Bellissimo e mai scontato fino al traguardo il Gran Premio d’Italia, vince Ricciardo davanti al compagno di squadra Norris, terzo Bottas. Fuori Verstappen ed Hamilton dopo un corpo a corpo, Leclerc ai piedi del podio, sesto Sainz.

La sintesi della gara in un weekend che ricordiamo, ha visto in scena il format della sprint race e le relative qualifiche al venerdì pomeriggio col miglior tempo di Bottas seguito da Hamilton e Verstappen.
Al sabato pomeriggio la gara di appena diciotto giri si è conclusa con la vittoria di Bottas, secondo Verstappen e terzo Ricciardo (a punti i primi tre), male Hamilton partito a rilento, l’ordine di arrivo vale la griglia di partenza della consueta gara di domenica.
In pole c’è Verstappen (Bottas è arretrato per l’utilizzo della quarta power-unit) in prima fila con Ricciardo, poi Norris ed Hamilton, terza fila per le Ferrari di Leclerc e Sainz.
Al semaforo verde Ricciardo supera Verstappen, dietro risale Hamilton partito a sorpresa con gomma dura che ingaggia il corpo a corpo col rivale al mondiale ma l’olandese resiste, incidente di Giovinazzi dopo un contatto con Sainz e subito virtual safety-car, si torna a pieno ritmo poco dopo.
Nel giro n.6 guida Ricciardo che vede sugli specchietti Verstappen il quale nonostante la scia ed il distacco inferiore al secondo non riesce a provare il sorpasso, terzo Norris a sua volta marcato da Hamilton, poi le Ferrari e Perez, risale tredicesimo Bottas.
Perez al giro n.9 supera Sainz per la sesta posizione, Verstappen ed Hamiton vicini alle due McLaren ma senza possibilità di sorpasso, importanti quelle che saranno le strategie ed i pit-stop.
Nel giro n.12 si accende la battaglia tra Norris ed Hamilton molto aggressivo senza portare a termine il sorpasso, ne approfitta Leclerc che prova a tenere il passo in quinta posizione ma dietro deve considerare il recupero dell’altra Red Bull di Perez.
Al limite Verstappen che taglia la prima curva del giro n.22, cominciano ad alzarsi i tempi dei primi, box per Ricciardo al giro n.23 e Verstappen in quello successivo ma il pit-stop è lentissimo, cambia di colpo la gara anche perchè Hamilton supera Norris.
Box per Hamilton al giro n.26 per un pit-stop non velocissimo, al rientro in pista si ritrova corpo a corpo con Verstappen fino al clamoroso incidente: entrambi fuori insabbiati.
I replay raccontano quanto nella dinamica, sia stato importante l’Halo a protezione della testa di Hamilton.
Safety-car e via ai pit-stop per i piloti che non avevano ancora cambiato le gomme, tra queste le Ferrari che approfittano del caos e Leclerc si piazza in seconda posizione dietro Ricciardo e davanti a Norris.
Si riparte al giro n.31 con Norris che supera Leclerc, nel giro dopo Perez supera il ferrarista tagliando la curva senza però cedere la posizione, Ferrari n.16 attaccata anche da Bottas che compie il sorpasso.
Ricciardo non era leader da tre anni, seguito da Norris, Perez e Bottas, al giro n.38 arriva la comunicazione della penalità di 5″ a Perez per la precedente manovra su Leclerc.
Tengono il passo le Ferrari (sesto Sainz) più veloci in pista nel giro n.38, primi sei piloti in 5″ con Bottas vicino a Perez ma non abbastanza per attaccare.
Ancora Bottas e Perez si sorpassano e controsorpassano ma il messicano della Red Bull tiene, anche se va considerata la penalità ancora da scontare.
Al giro n.44 si ritira Mazepin e per la posizione della sua Haas serve la seconda temporanea virtual safety-car.
Marcell Jacobs sventola la bandiera a scacchi, è il giorno delle McLaren che dopo undici anni tornano a fare doppietta.
L’ordine di arrivo:
1. Ricciardo (McLaren) – 53 giri –
2. Norris (McLaren) + 1″747
3. Bottas (Mercedes) + 4″921
4. Leclerc (Ferrari) + 7″309
5. Perez (Red Bull) + 8″723
6. Sainz (Ferrari) + 10″535
7. Stroll (Aston Martin) + 15″804
8. Alonso (Alpine) + 17″201
9. Russell (Williams) + 19″742
10. Ocon (Alpine) + 20″868
Fuori dalla zona punti
11. Latifi (Williams) + 23″743
12. Vettel (Aston Martin) + 24″621
13. Giovinazzi (Alfa Romeo) + 27″216
14. Kubica (Alfa Romeo) + 29″769
15. Schumacher (Haas) + 51″088

