L
LEFT WING
Ala sinistra. È uno dei tre componenti della linea d’attacco, assieme all’ala destra e al centro.
LEFT WING LOCK
Tattica difensiva utilizzata principalmente in situazioni di vantaggio nel punteggio e finalizzata a prevenire gli attacchi avversari in superiorità numerica (odd-man rush). Consiste nell’allineare l’ala sinistra ai due difensori, così che il terzetto copra a zona l’intera larghezza del campo.
LIGHT THE LAMP
Termine gergale per indicare la segnatura di una rete. Quando il puck varca la linea di porta si accende una lampadina posta sulla porta, da cui questa espressione.
LIMOGES
Termine gergale per indicare un’autorete. È un’espressione usata soprattutto in Canada, specie nella regione di Toronto, e si riferisce all’omonima città francese, famosa per le produzioni in ceramica. Da qui il concetto di “regalo” collegato all’autogol.
LINE
Definizione data ai quattro terzetti offensivi schierati nel roster di ogni squadra, ciascuno composto da due ali, destra e sinistra, e da un centro. Gli attaccanti migliori sono solitamente inseriti nelle prime due linee, quelle che stanno in campo più a lungo, mentre la terza e la quarta sono costituite da giocatori più attenti alla fase difensiva.
LINE BRAWL
Rissa collettiva, che coinvolge tutti i giocatori sul ghiaccio e, a volte, anche quelli in panchina.
LINE CHANGE
Cambio di uomini sul ghiaccio, può essere effettuato a gioco in corso o fermo, ma non per la squadra a cui è stato fischiato un icing o un offside. La funzione principale è, ovviamente, quella di mantenere sempre giocatori freschi in campo, ma può avere anche una valenza tattica in caso di marcature fisse su giocatori di particolare importanza. Quando costui entra in campo, l’altra squadra mette subito in campo il marcatore che gli è stato assegnato. Il cambio di linea, specialmente quando coinvolge più uomini, deve essere effettuato con perfetto tempismo per non incorrere nella penalità di “too many men on ice”, troppi uomini sul ghiaccio.
LINESMAN
Ufficiale di gara, responsabile dei faceoff, delle chiamate di offside e icing e di alcune penalità. Sono due in ogni gara.
LONG CHANGE
Situazione del secondo periodo di gioco quando, dopo il cambio di campo, entrambe le squadre sono lontane dalle proprie panchine. Può diventare una situazione complicata da gestire nei momenti di “line change”, perché i giocatori in uscita, stanchi, impiegano più tempo per uscire dal ghiaccio e consentire quindi l’ingresso ai propri compagni freschi.
M
MAN ADVANTAGE
Superiorità numerica di uno o due giocatori causata da una o più penalità. La durata può essere di 5 minuti, in caso di major penalty, di 4 minuti, in caso di double minor, o di 2 minuti, in caso di minor penalty. In quest’ultimo caso, la superiorità numerica termina se la squadra in power play segna.
MAJOR PENALTY
Penalità maggiore della durata di 5 minuti. Non si interrompe in caso di segnatura.
MATCH PENALTY
Penalità maggiore ed espulsione, viene comminata per deliberato ferimento di un avversario, di un arbitro o di un tifoso. La squadra che la subisce gioca per 5 minuti in inferiorità numerica e non potrà più schierare il giocatore espulso, che deve immediatamente recarsi negli spogliatoi. Questa penalità viene quasi sempre aggravata da una susseguente squalifica e multa comminate dalla lega.
MICHIGAN
Termine gergale con cui si definisce l’azione dell’attaccante che gira dietro la porta e poi segna alzando il puck all’incrocio del primo palo, mentre il portiere è spesso portato istintivamente a coprire la parte bassa della rete. Deve il suo nome a Mike Legg, che utilizzò questa manovra per segnare molte reti durante la sua militanza con la University of Michigan.
MINOR PENALTY
Penalità minore della durata di 2 minuti. Si interrompe in caso di segnatura della squadra in superiorità numerica. Può essere raddoppiata in casi di particolare gravità, divenendo una “double minor”.
