L’ultima presentazione è stata probabilmente anche la più attesa. L’obiettivo minimo per la Ferrari è quello di cancellare il terribile 2020, con una coppia di piloti ringiovanita dall’arrivo di Carlos Sainz e tanto lavoro intorno alla monoposto. Lo impongono la storia e l’onore sportivo.

In Formula 1 dal 1950, 1008 gare disputate, 238 vittorie, quindici campionati piloti (1952, 1953, 1956, 1958, 1961, 1964, 1975, 1977, 1979, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007, 2008) e sedici costruttori (1961, 1964, 1975, 1976, 1977, 1979, 1982, 1983, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007).
Piloti:
Charles Leclerc (monegasco, 23 anni, 59 Gp disputati, 2 vittorie, 12 podi, 7 pole position);
– Carlos Sainz (spagnolo, 26 anni, 119 Gp disputati, 2 podi).
L’obiettivo è quello di una rapida risalita dimenticando il dramma sportivo del 2020, verso posizioni più consone al blasone.
È l’anno della prova di maturità per Leclerc, affiancato da Sainz proveniente dall’esperienza in McLaren, pilota spagnolo giovane ma già esperto, che dopo tanta gavetta ed una carriera in crescendo, arriva in Ferrari abbassando l’età anagrafica della coppia piloti, la più giovane dal campionato 1968.
A fine gennaio sul circuito di Fiorano sono scesi in pista sia i piloti dell’Academy che quelli titolari, a bordo della vettura 2018 per togliere un po’ di ruggine alle settimane di inattività con un lavoro finalizzato.
È stata una doppia presentazione quella della Ferrari, dapprima il 26 febbraio è toccato alla squadra, con una redistribuzione dei ruoli nell’organigramma che punta ad alleggerire il team principal Mattia Binotto, per concentrarsi maggiormente sulla macchina del 2022.
La SF21 è stata svelata il 10 marzo anche se le primissime novità, forse in maniera voluta ma sicuramente accattivante, erano state notate in occasione del video pubblicato nel canali social, relativo alla prima accensione della power-unit, dove alle spalle dell’addetto seduto nell’abitacolo, si era notato il
dettaglio dell’airbox, più largo rispetto alla passata stagione. Immagini che hanno confermato indirettamente ben altro rispetto ad un semplice dettaglio, ovvero una diversa architettura di componenti della power-unit come l’impianto di raffreddamento, in un lavoro mirato alla ricerca di cavalli (vero tallone d’Achille del 2020) e di conseguenza, modifiche aerodinamiche nell’area delle pance e del cofano motore.
Tanto lavoro alla zona posteriore dove sono state ridisegnate le sospensioni e progettato un nuovo cambio, intervento che ha rastremato il retrotreno rispetto alla precedente vettura.
Ricordiamo come il regolamento consente di spendere dei “token”, ovvero intervenire su precise aree di sviluppo evitando le spese folli limitando i costi per tutte le squadre, è un po’ questo il motivo per cui la parte anteriore è meno aggiornata, telaio e sospensioni sono quelle della SF-1000, mentre è stato sviluppato un nuovo muso così come l’ala.
Volendo sintetizzare, la vettura è stata rivista dove possibile, potendo contare su una power-unit completamente nuova.
Rimontare sulla Mercedes è quasi impossibile, si punta a colmare una parte del gap per i vincoli imposti dal regolamento, motivo per cui molti investimenti sono in proiezione 2022 con un nuovo simulatore e la progettazione ex novo per tutti.
L’impegno dovrà essere massimo, nell’interpretazione di una passione smisurata e commovente, per non ripetere la delusione del passato campionato.
Si riparte con umiltà a testa bassa per risalire le posizioni, dove il chiaro intento di tornare a competere stabilmente per la vittoria resta il 2022.
Si conclude la serie di articoli che hanno accompagnato la presentazione delle squadre, spazio ai tre giorni di test in Bahrain dove si gareggerà anche la prima gara del campionato.

