
Una partita ancora più importante di quella giocata sul campo, ha riguardato il termine per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C; alcune squadre, infatti, non hanno superato il taglio, tra queste alcuni nomi pesanti che mancheranno al calcio professionistico.
Pochi mesi addietro ha suscitato scalpore l’esito di un campionato pesantemente falsato, stiamo parlando del girone C della terza serie che nonostante l’ambito professionistico, ha visto l’esclusione in corsa di Taranto e Turris causando una nuova classifica quando buona parte delle giornate erano state già disputate.
Da qui alcune misure, con l’obiettivo di garantire la regolarità del campionato, tutelare i tesserati nonché restituire la credibilità stringendo la possibilità di partecipare a coloro fossero in grado di sostenere le spese.
Per questo motivo, è stato dapprima anticipata la data di scadenza per l’iscrizione fissata allo scorso 6 giugno, per avere maggiori e puntuali controlli della Covisoc entro pochi giorni della documentazione inviata.
La seconda misura ha riguardato il raddoppio delle fideiussione obbligatoria da 350mila a 700mila euro, da presentare tramite banche iscritte all’albo della Banca d’Italia o compagnie assicurative con rating elevato, ancora l’obbligo di dimostrare aver pagato gli stipendi di aprile a tutti tesserati e dipendenti, dovendo rispettare un indice di liquidità minimo di 0,8 e in caso contrario, effettuare un versamento compensativo con aumento di capitale, pertanto se i parametri relativi all’indebitamento avessero superato determinati valori soglia come 1,2 per l’indebitamento e 0,7 per il costo del lavoro allargato, allora l’obbligo di aumentare del 15% l’importo richiesto.
In maniera alternativa alla fideiussione, la possibilità ai club di scegliere la costituzione di un deposito a garanzia presso una banca autorizzata, il cui importo di 700mila euro sia riducibile a 350mila solo se l’indice di liquidità rispetta i limiti.
Non ultima, l’attenzione alle infrastrutture con l’indicazione di sede e impianto, corredati dall’autorizzazione alla vigilanza con deroghe limitate, concesse in maniera straordinaria ai soli club promossi dalla serie D.
Dunque un campionato parallelo, fatto di numeri e scartoffie ancora più importante del risultato nei novanta minuti di gioco, col riscontro Covisoc entro il 13 giugno e qualora una o più società non avessero presentato regolarmente la domanda, l’ultima possibilità entro il 17 giugno alle ore 19 di presentare il ricorso corredato da una tassa unica di 20 mila euro per le società di Serie A, di 15 mila euro per le società di Serie B e di 12 mila euro per le società di Serie C, importi restituiti in caso di accoglimento.
Dunque tempi maggiormente ristretti e impegni economici con più garanzie, tali da determinare un problema serio ed esclusioni eccellenti.
Game over per la Lucchese nonostante una salvezza giunta settimane addietro, dopo che il curatore fallimentare del club toscano nelle ore precedenti il termine ultimo, aveva tolto ogni speranza e tra l’altro il Comune, revocato la concessione dello stadio.
Evidentemente pesanti i debiti per attrarre investitori seppur davanti un simbolo così glorioso, anche di fronte quella che sarebbe stata la pesante penalità di 14 punti a seguito di violazioni amministrative nella passata stagione.
Fuori anche il Brescia che nonostante la salvezza acquisita sul campo al triplice fischio della trascorsa stagione di B, è stata al centro di un terremoto per la pesante penalità causa inadempienze tale da bloccare i play-out e mandare nel baratro sportivo una piazza così gloriosa con l’esclusione dai professionisti dopo 114 anni di storia.
Era parso segnato il destino della Spal, dopo aver inviato la domanda in maniera incompleta, amarissimo epilogo per una città che pochi anni addietro, avevo visto la Serie A da protagonista e uno stadio, il Paolo Meazza di Ferrara, da fare invidia dopo i lavori di ammodernamento che erano stati effettuati proprio per giocare la massima serie.
Nelle dinamiche di “riammissioni” delle squadre retrocesse dalla C che prendono il posto di quelle nemmeno iscritte, e “ripescaggi” delle squadre che prendono il posto di quelle bocciate dove rientrano le vincitrici dei (inutili) play-off di serie D, nell’organico del professionismo dovrebbero rientrare: Inter Under 23 (seconda squadra di Serie A, al debutto), Ravenna (vincitrice dei play-off di Serie D) e Pro Patria (retrocesso dalla C).
Non rimane che attendere la pubblicazione dei gironi e dei calendari, prevista in maniera conseguenziale entro i primi giorni di luglio, essendo in programma prima di Ferragosto i primi turni della Coppa Italia.
Poi semaforo verde ad un campionato difficile ma allo stesso tempo entusiasmante, tra nobili decadute che puntano a risalire, piccole realtà il cui nome vale anche la promozione turistica intesa come comunità, e squadre che tramite una solidità economica, puntano a programmare senza fare il salto più lungo della gamba.
Perchè non sempre spendere di più significa automaticamente vincerà il campionato, senza dimenticare l’impegno della categoria sullo sviluppo e formazioni dei talenti, magari ridando quel ruolo che storicamente ha formato calciatori poi arrivati in nazionale, alla disperata ricerca di qualità.
Infatti proprio dalla stagione 2025-26, la premialità per l’impiego dei giovani provenienti dal settore giovanile arriverà sino al 400% (il doppio rispetto a quella trascorsa), che in termini numerici significano soldi alle società virtuose, mentre dal campionato 2028-29 nella lista settore giovanile, ogni club dovrà inserire un numero minimo di otto giovani formati all’interno della propria società.