F1 ’19: bicchiere vuoto

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Risultato amaro per le Ferrari e di contro, una doppietta insperata per le Mercedes. Il ritiro di Vettel ha rappresentato una doppia chiave, l’addio alla possibile doppietta e la virtual safety-car che ha avvantaggiato le Frecce d’Argento.

Non mezzo ma probabilmente vuoto per intero il bicchiere di una Ferrari che, al termine della trasferta russa, raccoglie poche gocce di ben altre premesse. Difficile da digerire anche nelle circostanze, perché è stato proprio il ritiro di Vettel ad avvantaggiare le Mercedes che, nella “finestra” dei pit-stop, hanno approfittato della virtual safety-car balzando al comando, mentre i ferraristi si erano fermati pochi giri prima. Ma per intenderci, cos’è la virtual safety car? A differenza della safety car che introduce un’automobile in pista in caso di gravi situazioni (tipo incidenti) incolonnando dietro di sé tutte le monoposto, la “virtual” viene comunicata ai piloti nelle situazioni meno gravi ma soggette all’attenzione, imponendo ai piloti un limite di velocità senza accodarsi alla vettura di sicurezza.

Ecco, la virtual safety car per spostare la monoposto ferma di Vettel, è stata introdotta poco dopo il pit-stop delle Ferrari, per cui le Mercedes ne hanno giovato del cambio gomme mentre Leclerc procedeva (come tutti) lentamente. Il monegasco che dopo il ritiro di Vettel si è trovato secondo ma con una mescola più dura, coraggiosamente col team ha deciso di montare lo stesso tipo di gomma cedendo la posizione a Bottas, perché a quel punto contava poco arrivare secondo o terzo, era importante solo vincere, ci ha provato. Bravi comunque a crederci gli uomini delle Frecce d’Argento, diversificando la strategia partendo con la gomma media (rispetto alla morbida Ferrari) nel tentativo di sparigliare i valori, ma queste sono le gare e per la Mercedes, è stata una vittoria/doppietta insperata. Il risultato però, non deve spegnere le luci sulla

C’è tanta amarezza perché l’abbiamo persa noi.

Mattia Binotto, team principal Ferrari

sesta pole in stagione di Leclerc, perché bisogna risalire al 2000 per trovare un pilota Ferrari capace di conquistarne quattro consecutive, quello fu Michael Schumacher. Se il campionato fosse cominciato a fine agosto, potremmo scrivere altri titoli e ben altre ambizioni, ma tutto il team della Ferrari, iniziando da coloro che lavorano sui tavoli di Maranello, a chi realizza le parti della monoposto, i piloti nel simulatore, ai meccanici del box, piloti ufficiali e team principal, merita i complimenti. Pochi o probabilmente nessuno tra i più ottimisti spettatori avrebbero scommesso su questo cambio di tendenza, nonostante il risultato di Sochi. L’appuntamento russo per la Ferrari rimane importante, anche per il successo in F3 di Robert Schwartzman, giovane pilota dell’accademy. Un week-end anomalo per la RedBull, con Verstappen quarto al traguardo mai in lotta per podio, per essere partito nono per la sostituzione di una componente nella power-unit. Può considerarsi positivo il quinto posto di Albon che, partito dalla pit-lane ha concluso quinto. La partenza ad handicap è stata causata dall’eliminazione in Q1 per

essere finito contro le barriere, il pilota ne ha “approfittato” sostituendo delle parti alla sua monoposto, il basso chilometraggio potrebbe tornagli utile nella prossima gara di casa Honda a Sukuka, dove l’azienda giapponese tiene particolarmente a fare bene. Importante l’appuntamento di Sochi in casa McLaren, per la doppia top-ten (6°Sainz-8°Norris) e l’ufficializzazione del ritorno alla partnership Mercedes, che dal 2021 fornirà la power-unit. Nel duello al quarto posto, ne esce male la Renault in una gara complicata fin dall’inizio per la foratura di Ricciardo (poi ritirato) ed un problema al pit-stop per Hulkenberg decimo al traguardo. La Toro Rosso che potrebbe cambiare a breve la denominazione in AlphaTauri (marchio di moda legato alla RedBull), è costretta a difendere il sesto posto dalla Racing Point, vicina solo tre punti dopo il settimo posto di Perez. Fuori dalla zona punti l’Afa Romeo, festeggia la Haas che dopo quattro gare, torna a muovere la classifica col nono posto di Magnussen. Ritirate le Williams. Prossimo appuntamento a Suzuka il 13 ottobre per il Gran Premio del Giappone.

Piloti

  1. Hamilton (Mercedes)_322 pt
  2. Bottas (Mercedes)_249 pt
  3. Leclerc (Ferrari)_215 pt
  4. Verstappen (Red Bull)_212
  5. Vettel (Ferrari)_194 pt
  6. Gasly* (Toro Rosso / Red Bull)_69 pt
  7. Sainz (McLaren)_66 pt
  8. Albon** (Red Bull / Toro Rosso)_52 pt
  9. Norris (McLaren)_35 pt
  10. Ricciardo (Renault)_34 pt
  11. Hulkenberg (Renault)_34 pt
  12. Kvyat (Toro Rosso)_33 pt
  13. Perez (Racing Point)_33 pt
  14. Raikkonen (Alfa Romeo)_31
  15. Magnussen (Haas)_20 pt
  16. Stroll (Racing Point)_19 pt
  17. Grosjean (Haas)_8 pt
  18. Giovinazzi (Alfa Romeo)_4 pt
  19. Kubica (Williams)_1 pt
  20. Russell (Williams)_0 pt

* (12 gp_63pt in RedBull)
** (12 gp_16pt in Toro Rosso)

Costruttori

  1. Mercedes_571 pt
  2. Ferrari_409 pt
  3. RedBull_311 pt
  4. McLaren_101 pt
  5. Renault_68 pt
  6. Toro Rosso_55 pt
  7. Racing Point_52 pt
  8. Alfa Romeo_35 pt
  9. Haas_28 pt
  10. Williams_1 pt

Autore

Andrea La Rosa

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Andrea La Rosa

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