F1 ’25: L’ULTIMO BALLO PER IMOLA?

F

Primo weekend europeo in un luogo storico dell’automobilismo, dove si respira l’anima di questo sport insieme alla memoria di tragici fatti. Purtroppo, stando alle indiscrezioni, potrebbe essere anche l’ultimo weekend di F1, di fronte all’espansione del mercato automobilistico soprattutto verso Asia e America. In pista McLaren in vantaggio, Verstappen proverà a fare il terzo incomodo, Mercedes con l’obiettivo podio in attesa di una scintilla della Ferrari; nel frattempo tengono banco le dinamiche in Alpine al culmine della sostituzione di Doohan con Colapinto.

C

i sono luoghi iconici dove la Formula 1 dovrebbe sempre fare tappa a prescindere dalle possibilità o meno di ospitare l’evento, tra questi l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola che nel 1980 ospitò il Gran Premio d’Italia, dal 1981 al 2006 quello di San Marino prima di un lungo declino, rilanciato con importanti lavori di ammodernamento per una nuova polifunzionalità, che ha permesso d’incastrare o meglio, rilanciare l’ambizione di ospitare la Formula 1 in occasione dei tanti forfait avvenuti nel 2020 causa Covid.
Da lì un ritorno in grande stile seppur a porte chiuse, fino alla marea di pubblico dei giorni nostri con una nuova denominazione, saltando l’edizione di due anni addietro per l’alluvione che colpì tutto il territorio in quei giorni.
Inevitabilmente è molto forte l’impronta e la memoria del motosport, qui nel 1994 si verificarono una serie di eventi purtroppo tragici, che sembravano scritti da un film dell’orrore cui si corse immediatamente ai ripari considerato il livello di pericolosità di quelle macchine rapportare agli standard di sicurezza degli abitacoli e degli stessi circuiti.
Un punto di non ritorno, quello che vide dapprima l’incidente di Rubens Barrichello con la Jordan miracolosamente illeso, la tragedia prima di Roland Ratzenberg e poi di Ayrton Senna, proseguita con una serie di pesante incidenti durante il Gran Premio.
Sono trascorsi oltre trent’anni da quella tragedia paragonabile ad un disastro ferroviario, molto si è detto, scritto e visto anche sotto il profilo cinematografico, molte modifiche sono state apportate al circuito, oggi rimane la storia di due piloti distanti nel percorso e carriera in Formula 1, ma accomunati da un unico destino dove resta fortissima la memoria, con fiori e percorsi di pellegrinaggio che continuano ad avere come meta proprio i luoghi dell’impatto, tra l’altro a Senna è stato dedicato anche un monumento.
Quanto al prossimo futuro, le parole pronunciate settimane addietro dal presidente della Formula 1, Stefano Domenicali peraltro imolese doc, allontanano la presenza di Imola dal prossimo calendario, ammettendo le difficoltà del prolungamento di contratto nonostante l’edizione 2023 non venne disputato per l’alluvione che colpì il territorio dell’Emilia Romagna.
L’unico nuovo appuntamento europeo previsto nel 2026, sarà quello del circuito di Madrid che in Spagna verosimilmente, sostituirà quello del Montmelò, mentre nonostante il recente allargamento del numero di Gran Premi verso la direzione in Asia e America, non rimane che sperare in un sistema di rotazione degli appuntamenti europei.
Eppure negli scorsi giorni, è emerso come le figure principali impegnate nell’organizzazione siano in trattativa per mantenere il Gran Premio anche nel 2026 e oltre, forte di un sostegno politico e internazionale ribadendo come non ci sia un problema di budget e che le trattative siano ancora in corso dove il blocco univoco delle autorità locali e nazionali possono fare la differenza, senza dimenticare la stima di oltre duecentomila persone presenti in tutto il weekend.
Magari chissà, se il problema fosse di non avere due Gp nella stessa nazione in Europa, potrebbe essere riallacciato un discorso proprio con la Repubblica di San Marino; la fase oltre a essere calda è soprattutto decisiva.
Per le statistiche il Re di Imola resta Michael Schumacher che vinse ben sette volte, tra i piloti attuali rimane lontano Verstappen a quota tre, certo manca Hamilton nonostante il dominio dell’era Mercedes, semplicemente perchè in quegli anni non si correva ad Imola.

