Stanley Cup #1: Justin Williams strikes again

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Stanley-Cup-14-#1_postFinale nuova e vecchi protagonisti: Los Angeles e New York non si incontravano nei playoff dal 1981, ma a decidere la gara d’apertura di questa Stanley Cup è stato il “clutch man” più clutch che ci sia, il cannoniere principe dei playoff nell’era post Gretzky, Justin Williams. Porta la sua firma, infatti, il gol del 3-2 che nel primo tempo supplementare ha dato la vittoria ai Kings, una vittoria meritatissima e che probabilmente, con un portiere più scarso del grande Lindqvist, sarebbe arrivata già entro i 60 minuti regolamentari.

La partenza della Stanley Cup 2014, però, è tutta newyorkese: L.A. piazza qualche bella legnata alla balaustra ma non sembra aver ancora smaltito la sbornia d’entusiasmo seguita all’eliminazione di Chicago. Disattenta in difesa, la squadra di casa viene salvata nei primi minuti da Quick, che però nulla può su Pouliot lanciato da solo dopo un clamoroso “buco” difensivo, a 6′ e 39″ dalla fine del primo periodo. Gli arbitri concedono una possibilità di pareggio immediato ai Kings, sotto forma di un power play, ma succede tutto il contrario: Quick compie un miracolo su Zuccarello e pochi secondi dopo si ripete su Hagelin che però, nella ribattuta, trova l’aiuto insperato del pattino di un difensore, che spinge il puck in rete, sotto lo sguardo incredulo del portierone californiano. Dopo 10 minuti di gioco New York è già avanti 2-0, per di più con un gol segnato in inferiorità numerica; ce ne sarebbe abbastanza per stendere un toro, insomma, ma non certo per stendere una squadra dal carattere dei Kings. A 2′ e 27″ dalla fine del primo tempo Clifford sfrutta un assist di Carter sotto porta e riapre la partita sul 2-1.

Il secondo periodo è il più bello della partita: grande ritmo e intensità fisica da entrambe le parti, occasioni e capovolgimenti di fronte continui da togliere il fiato. Dopo 5′ i Rangers hanno un power play a proprio favore, lo giocano benissimo, Los Angeles sembra più volte sul punto di capitolare ma in qualche modo Quick riesce a mantenere salva la propria porta. E i suoi sforzi, alla fine, vengono premiati, perché a 13′ e 24″ Drew Doughty fissa il 2-2 raccogliendo e depositando dietro le spalle di Lindqvist uno strepitoso assist di Justin Williams. New York finisce il periodo in power play, ma non ha più il brio di qualche minuto prima e lo esaurisce senza nulla d’importante.

La partita dei Rangers finisce lì, in pratica. Il terzo periodo, infatti, è un lungo monologo dei Kings che, con il passare dei minuti, macinano progressivamente sempre più campo, dominando ogni settore del gioco. La prova più eclatante, come spesso accade la danno i numeri: nei primi 10 minuti di questa frazione i Rangers non tirano mai in porta. Lindqvist, lo spirito di sacrificio della difesa e una buona dose di fortuna tengono in partita i Rangers, ma è davvero solo questione di tempo. Il requiem sulle ambizioni di N.Y. sembra suonare a 1′ 36″ dalla sirena finale, quando un cross checking “da sfinimento” di Boyle regala il power play ai Kings. In pochi secondi succede di tutto: L.A. sembra un gatto che gioca col topo, ma cade in una distrazione che quasi le costa la partita. Quick deve compiere un autentico miracolo su Hamelin lanciato da solo a rete, poi sul ribaltamento di fronte è Lindqvist a superarsi, respingendo a pochi centimetri dalla riga di porta un tiro di Kopitar. Arriva la sirena a decretare la necessità di andare ai supplementari e a ridare fiato a tutti, giocatori e spettatori.

Los Angeles riparte anche in overtime con il pallino del gioco ben stretto in mano, ma lo spavento di pochi minuti prima sembra aver fatto scuola. I californiani non smettono di attaccare ma lo fanno con maggior circospezione, senza buttarsi avanti a testa bassa. La soluzione, come spesso succede quando si gioca al limite, arriva grazie a un errore: Girardi riceve un disco di alleggerimento ma pasticcia nel controllo, recupera per un attimo il puck ma lo rinvia tra i piedi degli attaccanti dei Kings, che lo recapitano a Justin Williams, lanciato da solo a rete. Slapshot secco sul palo alla destra di Lindqvist e può iniziare la festa dei tifosi di L.A. Si torna sul ghiaccio sabato notte, sempre a Los Angeles, per una gara 2 certo non ancora decisiva ma che, nel caso di un bis dei Kings, può rendere davvero impervia la strada dei Rangers.

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Gianluca Puzzo

Un commento

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  • Leggendo la tua cronaca si direbbe una partita molto combattuta, aperta a qualsiasi risultato. Emozionante e divertente come le partite della nostra nazionale di calcio. Tale e quale!

Gianluca Puzzo

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