Tutto perfetto fino al giro n.18, il k.o. di Leclerc è un colpo durissimo per il mondiale che in virtù della vittoria di Verstappen, prende la direzione della Red Bull anche nei costruttori. Sul podio entrambe le Mercedes, quinto Sainz dopo essere partito in ultima fila.

È stato un weekend caldo sotto diversi punti, a cominciare dal fattore ambientale dove le roventi temperature hanno messo duramente sotto sforzo l’affidabilità delle componenti motoristiche insieme al degrado delle gomme, quanto il botta e risposta degli attori chiamati in causa circa le direttive anti-porpoising che entreranno in vigore dopo la pausa estiva nel Gp del Belgio.
In ballo il gioco delle parti tra chi (soprattutto Mercedes) in nome della sicurezza che tramite un parametro inciderà sull’altezza dal suolo delle macchine, punta a ridurre i saltellamenti provando indirettamente a colmare il divario dai primi, e altri come Ferrari e Red Bull (ma non solo) che lamentano questa decisione presa a campionato in corso, evidenziando come l’ambito della sicurezza, se come tale deve essere discusso la direttiva sul porpoising di cui abbiamo già scritto lo scorso 5 luglio, dovrebbe innanzitutto attenzioare quanto avvenuto al roll-bar dell’Alfa Romeo di Zhou disintegratosi nel terribile incidente di Silverstone, dove senza l’Halo il pilota sarebbe andato ad un destino ben diverso.
La direttiva in questione chiaramente avrà ripercussione anche sulle monoposto 2023, inoltre la sua introduzione avrebbe richiesto per l’approvazione una maggioranza di almeno otto team, votazione non avvenuta in quanto azione di urgente sicurezza, interpretazione che potrebbe avere il risvolto di un’azione legale.
In pista Leclerc è andato in pole anche aiutato dal gioco di squadra, con Sainz che gli ha permesso di abbassare il tempo in qualifica concedendogli la scia, nelle dinamica di un attacco a due punte vista la penalità e conseguente partenza dal fondo dello spagnolo, per avere montato la quarta power-unit dopo il ritiro in Austria, notizia che era già da tempo nell’aria.
Ma come sempre ricordiamo i punti si fanno in gara.
Nella prima parte il ferrarista è stato perfetto nel gestire la gomma ed il minimo vantaggio su Verstappen, fino all’uscita di pista che sancisce un pesantissimo k.o. in chiave campionato.
Fantastica la rimonta di Sainz, altra faccia della gara francese a dimostrazione della forza messa in pista dalla Ferrari, che a suon di sorpassi e sfruttando la safety car innescata dal compagno di
squadra ha concluso in quinta posizione, dopo aver scontato anche una penalità di cinque secondi per una manovra non consentita in pit-lane dopo il cambio gomme (errore box?).
Non sappiamo come sarebbe andato il risultato senza l’uscita anzitempo di Leclerc, ma ancora una volta la Red Bull ne approfitta, ringrazia e scappa mia, i ferraristi invece vedono sfumare un risultato che nel peggiore dei casi, avrebbe comunque mantenuto possibile una rimonta, che adesso in termini di punti diventa altamente improbabile.
E pensare che il weekend della Red Bull non era iniziato bene, perché nonostante gli aggiornamenti aerodinamici portati sulla RB18, il lavoro svolto durante le prove libere ha testimoniato delle incertezze nel programma di lavoro tra novità (appunto) e dietrofront di soluzioni.
In casa Ferrari gli sviluppi funzionano, ma tra errori di vario genere davanti c’è Verstappen, sempre lì, a martello sfruttando l’esperienza da campione del mondo capitalizzando quanto vissuto l’anno scorso, bravo a capire la necessità di lottare quando strettamente necessario, massimizzando il bottino di punti senza mai strafare, ha sbagliato in passato mentre oggi gode la serenità di un mondiale vinto.
Sul podio la Mercedes che continua a non arrendersi verso l’idea di vincere almeno una gara, portando un ulteriore aggiornamento alla W13 presentatasi con un muso modificato nel naso e con un’ala diversa del profilo principale.
Rispetto al divario in qualifica, la straordinaria gara (n.300) di Hamilton consegna fiducia, così come Russell salito sul podio dopo aver superato Perez a pochi giri dal termine.
Nel ruolo di quarta forza hanno concluso in top-ten McLaren e Alpine, la somma dei punti relativi ai piazzamenti premia la scuderia francese.
Invariate le posizione di centro gruppo, muove la classifica l’Aston Martin (decimo Stroll) che ha festeggiato il centenario della prima vettura che proprio in Francia corse nel 1922, con un’esibizione che ha visto protagonista Vettel a bordo della macchina d’epoca.
Si torna in pista tra pochi all’Hungaroring di Budapest per il Gran Premio d’Ungheria, cui seguirà la pausa estiva per poi riprendere


Classifica Piloti
1. Verstappen (Red Bull) 233pt
2. Leclerc (Ferrari) 170pt
3. Perez (Red Bull) 163pt
4. Sainz (Ferrari) 144pt
5. Russell (Mercedes) 143pt
6. Hamilton (Mercedes) 127pt
7. Norris (McLaren) 70pt
8. Ocon (Alpine) 56pt
9. Bottas (Alfa Romeo) 46pt
10. Alonso (Alpine) 37pt
11. Magnussen (Haas) 22pt
12. Ricciardo (McLaren) 19pt
13. Gasly (Alpha Tauri) 16pt
14. Vettel (Aston Martin) 15pt
15. Schumacher (Haas) 12pt**
16. Tsunoda (Alpha Tauri) 11pt*
17. Zhou (Alfa Romeo) 5pt
18. Stroll (Aston Martin) 4pt
19. Albon (Williams) 3pt
20. Hulkenberg (Aston Martin) 0pt
21. Latifi (Williams) 0pt
* non partito in Arabia Saudita causa problema tecnico durante il giro di schieramento verso la griglia di partenza;
** non partito in Arabia Saudita causa incidente in qualifica;
*** due gare saltate causa Covid sostituito da Hulkenberg.
Classifica Costruttori
1. Red Bull 396pt
2. Ferrari 314pt
3. Mercedes 260pt
4. Alpine 93pt
5. McLaren 89pt
6. Alfa Romeo 51pt
7. Haas 34pt
8. Alpha Tauri 27pt
9. Aston Martin 19pt
10. Williams 3pt