Stanley Cup Finals ’19: gara 3 senza storia, Boston va 2-1

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Grazie soprattutto ad un incontenibile power play, i Boston Bruins stravincono per 7-2 gara 3 a St. Louis e tornanno a condurre nella serie per 2-1. Martedì gara 4 diventa vitale per i Blues.

Niente aggettivi mirabolanti o racconti mozzafiato fino all’ultimo secondo, stavolta; gara 3 dura meno di un tempo, “uccisa” dalla superiorità dei Bruins, rinati dopo i tre giorni di riposo seguiti alla sconfitta interna in gara 2. E dire che la partita era iniziata in modo splendido, con ritmi altissimi e colpi davvero al limite. Il primo power play, in favore dei Blues, arriva dopo nemmeno un minuto di gioco, e porta le prime occasioni. Poi due gran parate di Binnington e un grande riflesso di Rask su Tarasenko. A spezzare l’equilibrio, però, arrivava la rete in power play di Bergeron, dopo 10’47”, seguita prima dell’intervallo da quelle di Coyle e di Kuraly. 0-3 alla prima sirena, quindi, e ritorno in campo non meno deprimente per i padroni di casa, visto che dopo soli 41″ è Pastrnak, ancora con l’uomo in più, a calare il poker che chiude virtualmente il match, pur con 40′ ancora da giocare. Il secondo periodo vedrà un palo di Maroon, l’1-4 di Barbachev e l’1-5 in power point di Krug, che porterà Berube alla sostituzione di Binnington con Allen tra i pali.

Altre tre reti nell’ultimo terzo di gara (Pietrangelo, Acciari e Johansson), buone solo a fissare il 7-2 finale ma senza che l’indirizzo della partita sia mai tornato minimamente in discussione. Al di là delle prestazioni individuali di Krug (primo giocatore della storia Bruins a segnare 4 punti in una finale) e Bergeron (3 punti), spiccano i numeri sensazionali del power play giallonero, con 6 reti su 14 opportunità in queste Finals e 13 su 29 nelle ultime sette partite giocate (quindi comprendendo anche lo sweep sugli Hurricanes). Naturalmente, a questi numeri fa da contraltare la debolezza del penalty killing dei Blues, con difensori troppo propensi alla costruzione ed inclini a troppi raddoppi di marcatura, fattore che in inferiorità numerica è più deleterio che altro.
La serie finale resta a St. Louis fino a martedì, quando è in programma una gara 4 a dir poco vitale per i Blues. Se Boston vince ancora, può chiuderla in casa a gara 5.

Stasera ci è riuscito tutto. Avevamo deciso di giocare più verticale, in uno o due passaggi, e ha funzionato alla grande.

Torey Krug, ala Boston Bruins

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Gianluca Puzzo

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