A Imola ci saranno aggiornamenti, ma non è questione di sviluppi.
È una questione di cercare di trovare il miglior compromesso con questa macchina. Sicuramente abbiamo un piccolo passo previsto per Imola, poi ce n’è un altro per Barcellona, però la cosa più importante è mettere tutto insieme.

Fred Vasseur, team principal Ferrari.

In un tracciato vecchio stile come quello di Imola, ad eccezione del lungo rettilineo di partenza dove viene posizionata la zona Drs, saranno molto difficili i sorpassi e pertanto le qualifiche assumeranno un ruolo di grande importanza, insieme al passo gara e conseguenti strategie dai box oltre fattori quale potrebbe essere una safety-car.
McLaren favorita, con un vantaggio già rassicurante nella classifica costruttori e un duello interno che potrebbe accompagnare il seguito.
Il team papaya in queste settimane è chiaramente sotto osservazioni dagli avversari, nell’ipotesi (o speranza altrui) che qualche soluzione possa essere frutto di una zona griglia dei regolamenti ad oggi mai confermata, ironicamente ci aveva pensato Zak Brown, CEO McLaren, presente a Miami al muretto dei box con una borraccia dalla scritta provocatoria “acqua per le gomme”, rispondendo alle accuse soprattutto provenienti dalla Red Bull di usare sistemi non consentiti per il raffreddamento delle gomme iniettando acqua polverizzata.
Un vantaggio fin qui maturato con una caratteristica unica: tanto più cresce la temperatura dell’asfalto quanto più aumenta il vantaggio sulla gestione gomme degli avversari.
Quindi una perfetta capacità di adattamento a qualsiasi circuito, mettendo sotto osservazione quello che potrebbe essere il vero punto d’interesse, ovvero il sistema frenante composto da doppi cestelli in carbonio a sostegno di ogni ruota, capace gestire al meglio la separazione del calore sprigionato dalla pinza dei freni, costituendo un complesso passaggi di aria che comunque rappresenta solamente un tassello della straordinaria MCL39.
Certo Norris sembra avere più talento e soprattutto maggiore esperienza, ma Piastri con la propria costanza, equilibrio mentale nei momenti cui serve la concretezza e la tranquillità di avere la macchina più forte, potrebbe guadagnare ancora punti iniziando a scavare un vantaggio che potrebbe tornare utile nella lunga stagione.
Nel ruolo di seconda forza dovrà confermarsi la Mercedes, ma soprattutto sarà il primo Gran Premio di casa per Antonelli, notevolmente cresciuto in queste prime gare cui inizia ad alzarsi l’asticella, con l’obiettivo di maturare sulla distanza e stare davanti Russell.
La Red Bull sarà tra le mani di Verstappen, nelle ultime settimane è leggermente migliorata la situazione del secondo pilota Tsunoda, ma fin qui lontano nel dare un concreto e pesante apporto in termini di punti.
Una fase importante sul futuro non solo dei piloti, perché dopo quanto successo in Alpine (ne parleremo nelle righe successive) con le dimissioni dell’ex team principal Oakes, prendono corpo le voci che giungono da Milton Keynes, perché secondo quando riportato da Autosprint nei giorni dopo Miami, si starebbe valutando la posizione non più granitica di Christian Horner, messa in discussione da un inizio di stagione sotto le aspettative e le crescenti frizioni interne con la componente thailandese della proprietà.
E’ pur vero che capire le posizioni rimane un esercizio molto difficile perché Red Bull conta ben tre amministratori delegati, quali Franz Watzlawick, Alexander Kirchmayr e soprattutto Oliver Mintzlaff con delega alle attività sportiva (F1 inclusa), dunque tra le ipotesi potrebbe esserci anche una promozione mettendo alla porta il superconsulente Helmut Marko, ad ogni modo tutti fattori e movimenti che fin qui, non hanno mai scalfito le prestazioni in pista di Verstappen.
