
Edmonton stravince anche gara 6, regalandosi una gara 7 in Florida, lunedì, atto finale di una rimonta, da 0-3, che pareva impossibile. Se completassero l’opera con la quarta vittoria consecutiva, gli Oilers riscriverebbero una storia ferma a 82 anni fa; a tanto risale, infatti, l’unica rimonta completa, realizzata da Toronto su Detroit.
Non capita tutti i giorni di avere la possibilità di riscrivere la storia, ma è quello che sta succedendo a Edmonton, e questo rende l’idea di quanto sia febbrile l’attesa per il match di domani, la “bella”, l’acme di chi fa sport, la partita senza domani: gara 7. Febbrile per i canadesi ma anche per i Panthers, che con un ultimo colpo di reni potrebbero mettere le mani sulla prima Stanley Cup della loro storia.
Riavvolgiamo il film di queste incredibili Stanley Cup Finals: era il 13 giugno quando ci ritrovavamo con i Panthers vincitori di tre partite su tre, con gli Oilers travolti dai loro stessi errori difensivi e con un Everest da scalare, quattro vittorie consecutive, qualcosa che nessuno realizza dal 1942. Dieci giorni e tre partite sono trascorsi da quel momento, tre match quasi completamente dominati da Edmonton, con un parziale di reti di 18-5 (che diventa 20-5 se si considera anche l’ultimo periodo di gara 3, pur perduta), tre match che hanno riaperto una finale che sembrava già con un piede e mezzo negli archivi. E invece, eccoci a gara 7, dove tutto si deciderà in una notte: Florida, davanti al proprio pubblico, potrebbe cancellare il grande spavento e far incidere per la prima volta il suo nome sulla coppa di Lord Stanley, mentre Edmonton potrebbe portare a compimento una delle più grandi rimonte dell’hockey e dello sport contemporaneo, realizzando ciò che solo i Toronto Maple Leafs furono capaci di fare, ben 82 anni fa, a spese dei Detroit Red Wings.
Eccoci incredibilmente a gara 7, dove tutto si deciderà in una notte.
Il racconto di gara 6 verte soprattutto intorno al primo minuto del secondo periodo, quando i Panthers, sotto 2-0, si vedono annullare la rete del 2-1 di Barkov per un fuorigioco talmente millimetrico da non essere chiaramente visibile neppure nei replay. Fin lì era stata quasi sempre Edmonton a condurre le operazioni, segnando la rete del vantaggio dopo 7’27” del primo periodo con Foegele, imbeccato con un assist al limite del visionario da Draisaitl, e raddoppiando giusto 10″ prima del “fattaccio” con Henrique, su breakaway ben condotto da Janmark. La presunta ingiustizia subita, oltre a scatenare le ire del coach dei Panthers Paul Maurice, ha il potere di risvegliare anche la rabbia dei suoi giocatori, che ritrovano il loro miglior ritmo, costringendo Skinner agli straordinari, soprattutto su power play, ma alla fine la difesa canadese resiste e a 100″ dalla seconda sirena Hyman, in fuga solitaria dopo un errore di Forsling, sigla il 3-0 che chiude virtualmente il match. In apertura di terzo periodo Florida segna la rete della speranza, con Barkov che ubriaca di dribbling difesa e portiere avversari, ma nei minuti seguenti è ancora Bobrovsky a salvare i suoi da una goleada, cosa che si realizza puntualmente negli ultimi 3′ in empy net, con le due reti di McLeod ed Henrique (su assist di Skinner!) per il 5-1 finale. Ora è solo tempo dell’ultimo viaggio per la Florida.
Quello che sta accadendo è semplicemente straordinario. Aspetto il finale di questa storia avvincente.