
È un mese ricco quello di settembre per la Formula 1, con tre Gran Premi in programma; dopo Monza è il momento dell’Azerbaigian cui seguirà Singapore. Nella consueta anteprima tutti i temi, statistiche e notizie sul circuito che ormai da diversi anni ospita la gara nella capitale azera.
Conclusa la stagione nel cuore dell’Europa la Formula 1 si sposta, concentrando le prossime gare in luoghi tra loro più vicini, per massimizzare il tempo in quelli che saranno i prossimi trasferimenti da qui al termine del campionato.
La volontà del governo azero espressa dieci anni fa di ospitare la massima competizione automobilistica, iniziò a spostare il baricentro europeo oramai oltre i confini, per una prima edizione che nel 2016 venne denominata come Gran Premio d’Europa, poi divenuta col nome del Paese di appartenenza e saltata una sola volta, ovvero nel 2020 durante la pandemia, in quel calendario dove, ricordiamo, moltissimi eventi furono annullati e altrettanti numerose furono le gare in una stessa sede per garantire un numero congruo di Gran Premi.
Bello lo scenario in cui è ricavato il circuito cittadino non permanente di Baku, studiato appositamente per garantire alle riprese televisive la fruizione delle migliori bellezze come sfondo al passaggio delle vetture, per un’idea chiaramente concentrata anche sulla promozione turistica della capitale azera.
Il tracciato alterna tratti molti veloci ad altri più lenti, imponendo quindi ai team di trovare il giusto compromesso di configurazione per mantenere le velocità in rettilineo e la precisa guida nelle strette curve cui seguono i repentini cambi di direzione.
Per le statistiche, è Perez a segnare il numero maggiore di vittorie (2), nel confronto dei costruttori la Red Bull è in vantaggio (4-3) sulla Mercedes, la Ferrari qui non ha mai vinto.
Tutto dipende dal lavoro dei nostri tecnici nel restituire equilibrio alla macchina, solo così la classe di Verstappen potrà tornare a fare la differenza.
Helmut Marko, dirigente Red Bull
Nei giorni tra Monza e Baku, si è concluso (almeno per ora) il dibattito inerente le presunte ali eccessivamente flessibili che aveva acceso i riflettori su McLaren e Mercedes, al centro di un recupero in breve termine a campionato in corso, con la Federazione che valutando tutto in regola ha rimandato la possibile risoluzione della vicenda al 2025, costringendo la Red Bull ad introdurre un alettone capace di deformarsi quanto quello dei rivali, tempo e soprattutto budget cap permettendo a questo punto della stagione.
Un tema tornato d’attualità quello dell’ala anteriore, perché alcune squadre riuscirebbero a farla flettere in maniera evidente raggiunte alte velocità (riscontrabile anche dalle telecamere posizionate sulle vetture), pur garantendo il superamento dei test e ottenendone vantaggi in pista.
Nella nota si legge: “La FIA ha il diritto di introdurre nuovi test se si sospettano irregolarità. Non sono previste però misure a breve termine, ma stiamo valutando la situazione in un’ottica di medio e lungo termine”.
Classifica costruttori apertissima con la Red Bull dopo Monza, rimasta davanti solamente per l’inerzia della grande vittoria della Ferrari, a discapito della McLaren oramai macchina più forte tra quelle in griglia, meno di quaranta punti separano le tre Scuderie ed una lotta a questo punto equilibrata dove i dettagli faranno la differenza.
La Red Bull dovrà provare a dare una sterzata alla propria competitività, persino la velocità e lavoro nei pit-stop hanno iniziato a risentire di quando tutto era perfetto, a testimoniare di come e quanto il fattore umano, risente la mancanza di determinate sicurezze.
Ad essere convinto che i problemi interni d’inizio stagione abbiano fatto perdere l’orientamento dello sviluppo, fino a generare l’attuale decadenza in termini di competitività, è l’ex pilota austriaco Gerhard Berger da sempre vicino al team di Milton Keynes, che così ha parlato ai microfoni di Sky Germania: “Praticamente tutto è andato storto. Max è ancora uno dei piloti più speciali della griglia, di solito riesce sempre a tirare fuori le castagne dal fuoco, ma persino lui adesso non riesce più a fare granché. Se non c’è riuscito neppure in Olanda, sul suo circuito di casa, allora dovrebbe suonare un bel campanello d’allarme per la Red Bull, devono trovare al più presto delle soluzioni che funzionino.”
