
Scattate tra ieri e oggi le due serie di Conference Finals, ultimo atto dei playoff NHL prima delle Stanley Cup Finals. A Ovest, gli Oilers si illudono arrivando avanti 3-1 alla seconda sirena, ma nell’ultimo periodo gli Stars dilagano segnando ben cinque reti. A Est i campioni in carica di Florida dominano senza troppi patemi gara 1 in casa degli Hurricanes.
Corrono, anzi pattinano, velocissimi i playoff NHL, che tra ieri e oggi hanno acceso anche i fuochi delle due Conference Finals, vere e proprie semifinali nella corsa alla Stanley Cup. Ancora in corsa, a Est, i campioni in carica dei Florida Panthers, che dopo averla spuntata (nettamente) in gara 7 contro Toronto, ora affrontano i Carolina Hurricanes, passati come un treno sui Capitals in cinque partite. A Ovest troviamo gli Oilers, finalisti della scorsa Stanley Cup, che dopo aver eliminato L.A. Kings e Vegas Golden Knights, ora hanno davanti l’ostacolo durissimo dei Dallas Stars, giustizieri prima degli Avalanche in sette partite e poi dei Jets in sei match.
WESTERN FINAL
dallas stars – edmonton oilers: 1-0 (6-3)
È durata lo spazio di due tempi l’illusione degli Oilers di iniziare la serie col botto, andando a vincere gara 1 in trasferta a Dallas, salvo poi crollare sotto i colpi della straordinaria rimonta degli Stars e del loro power play. Edmonton parte meglio, trascinata da un McDavid ispiratissimo che mostra numeri d’alta scuola: il vantaggio è una diretta conseguenza, e arriva poco oltre metà tempo con Draisaitl. I canadesi sfiorano il raddoppio, tra parate di Oettinger e una traversa, ma a 4’38” dalla prima sirena il solito turnover, stavolta in attacco, costa loro il pari, con Tyler Seguin bravissimo a scappare via e battere Skinner. Il secondo periodo è tutto di marca canadese: gli Oilers tornano avanti dopo 6’08” con Nugent-Hopkins in power play e allungano sull’1-3 dopo neppure 2′ con una sassata di Bouchard dalla media distanza. Tutto finito? Nemmeno per sogno, non con la fragilità difensiva degli Oilers, non con la grinta feroce di questi Stars. Passano solo 32″ nel terzo periodo e il vantaggio degli ospiti è già dimezzato, con la rete in power play di Heiskanen con un tiro nel traffico che inganna Skinner. Dopo 3’49” arriva il 3-3, con Granlund, e dopo 6′ ecco il 4-3, Duchene in mischia, anche queste reti in superiorità numerica. Edmonton è stordita, Skinner la salva due volte ma alla fine deve capitolare nuovamente a 3’58” dalla fine con una bella azione personale di Steed che sul suo tiro trova la deviazione vincente di Seguin, alla doppietta personale. La partita si chiude virtualmente lì, c’è solo il tempo per il 6-3 in empty net di Lindell.
È durata lo spazio di due tempi l’illusione degli Oilers di iniziare la serie col botto, andando a vincere gara 1 in trasferta a Dallas, salvo poi crollare sotto i colpi della straordinaria rimonta degli Stars e del loro power play.
EASTERN FINAL
CAROLINA HURRICANES – FLORIDA PANTHERS: 0-1 (2-5)
Non poteva essere più in discesa l’esordio nelle Conference Finals dei campioni in carica; i Panthers infatti sbancano il Lenovo Center di Raleigh, in North Carolina, casa degli Hurricanes, imponendosi con un netto 5-2. Gli Hurricanes vivono di fiammate, sulle quali trovano sempre pronto Bobrovsky, ma non appena il loro ritmo si abbassa leggermente, ecco prevalere lo spessore dei Panthers, duri in difesa e spietati in attacco. Florida la sblocca dopo 8’30” con la rete in power play del solito Verhaeghe, che nei playoff puntualmente si trasforma; passano 4′ e Florida raddoppia, con Ekblad che punisce subito gli Hurricanes per un disco perso in difesa. Carolina dà segni di risveglio, prima chiamando Bobrovsky a un intervento prodigioso su Aho, e poi dimezzando lo svantaggio con la rete della speranza, sempre di Aho, a 14″ dalla prima sirena. Da lì in poi, però, i Panthers prenderanno in mano le redini del gioco, tornando a condurre nel secondo periodo con Greer e allungando poi nel terzo con Bennett e Luostarinen. Sarà Blake, in power play, a siglare il gol della bandiera per gli Hurricanes.