
Aria tesa in casa Ferrari, malumore generale che sui social coinvolge tifosi e appassionati, dove a Miami la querelle tra Leclerc e Hamilton per la banale settima posizione, probabilmente maschera problemi più importanti tali da mandare in cortocircuito persino i piloti che alla vigilia del campionato, si aspettavano ben altra competitività.
Adir poco deludente in questo campionato la partenza della Ferrari, che al netto di episodi come la vittoria di Hamilton nella sprint in Cina, il podio di Leclerc in Arabia Saudita e la geniale sosta anticipata nell’ultima sprint di Miami, è clamorosamente passata, in pochi mesi, dal battagliare con la McLaren a essere addirittura quinta forza nel mondiale, alle spalle persino della Williams l’anno scorso nelle retrovie.
Una debacle tale da mandare in cortocircuito persino i piloti, quasi rassegnati del mezzo a disposizione, ma duri tra loro come successo durante il Gran Premio di Miami, generando team radio infuocati per il cambio di posizione per non correre il rischio di battagliare inutilmente tra loro.
Il tutto per provare a raggiungere la sesta posizione occupata da Antonelli, con delle comunicazioni che hanno confermato gli screzi tra Hamilton e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami, scambi di battute poco consone a quella che dovrebbero essere dei messaggi rapidi sintetici nei frangenti di altissima adrenalina.
Tempistiche sbagliate oltre al caos per lo scambio delle posizioni, con Hamilton che impegnato nella battaglia con Ocon, è intervenuto con un “smettila di parlarmi mentre sono in battaglia cavolo”, situazione ripetuta con tutto il disappunto “sono in zona di frenata e tu mi parli”.
Toni accessi col muretto, poi gesti distensivi a fine gara tra piloti, il confronto tra Hamilton e il team principal Vasseur avvenuto persino prima delle rituali interviste: “Fred è venuto nella mia stanza. Gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto: ‘Ehi, calmati un po’. Non essere così sensibile’. Avrei potuto dire di peggio alla radio, si sanno le cose dette da altri alla radio in passato, in parte si trattava di sarcasmo. Guardate, dovete capire che in macchina abbiamo un grande carico di pressione. Non ci saranno mai messaggi pacifici durante una battaglia. Va bene così. Sento ancora il fuoco dentro di me, non mi scuserò per essere un combattente. Non mi scuserò per volere di più. So che anche nel team vogliono questo. Semplicemente non pensavo che la decisione fosse stata presa abbastanza in fretta”.
Chiara la frustrazione di un campione che immaginava trovare ben altro mezzo, dall’altra parte Leclerc che inizia ad avanzare negli anni senza avere mai vinto un titolo, con alla base una macchina nemmeno competitiva per il podio.
Perché il vero problema è la SF-25, al centro di una disfatta iniziata già nella qualifica dove Leclerc e Hamilton non erano stati in grado di sfruttare le gomme nuove nei giri dove bisogna spingere, di conseguenza scattare da centro gruppo equivale a compromettere il Gran Premio senza nemmeno avere gli attrezzi per recuperare.
Nelle prossime gare europee arriveranno aggiornamenti anche in virtù delle configurazioni del tracciato, mentre il crocevia sarà l’appuntamento di Barcellona dove entreranno in vigore le nuove regole sulla flessibilità delle ali anteriori.
Permane la convinzione sul potenziale da sbloccare mentre nel frattempo corre il numero delle gare, fallire anche nelle prossime settimane, significherebbe chiudere il ciclo di questa monoposto da incompiuta, buttando l’ennesima stagione.