Di sicuro parte una finale di campionato tutta da seguire, anche in tema di classifica piloti, dove Verstappen in un modo o nell’altro, rimane ampiamente davanti Norris con sessantadue punti di vantaggio, ma se la Red Bull ha fin qui palesato difficoltà, la McLaren sembra più puntare al titolo costruttori visto un Norris poco lineare, mai in testa al termine del primo giro durante tutte quelle volte in cui è partito dalla pole.
Gare che ricordiamo nell’equilibrio dei fattori, si decidono nella strategia, passo gara, usura gomme e quelle che saranno l’eventualità penalità sulla griglia, quando bisognerà sostituire le unità di cui oramai quasi tutti, sono arrivati al limite consentito dal regolamento.
Quello apportato dalla Ferrari sulla SF-24, è un pacchetto di aggiornamenti non pensato esclusivamente per Monza, l’obiettivo sarà dare continuità alle aspettative della Rossa per avere maggiore flessibilità nell’utilizzo delle diverse mescole di gomme e conseguentemente alle strategie, proseguendo anche in piste come quella di Baku che potrebbe essere ancora favorevole.
Novità a Maranello, con la nomina di Loic Serra come prossimo Direttore Tecnico a partire del prossimo 1 ottobre, per lui il compito di riferire direttamente al team principal Vasseur e coordinare i cinque reparti chiave della Scuderia, quello relativo al telaio (Fabio Montecchi), prestazioni del veicolo (Marco Adurno), la supervisione del team di aeordinamica diretto da Diego Tondi e quello di ingegneria su pista di Matteo Togninalli, infine le operazioni sul telaio di Diego Ioverno confermato nel ruolo di direttore sportivo.
Per Serra diciotto anni di esperienza in Formula 1 tra Bmw-Sauber e soprattutto protagonista dei successi in Mercedes nel periodo di dominio durato sette anni, adesso concluso il periodo di gardening potrà lavorare alla prossima monoposto.
Enrico Gualtieri continuerà a ricoprire la direzione tecnica della power-unit rispondendo direttamente a Vasseur, distinguendo così le due aree che riguardano telaio e motorizzazione, dimostrazione di come la Ferrari punti al rafforzamento tramite una struttura in verticale, senza l’uomo solo al comando in riferimento a Newey di cui parleremo più avanti.
La Mercedes giunge in Azerbaigian per cancellare le deludenti prestazioni al rientro dalle vacanze estive, da sottolineare come dopo il trionfo di Leclerc a Monza, dal canale social delle Frecce d’Argento era arrivato il commento sportivo, bello, leale, di congratulazione che ha fatto bene a tutto lo sport in generale, complimentandosi non solo per l’impresa ma per il tifo e la passione ineguagliabile del pubblico italiano: “Non importa quale sia la tua squadra, non importa quale sia il tuo paese, questo è da pelle d’oca ogni volta. Auguri ai nostri amici e rivali della Ferrari.”
Chapeau.
Aston Martin nel limbo di metà classifica con l’obiettivo di ben concludere per avere una buona base di partenza in vista della prossima stagione, con i fari puntati soprattutto sull’annuncio di Adrian Newey.
Per lui un ricchissimo contratto e la possibilità di superare il budget cap, secondo indiscrezione, addirittura cedendo quote azionarie della stessa Aston Martin per non massimizzare quella parte di stipendi che rientrano nel limite massimo di spesa a disposizione di ciascun team, permettendo di fare coesistere diversi ingegneri di alto livello rispetto alle tre eccezioni al tetto di spesa di 135 milioni di dollari.
Dopo l’addio alla Red Bull, si erano fatti avanti quasi tutti i team per ingaggiare un nome così illustre e vincente, compresa la Ferrari con trattative molto calde ma evidentemente, i vertici hanno ritenuto come nessuno può essere più grande della Scuderia, correndo il rischio di essere visto come “salvatore della patria” quando invece, è tutto il team che lavora.
