È stato un risultato insperato quello concretizzatosi per la RedBull, che brinda alla prima vittoria in campionato, in una fase non certo positiva delle loro prestazioni.
Quando tutto sembrava presagire il tris di Vettel, la prima finestra di soste ai box ed il successivo ingresso della safety car hanno scosso gli equilibri, premiando il più lesto a decifrare le varianti in gara.
E pensare che Ricciardo era riuscito a partecipare alle qualifiche solo negli ultimi secondi, per la sostituzione della power-unit dopo i problemi al turbo nell’ultima sessione di prove libere.
Certo farà sorridere i maliziosi, l’evento che due Toro Rosso (team junior della RedBull) vengano a contatto, favorendo la strategia aggressiva di Ricciardo e Verstappen.
Amarezza in casa Ferrari, che raccoglie il minimo sindacale (podio di Raikkonen) dopo un sabato da leoni. Per risalire all’ultima pole di una Ferrari in Cina bisognava tornare al 2004 (Barrichello).
Il post-contatto con Verstappen (ha buttato una probabile vittoria per la solita irruenza) è stato risolto senza troppo polemizzare, ma è altrettanto vero che la strategia di tardare il pit-stop (comunque lento) rispetto a Bottas non ha giovato. Col senno di poi, con Vettel impegnato a marcare Hamilton, la stessa strategia RedBull poteva essere provata con Raikkonen.
Volendo vedere una luce nella domenica nera, è già la terza gara consecutiva che le rosse comandano una gara per almeno un giro, evento raggiunto una sola volta l’anno scorso (per quattro gare dal Bahrein a Montecarlo nella prima parte del mondiale).
È da questa statistica che dipende il futuro del cavallino rampante, ovvero dal sapere sviluppare le monoposto; intanto c’è la dimostrazione di esserci.
Le gare non possono andare sempre per il verso giusto.
Sorride Hamilton, perché nonostante il mediocre week-end, riesce a guadagnare punti punti su Vettel.
Bene la RedBull dicevamo, che ritorna ad essere il terzo incomodo nel mondiale.
McLaren ancora a punti con Alonso, così come la Renault concentrata sul progressivo step di crescita (Hulkenberg 6° e Sainz 9°).
La Toro-Rosso non ripete l’exploit del Bahrein, tutt’altro; non è certo l’immagine migliore quella dei propri piloti a contatto (Hartley unico ritiro della gara).
Il decimo posto di Magnussen ha permesso alla Haas di allontanarsi dalle zone basse di classifica, mentre sono fuori dalla zona punti le due Alfa Romeo Sauber, Force India e Williams, quest’ultima probabilmente per la mancanza di un pilota esperto.
CLASSIFICA PILOTI
1. S. Vettel (Ferrari) 54pt
2. L. Hamilton (Mercedes) 45pt
3. V. Bottas (Mercedes) 40pt
4. D. Ricciardo (RedBull-Tag Heuger) 37pt
5. K. Raikkonen (Ferrari) 30pt
6. N. Hulkenberg (Renault) 22pt
7. F. Alonso (Mclaren-Renault) 20pt
8. M. Verstappen (RedBull-Tag Heuger) 18pt
9. P. Gasly (Toro Rosso-Renault) 12pt
10. K. Magnussen (Haas-Ferrari) 11pt
11. S. Vandoorne (Mclaren-Renault) 6pt
12. C. Sainz (Renault) 3pt
13. M. Ericsson (AlfaRomeo-Sauber) 2pt
14. E. Ocon (Force India-Mercedes) 1pt
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Mercedes 85pt
2. Ferrari 84pt
3. RedBull-Tag Heuger 55pt
4. Mclaren-Renult 26pt
5. Renault 25pt
6. Toro Rosso-Honda 12pt
7. Haas-Ferrari 11pt
8. Alfa Romeo-Sauber 2pt
9. Force India-Mercedes 1pt
10. Williams Mercedes 0pt