
Un weekend indimenticabile per il motorsport italiano che saluta l’annuncio di un pilota connazionale, tra l’altro giovanissimo, ufficializzato nella prossima stagione alla guida di una Mercedes.
Al netto del grande entusiasmo soprattutto italiano, nel vedere le monoposto di Formula 1 sfrecciare sullo storico circuito di Monza, anche per l’attesa di guardare da vicino i beniamini e soprattutto le Ferrari tradizionalmente accolte e sostenute da un calore ineguagliabile, un’altra notizia che ha reso felici i tifosi italiani ed in generale tutto il motorsport è stato l’annuncio di un pilota italiano che l’anno prossimo sarà sulla griglia di partenza della Formula 1.
Con una modalità che scaturisce una sensazione ben diversa rispetto ai rookie che spesso siamo abituati a vedere, perché il 18enne Andrea Kimi Antonelli non guiderà una monoposto di bassa classifica, magari accompagnato da una valigia di sponsor a sostegno di quei team cui oggettivamente freschi capitali fanno sempre comodo, ma direttamente alla guida di un top team, catapultato senza troppo badare all’esperienza pregressa.
Sarà appunto la Mercedes a garantirgli un sedile, per intenderci quello lasciato libero da Hamilton prossimo alla Ferrari, in una serie di dinamiche che da promesso sposo hanno spinto il giovanissimo italiano e lo stesso team principal Toto Wolff verso un treno da prendere senza troppo pensarci.
Riepiloghiamo i fatti perché nulla è avvenuto per caso.
La nostra formazione di piloti per il 2025 unisce esperienza, talento, gioventù e velocità pura. Siamo entusiasti di ciò che George e Kimi apportano alla squadra sia come singoli piloti, ma anche come coppia. La nostra nuova formazione è perfetta per aprire il prossimo capitolo della nostra storia. È anche una testimonianza della forza del nostro programma junior e della nostra fiducia nei talenti che coltiviamo.
Toto Wolff, direttore esecutivo Mercedes F1
Antonelli nel 2018 entra nel team Kart Republic di Dino Chiesa che già aveva lavorato con Lewis Hamilton e Nico Rosberg quando anch’essi giovanissimi, guidavano i kart, da lì arrivano i primi successi.
L’anno successivo diventa membro del Mercedes Junior team per una scalata che lo vede vincitore ripetutamente nelle gare in Formula 4, fino alla promozione in questa stagione in Formula 2.
È Toto Wolff, team principal e azionista della stessa Mercedes e rimanerne folgorato apprezzandone le qualità di guida e umane, poi a gennaio avviene la clamorosa notizia del trasferimento di Hamilton alla Ferrari che spiazza l’organizzazione dello stesso team di Formula 1, consapevole che il sette volte campione del mondo non avrebbe corso ancora a lungo, certo spiazzati e non ancora organizzati per l’immediata notizia.
Antonelli nel frattempo migliora ancora, continua il suo percorso fino a partecipare nello scorso aprile, ad una serie di test ad hoc con la scuderia tedesca, da qui iniziano le prime voci di un incredibile opportunità magari cominciando da un team clienti.
Succede che le fratture interne alla Red Bull, provocano un chiaro corteggiamento di Wolff allo stesso Verstappen facendo leva ad un certo punto della stagione, di una ritrovata (e inaspettata) competitività utile per convincere l’olandese al trasferimento indipendentemente dall’offerta economica, di mezzo anche le scadenti prestazioni di Sargeant alla Williams tale da fare presupporre per Antonelli, l’opportunità di entrare in Formula 1 proprio alla Williams come avvenuto tempo addietro per Russell quando nel periodo di dominio Mercedes, con Hamilton c’era il fido Bottas, secondo pilota a prescindere senza mai impensierire il britannico (al contrario di quanto avvenne con Rosberg) e comunque lodevole il proprio lavoro.
Nell’elenco dei papabili per sostituire Hamilton, ad un certo punto deve essere finito anche Sainz in uscita dalla Ferrari, ma in conclusione la rimanenza di Verstappen alla Red Bull, forse questioni contrattuali e forse di orgoglio insieme ai risultati dei test, hanno spinto verso l’ufficialità di Antonelli direttamente come pilota titolare al fianco di Russell.