MISCONDUCT
Penalità maggiore ormai divenuta piuttosto rara per via della sua genericità. Il giocatore a cui viene comminata resta fuori per 10 minuti, ma può essere sostituito sul ghiaccio. In caso di una seconda penalità di misconduct scatta automaticamente l’espulsione.
N
NATURAL HAT TRICK
Sfumatura dell’hat trick, la tripletta. Viene utilizzata quando un giocatore segna tre reti consecutive nella stessa gara, senza altre segnature in mezzo, oppure quando un giocatore realizza tre reti in un solo periodo di gioco.
NEUTRAL ZONE
Zona centrale del campo, compresa tra le due linee blu.
NEUTRAL ZONE TRAP
Tattica difensiva, consiste nel pressare gli avversari immediatamente dopo la perdita di possesso del disco. È una sorta di “pressing alto” che consente alla squadra che lo applica di prendere possesso del terzo difensivo avversario, ma che richiede al tempo stesso grande coordinamento tra i reparti, vista l’enorme porzione di campo libero alle spalle dei difensori.
O
ODD-MAN RUSH
Ribaltamento improvviso che consente agli attaccanti di essere in superiorità numerica rispetto ai difensori (2 contro 1 o 3 contro 2).
ONE-TIMER
Il tiro al volo, effettuato direttamente sul disco proveniente dal compagno senza alcun controllo preventivo, il gesto più spettacolare dell’hockey.
OVERTIME
Tempo supplementare, si disputa quando i tre periodi regolamentari si concludono in parità. Ogni overtime ha la durata di 15 minuti e termina immediatamente quando una delle due squadre segna una rete. Nella regular season NHL si disputa un solo overtime, con squadre a ranghi ridotti (4 contro 4) per facilitare la segnatura. Nel caso in cui permanga la parità anche al termine dell’overtime, si disputa lo shootout, molto simili ai rigori nel calcio. Discorso diverso nei playoff: niente shootout e overtime ad oltranza (di 15 minuti in 15 minuti e 5 contro 5) fino alla prima rete.
P
PADDLE
La parte alta del bastone del portiere, più larga per facilitarne l’impugnatura.
PENALTY BOX
“Panca puniti” in italiano, sono i due box (uno per squadra) in cui siedono i giocatori a cui è stata sanzionata una penalità.
PENALTY KILLING
Situazione di inferiorità numerica di uno o due elementi.
PENALTY SHOT
L’equivalente del rigore calcistico. Viene fischiato quando un difensore commette una penalità con l’evidente finalità di impedire una segnatura (ad es. bloccando il disco con la mano mentre è diretto in porta, o sgambettando con il bastone un avversario lanciato a rete). Il penalty shot viene battuto dal giocatore che ha subito il fallo, che parte della metà campo e affronta il portiere avversario uno contro uno, con una sola possibilità di tiro. Una volta scoccato il tiro il gioco si ferma in ogni caso, sia di rete che di parata, senza alcuna possibilità di intervento degli altri giocatori.
PEST
Definizione usata per i giocatori abili a provocare gli avversari senza però incorrere in penalità.
PILLOWS
Le ampie imbottiture che proteggono le gambe dei portieri.
PLAYMAKER
Definizione usata solitamente per giocatori che realizzano più assist che gol. Può inoltre riferirsi a un giocatore capace di collezionare tre assist in una sola partita.
PLAYOFF BEARD
Storica superstizione ancora in voga (vedi i San Jose Sharks 2016), secondo cui i giocatori di una squadra qualificatasi alla postseason smettono di farsi la barba all’inizio dei playoff. Nel caso in cui la squadra avanzi nei playoff iniziano a vedersi sul ghiaccio delle barbe davvero imponenti.
PLUS-MINUS
Statistica tra le più considerate nell’hockey moderno, viene simboleggiata con +/- e può riferirsi sia al singolo giocatore che a un’intera linea offensiva o a una coppia difensiva. Indica quando il giocatore (o la linea) è presente sul ghiaccio al momento di un gol realizzato (plus) o subito (minus) in regime di full strenght. Non tiene conto dei gol, fatti o subiti, in situazioni di disparità numerica (quindi in power play o in shorthanded).
POWER PLAY
Superiorità numerica di una squadra rispetto all’altra di uno o due giocatori in seguito a penalità.