Tra l’altro un rilancio economico all’asta, che non deve essere piaciuto ai vertici Ferrari i quali avranno preferito maggiormente la coesione del gruppo ed il rilancio delle proprie ambizioni, con l’annuncio dell’organigramma descritto nelle righe sopra.
Dimostrazione è stata la recente capacità, nonostante l’addio del direttore tecnico Enrico Cardile anche lui direzione Aston Martin, di progredire e portare miglioramenti che hanno premiato come avvenuto a Monza.
Suggestioni a parte, ci ha pensato Alonso a predicare calma e pazienza, facendo leva sulla sua enorme esperienza nella considerazione di essere stati a Monza dietro Williams, Haas e Racing Bulls: “E comunque credo che non sia il lavoro di una persona sola mettere a posto le cose. Quindi, la questione adesso è più che altro comprendere cosa abbiamo e su cosa stiamo lavorando, capire che cosa succede e quale sia la giusta direzione, in modo da preparare al meglio la stagione 2025.”
Il lavoro di Newey per Aston Martin si vedrà sostanzialmente nel 2026, considerato come a questo punto della stagione, la monoposto 2025 è già in progettazione e ad ogni modo, lo stesso progettista non potrà formalmente indossare la veste colori prima dei sei mesi dei gardening leave, in tempo per l’esordio del prossimo campionato previsto in Australia a marzo.
Lotta tra Racing Bulls e Haas per la sesta posizione distanti tra loro solamente sei punti, quest’ultima vista la squalifica inflitta a Magnussen per avere sommato una serie d’infrazioni (l’ultima proprio a Monza) i cui punti sono stati decurtati dalla Superlicenza, schiererà Oliver Bearman pilota della Ferrari Accademy, quest’anno impegnato in Formula 2 che già aveva esordito nella seconda gara di Formula 1 in Arabia Saudita, chiamato di fretta a sostituire Sainz alle prese con l’urgente operazione di appendicite.
Per il 19enne britannico, un secondo debutto come antipasto perchè l’anno prossimo, ricordiamo sarà titolare proprio di un sedile Haas.
Per Alpine resta calda la discussione inerente la prossima power-unit, ovvero se proseguire in proprio (quelle Renault) o affidarsi a quelle Mercedes diventando di fatto, un team cliente e badando maggiormente ai numeri che significherebbero un notevole risparmio di denaro, oltre lo stato di avanzamento dei progetti in vista dei motori 2026.
Nel frattempo bisognerà tenere a distanza una Williams che a Monza ha messo a frutto gli aggiornamenti con Albon e Colapinto all’altezza dei piloti più esperti nel suo esordio italiano, infine la Sauber per ben figurare dentro una situazione attualmente dolorosa soprattutto per Audi che conclusa la programma acquisizione delle quote, entrerà in Formula 1 proprio subentrando alla scuderia svizzera, per una campagna acquisti che per numero di risorse e capacità, dovrà comprendere anche i dipendenti in fabbrica.
Potrebbero esserci sorprese a cominciare dal pilota che nel 2025 affiancherà Hulkenberg proveniente da Haas, qualora non si trovasse l’accordo per la conferma di Bottas, il primo nome potrebbe essere il 37enne Sebastian Vettel per quello che sarebbe un rientro dopo il ritiro di due anni addietro a conclusione del biennio in Aston Martin, il secondo è Mick Schumacher appiedato dopo l’esperienza in Haas rimasto nell’ambito della Formula 1 (pilota di riserva Mercedes) e del motorsport (pilota ufficiale Alpine nel campionato endurance), senza escludere una possibilità al brasiliano Bortoleto che bene sta facendo in Formula 2.
Di seguito il programma del weekend.
Venerdì 13 Settembre
Prima sessione di prove libere – ore 13;30
Seconda sessione di prove libere – ore 15;00
Sabato 14 Settembre
Terza sessione di prove libere – ore 10:30
Qualifiche Gran Premio – ore 14:00
Domenica 15 Settembre
Gran Premio – ore 13:00