Certo Andrea Kimi non esce dal guscio a caso, perché il padre Marco è pilota automobilistico e proprietario del team AKM Motorsport, squadra che corre in diversi campionati GT, come ad esempio l’International GT Open e il GT World Challenge Europe, e che partecipa anche alla Formula 4 italiana.
Ad ogni modo i motori nel sangue, per una notizia straordinaria che muoverà l’interesse non solo italiano, ma di tutto il motorsport nella curiosità di vedere all’opera questo giovanissimo ragazzo, cresciuto in maniera completamente diversa rispetto ai suoi coetanei.
L’ultimo pilota italiano in Formula 1 era stato Antonio Giovinazzi, titolare dal 2019 al 2021 con l’Alfa Romeo Sauber anche nell’ambito di una forte sintonia al tempo voluta da Sergio Marchionne, nel volere sponsorizzare commercialmente come title-sponsor il team Sauber, fornendo la power-unit del Cavallino e facendo maturare un pilota dell’Accademy Ferrari (come avvenuto in precedenza con Leclerc) in vista di una promozione, nel caso di Giovinazzi non avvenuta ma comunque giunti i 30 anni, impegnato nella categoria Endurance.
Risale al 2009 l’ultimo podio di un pilota italiano, quando Giancarlo Fisichella fece l’impresa con la Force India nel Gran Premio del Belgio, addirittura al 2006 l’ultima vittoria (sempre Fisichella) nel rocambolesco Gran Premio del Brasile caratterizzato dalla pioggia e concluso anzitempo dove il preciso ordine di arrivo venne decreto successivamente alla bandiera a scacchi, dopo aver ricontrollato i distacchi nel momento in cui venne esposta la bandiera rossa in una pista ormai impraticabile oltre a rileggere i regolamenti.
Tornando ad Antonelli una tenerezza nel suo volto e nelle parole dopo l’annuncio: “È una sensazione incredibile essere annunciato come pilota ufficiale Mercedes insieme a George per il 2025. Raggiungere la F1 è un sogno che ho da quando ero un ragazzino.”
Sottolineo la parola “ragazzino” nemmeno fosse un trentenne nel pieno della carriera dopo aver fatto esperienze.
Ancora con pochi fili di barba e una dolcezza dopo l’incidente alla prima uscita nella prima sessione di prove libere, altrettanto quasi da padre le parole in team radio di Wolff quasi fregandosene dei danni, per una storia tutta da seguire cui mi auguro, che la stampa (soprattutto italiana) possa sostenere questo giovane ragazzo indipendentemente dagli errori di gioventù, mettiamoli in conto perché ci saranno.
L’appiedamento di Sargeant della Williams, sarebbe potuto essere l’assist per fare subito esperienza e farsi trovare maggiormente pronto?
La mia riposta è “ni”.
Si: perché avrebbe comportato un primo approccio a gestire la pressione, commettere errori ed entrare progressivamente nella Formula 1 senza troppe pressioni rispetto a guidare d’impatto per un top-team.
No: perché Albon che ha fruttato fin qui tutti i seppur pochi della Williams, conosce a memoria la monoposto, pregi, difetti e qualsiasi configurazione, quindi vederlo in qualifica e in gara davanti Antonelli, significherebbe già alzare dei problemi, pregiudizi e inevitabili pressioni sulla scelta verso un top-team, anche interne alla stessa azienda sul peso specifico di chi ha maggiormente spinto verso tale scelta.
Ok: la scelta della Williams di fare proseguire il percorso di crescita all’argentino Colapinto, anche come segno di meritocrazia e voglia di massimizzare qualsiasi risultato a disposizione senza alcun margine di errore.
Volendo fare un confronto, non dimentichiamo i tanti danni provocati da Verstappen nei suoi primi anni di carriera iniziata in Toro Rosso, brava comunque la Red Bull a dargli fiducia e sostegno verso uno status di campione e animale da gara.
Il futuro si vedrà, ma certamente una bellissima storia da seguire, e soprattutto incoraggiare che non capita tutti i giorni.