Formula 1 2016: GP di Spagna

F

Max VerstappenIl circuito della Catalogna situato a Montmelò (venti chilometri da Barcellona), ha ospitato il Gran Premio di Spagna valevole per la quinta gara del mondiale 2016 di Formula 1.
Il tracciato, presente nel calendario ininterrottamente dal 1991, è ben conosciuto dai team, perché solito ospitare i test annuali. Fino a pochi anni addietro, prima dell’attuale ingresso di nuovi Gran Premi che hanno commercialmente ampliato la globalizzazione del “grande circus”, era considerato come l’appuntamento che apriva la stagione europea del Mondiale; il circuito è caratterizzato dalla presenza di un lunghissimo rettilineo sul quale si estende la griglia di partenza, in cui i piloti toccano velocità massime di oltre 300 km/h anche se, l’alternanza con curve lente e veloce, rappresenta una prova ardua per le figure tecniche dei vari team, impegnati a trovare il giusto equilibrio aerodinamico per le monoposto.

Sorprendente (considerato l’elevato riscontro mediatico), la decisione della RedBull di “retrocedere” Kyvat, colpevole nelle precedenti gare di evitabili tamponamenti alla Ferrari di Vettel, alla sorella minore Toro Rosso in sostituzione di Verstappen a cui, nonostante la giovanissima età di 18 anni, viene data la possibilità di guidare al fianco di Ricciardo fino al termine del campionato.
Prima fila ancora una volta tutta Mercedes: Hamilton 1° e Rosberg 2°.
Sorprendente seconda fila tutta Red Bull mentre miseramente troppo lontane le Ferrari di Vettel e Raikkonen, piazzati rispettivamente al 5° e 6° posto.
Le emozioni però, sono tutte concentrate nella gara.

Alla partenza, avvio shock per le Mercedes entrambe out: Rosberg chiude la traiettoria ad Hamilton, che finisce in testa coda dopo aver messo le proprie ruote sull’erba. Risultato: il britannico schianta la proprio monoposto fuori controllo contro quella del compagno di squadra.
Red Bull al comando mentre le “rosse” subito dietro, incapaci purtroppo di sopravanzare se non diversificando la strategie box.
A pochi giri dal termine, la classifica elenca tra i primi quattro Verstappen, Raikkonen, Vettel e Ricciardo con quest’ultimo, costretto ad abdicare a pochi giri dal termine a causa di una foratura ma comunque, quarto alla bandiera scacchi.

Nella classifica piloti cambia davvero poco ma oggi, è inevitabilmente il giorno della favola del talento 18enne di Max Verstappen (da oggi il pilota più giovane ad aver vinto un GP di F1), capace di riportare in alto la RedBull nonostante le problematiche dello scorso anno legate alle prestazioni di una motorizzazione precaria. Bravo chi ha scommesso su di lui, sia affidandogli l’anno scorso, non ancora maggiorenne, una monoposto di Formula 1 (Toro Rosso) che nel recente avvicendamento con Kyvat (andatelo a spiegare al russo!).
La Ferrari, purtroppo ancora lontana dall’attesa e auspicata riscossa ma oggi, in una disciplina in cui l’aspetto sportivo è per certi versi abbastanza rigido, una serie di circostanze, per una volta, hanno tenuto tutti gli amanti dell’automobilismo incollati ai teleschermi.

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Andrea La Rosa

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