Settimane difficilissime per la Ferrari, che si presenta dopo il flop di Miami e una preoccupante deriva anche sulla gestione dei piloti, costretti a battagliare e intraprendere team-radio infuocati per posizioni marginali, l’augurio è quello di poter vedere una Rossa almeno capace di ambire al podio.
Da Maranello le idee sarebbero ben chiare sul principale deficit della SF-25 riguardante le curve lente, con un deficit meccanico e di telaio che richiederebbe un intervento molto importante (nuova sospensione posteriore?) che fa comprendere la cautela visto il regime di budget cap e il lavoro in vista del prossimo ciclo regolamentare.
In sintesi le imminenti gare, saranno probabilmente per la Ferrari il crocevia della stagione.
Non vorrà porsi limiti una rinata Williams, nella consapevolezza che ogni posizione e ogni punto, contribuisce a migliorare il morale, la fiducia ma soprattutto consolidare la parte centrale dei costruttori dopo essere stata a Miami, davanti la Ferrari.
La Haas è chiamata a riprendere l’ottimo avvio di stagione un po’ spento nelle ultime apparizioni, lo stesso per l’Aston Martin dove Alonso fin qui, non ha mai concluso un Gran Premio in zona punti.
Distanziate appena due punti Racing Bulls, Alpine e Sauber, nella consapevolezza che persino un decimo posto sotto la bandiera a scacchi, potrà fare la differenza.
Infine alcune righe riguardanti la situazione Alpine, per una serie di avvenimenti che riguardano dinamiche dentro e fuori la pista.
Inizialmente l’indiscrezione anticipata dalla testata britannica The-Race (poi confermata), sulla conclusione del rapporto col pilota Jack Doohan dopo essere stato promosso, a fine 2024 come successore di Ocon, secondo cui le prestazioni non avevano convinto Flavio Briatore che già mesi addietro, aveva messo sotto contratto, nel ruolo di riserva proveniente dalla Williams, l’argentino Franco Colapinto con un curriculum di nove Gp all’attivo che sarà presente a Imola.
Sempre Colapinto recentemente a Monza, aveva guidato la precedente Alpine A523 andando più forte dell’altro pilota di riserva Paul Aron, a quel punto convincendo definitivamente i vertici e confermando l’altra indiscrezione sfuggita prima di Miami in una trasmissione al presidente della compagnia petrolifera argentina YPF Horacio Marin, evidentemente sponsor del pilota.
Meritevoli alcune parole per Doohan che nonostante la promozione in F1 seppur per merito dell’Alpine, rimane la sensazione che non sia stato aiutato a sufficienza a cominciare dalla serenità che un esordiente ha bisogno per crescere, quasi sfiduciato ancor prima che iniziasse il Mondiale, tanto da fare sembrare a questo punto leciti alcuni errori come quello di Suzuka dove fidandosi del simulatore, probabilmente sotto pressione per dare il massimo e oltre, ha tenuto aperto il DRS in una zona dove la pista reale non lo consentiva generando un pesante incidente, oltre alcuni team radio che non hanno certamente favorito un clima disteso e di reciproca fiducia.
Di mezzo, il terremoto al vertice del muretto per le dimissioni con effetto immediato dopo pochi mesi, dell’ormai ex team principal Oliver Oakes il cui posto, sarà preso da Flavio Briatore che oltre a quelle funzioni, manterrà il ruolo di consigliere esecutivo che ricopre dallo scorso giugno, di fatto prendendo totalmente le redini del team per un ritorno nella stessa squadra che aveva già diretto sotto i nomi di Benetton e Renault negli anni ’90 e 2000.
Durante il periodo di Oakes, Alpine aveva compiuto importanti progressi nel complicatissimo inizio di stagione 2024, inizialmente sovrappeso poi nelle ultime gare, a tratti migliore macchina del centro gruppo, purtroppo prestazione al momento non ripetute in questo inizio di 2025.
