per tre volte vincitore della competizione rally Dakar, ha recentemente confermato esserci stati dei colloqui con Audi destinata ad acquisire le quote di maggioranza del gruppo Sauber che nel frattempo, quest’anno, lascerà la partnership commerciale Alfa Romeo, dove a capo de progetto, ritroverebbe Andreas Seidl con cui ha già lavorato in McLaren.
Tutto è rimandato, perché la scadenza dei contratti dice 2024, ma è chiaro come nell’era del budget cap, il lavoro e la programmazione rende necessario un largo anticipo di tutto il lavoro, compresa la direzione di quella che sarà la prossima macchina.
La Mercerdes ha massimizzato il risultato, con Russell ed Hamilton rispettivamente in quarta e quinta posizione, per entrambi è arrivata la conferma per le prossime due stagioni.
Ci piace sottolineare come sul futuro invece che riguarda anche i nostri colori, le Frecce d’Argento
credono moltissimo nel 17enne bolognese Andrea Kimi Antonelli, già sotto contratto quando ne aveva 12 da Toto Wolff in prima persona, con i motori nel sangue visto che il padre per molti anni è stato pilota nei campionati a quattro ruote coperte, partecipando a due gare del Campionato Europeo Turismo, oltre ad essere battezzato con un nome (Kimi sulla scia dell’ex pilota Raikkonen) che la dice lunga sui progetti fin dai tempi della coccarda di nascita.
Ormai prossimo l’annuncio di un sedile in F2 col team Prema, uno dei più vincenti nelle categorie minori, dunque un grande salto dalla Formula Regional Europea senza prima passare in F3, chissà che un giorno noi italiani tiferemo anche per la Mercedes.
Fantastica la settimana posizione della Williams con Albon, che in questa stagione ha ripreso in mano la sua carriera che dopo l’addio a Red Bull, sembrava essere tramontata.
Per lui una prestazione solida, di forza e difesa sulla McLaren di Norris cui non deve sorprendere la prestazione, chiaramente distante dal recupero mostrato nelle recenti gare.
Sfortunato Piastri, perché indietreggiato ed ai margini della top-ten, dopo un contatto con Hamilton (costato cinque secondi di penalità al sette volte campione del mondo.
Per la Mclaren c’era consapevolezza di soffrire le velocità dei lunghi rettilinei per la bassa efficienza in condizioni di basso carico, l’esperienza di Spa-Francorchamps e le caratteristiche per certi versi simili al circuito brianzolo, aveva consigliato di lavorare su un’ala posteriore completamente nuova per una configurazione fatta su misura che evidentemente non ha cucito il gap, facendo registrare il ritardo anche nei settori caratterizzati dalle Varianti.
Male l’Aston Martin a punti solamente col nono posto di Alonso, mentre l’Alfa Romeo con Bottas muove finalmente la classifica, seppur col decimo posto che vale un solo punto.
Vale sottolineare come l’Alfa Romeo come in precedenza scritto per la Ferrari, ha contraddistinto l’evento con una livrea speciale caratterizzata da un tricolore marcato sul cofano motore fino alle pance, omaggiando il lancio dell’ultima fuori serie 33 Stradale.
Un team in fase di transizione con una macchina che durante la stagione, ha mancato di quei punti di forza su cui puntare in determinati circuiti.
Weekend da incubo per l’Alpine, perché entrambi i piloti non sono mai stati vicini alla top-ten, fuori dalla punti anche l’Haas relegata nelle ultime posizioni.
E’ stato anche il Gran Premio di casa per l’Alpha Tauri, che ricordiamo nel corso degli anni ha mantenuto la storica sede di Faenza che apparteneva alla Minardi, è stata una Monza speciale per il team principal Franz Tost che a fine anno lascerà il muretto per fare posto a Laurent Mekies ex direttore sportivo della Ferrari, nei ricordi l’incredibile vittoria nel 2008 di Vettel e Gasly che nel 2020, fece suonare l’inno di Mameli.
In pista la gara di Tsunoda non è mai iniziata, subito fermo durante il giro di ricognizione tale da causare il ritardo del semaforo verde per spostare la vettura ferma, una bella storia invece quella di Lawson, impensabile pochi mesi addietro, coincisa con l’infortunio di Ricciardo che potrebbe averne ancora un po’ per l’infortunio alla mano.
Con la bandiera a scacchi di Monza, il Gran Circus saluta definitivamente la stagione europea per spostarsi verso altri continenti, a partire dal prossimo 17 settembre quando sotto i riflettori artificiali del circuito di Marina Bay, si correrà il Gran Premio di Singapore.


Classifica Piloti
1. Verstappen (Red Bull) 364pt
2. Perez (Red Bull) 219pt
3. Alonso (Aston Martin) 170pt
4. Hamilton (Mercedes) 164pt
5. Sainz (Ferrari) 117pt
6. Leclerc (Ferrari) 111pt
7. Russell (Mercedes) 109pt
8. Norris (McLaren) 79pt
9. Stroll (Aston Martin) 47pt
10. Gasly (Alpha Tauri) 37pt
11. Ocon (Alpine) 36pt
12. Piastri (McLaren) 36pt
13. Albon (Williams) 21pt
14. Hulkenberg (Haas) 9pt
15. Bottas (Alfa Romeo) 6pt
16. Zhou (Alfa Romeo) 4pt
17. Tsunoda (Alpha Tauri) 3pt
18. Magnussen (Haas) 2pt
19. Sargeant (Williams) 0pt
20. De Vries (Alpha Tauri) 0pt*
21. Lawson (Alpha Tauri) 0pt***
22. Ricciardo (Alpha Tauri) 0pt**
* ha corso i primi 10 Gp
** sostituisce De Vries nelle successive 2 gare
*** sostituisce Ricciardo per infortunio nei Gp d’Olanda e Italia.
Classifica Costruttori
1. Red Bull 584pt
2. Mercedes 273pt
3. Ferrari 228pt
4. Aston Martin 217pt
5. McLaren 115pt
6. Alpine 73pt
7. Williams 21pt
8. Haas 11pt
9. Alfa Romeo 10pt
10. Alpha Tauri 3pt