Inizialmente si era pensato che sulla base della decisione, ci fosse stata la conseguenza sulla scelta di avvicendare Colapinto a Doohan, oppure la scia di una possibile accordo in Red Bull, fino a quando sono iniziate a circolare notizie di ben altro tipo, come quelle secondo cui sarebbe emersa un’ampia rete d’interessi ai margini della F1.
A cominciare come riportato dal The Telegraph, della scelta (delle dimissioni) avvenuta facendo seguito l’arresto del fratello William Oakes, co-direttore di Hitech Racing, con l’accusa di essere in possesso d’importanti somme di denaro contante di dubbia origine, mentre la posizione di Oliver è rimasta sconosciuta dopo aver lasciato Miami verso Dubai senza dare ulteriori notizie.
Una dinamica che oltre a scuotere il paddock, ha riacceso i riflettori su Hitech Gran Prix (scuderia automobilistica britannica attiva nei campionati Formula 2, Formula 3 e Formula 3 asiatica) e i legami col magnate russo Mazepin oltre il nodo irrisolto del passaggio di proprietà nel marzo 2022, infatti fino a nove giorni prima dell’invasione russa in Ucraina, la scuderia risultava controllata al 75% da Bergton Management Ltd con sede a Cipro (legata a Mazepin), mentre pochi giorni dopo che lo stesso Mazepin e il figlio pilota (ricordiamo per un periodo in Haas prima di essere licenziato e poi riabilitato dalla Corte di Giustizia Europea) vennero colpiti dalle sanzioni, si costituì una nuova entità, Hitech Global Holdings Ltd, assumendo il controllo del team.
Tanti sospetti perché il passaggio non sembrò risultare avvenuta tramite il passaggio delle quote, seppur si trattasse dell’acquisizione di uno tra i migliori team delle categorie propedeutiche alla Formula 1.
Dunque l’ipotesi di come certi oligarchi russi avrebbero continuato ad esercitare la propria influenza economica tramite terzi, proprio per evitare sanzioni internazionali ed il recente arresto di Williams Oakes, potrebbe in un certo senso, aprire questo scenario.
A ciò il giornalista spagnolo Diego Alonso della testata Motor16, ha approfondito come le recenti frizioni per la sostituzione di Doohan con Colapinto, siano state solamente l’ultimo tassello di una tensione più profonda, compreso quello che potrebbe essere anche l’interesse per una scalata in Alpine dentro uno schema che avrebbe aggirato le sanzioni imposte dall’Unione Europea e dal Regno Unito nei confronti di Mazepin.
Ecco le tensioni, da una parte gli uomini legati al mondo Hitech, e dall’altra Colapinto sostenuto da Briatore e sponsor ritenuti scomodi per l’equilibrio che si era formato fino a quel punto.
Una storia che se fosse confermata, avrebbe a dir poco dell’inquietante.
Ad ogni modo una fibrillazione interna dove i sedili potrebbero ancora essere girevoli, perché stando alle voci di paddock, sempre l’Alpine sembrerebbe interessata a Perez, quest’anno senza un volante dopo l’addio della Red Bull. Inevitabile come il recente prolungamento di contratto del Gp in Messico, coincide con i rumors di rientro in griglia essendo già osservato dalla Cadillac che nella prossima stagione, farà il suo esordio come undicesimo team, con l’entuorage del messicano che a questo punto guarderebbe più alternative senza dimenticare, la concorrenza e il vantaggio in fabbrica (sempre stando alle voci) di Mercedes sulla power-unit che spingerà le monoposto (compresa Alpine) dell’imminente ciclo regolamentare.
Tornando alla pista, di seguito il programma del weekend.
Prove libere 1
Venerdì 16 Maggio – ore 13;30
Prove libere 2
Venerdì 16 Maggio – ore 17;00
Prove libere 3
Sabato 17 Maggio – ore 12;30
Qualifiche
Sabato 17 Maggio – ore 16;00
Gran Premio
Domenica 18 Maggio – ore 15;00

Autore

Andrea La Rosa

Aggiungi un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Andrea La Rosa

Segui Sport One

Tag più frequenti

Categorie