F1 ’24: SEMPRE LUI

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Nel Gran Premio di Spagna prosegue il “fattore Max”: vince Verstappen, seguito da Norris nonostante la pole ed il giro veloce in gara, sul podio anche Hamilton per la prima volta in stagione dopo dodici gare. Ferrari ancora sottotono dopo Montreal (quinto Leclerc e sesto Sainz) che rischia di essere rimontata nella classifica costruttori.

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isultato a parte, l’unica buona notizia per la Formula 1 reduce da Barcellona, è stata la quarta differente pole in altrettanti Gran Premi, come non accadeva da dodici anni.
Il tracciato di Barcellona ha fotografato gli attuali valori delle monoposto, dove in qualifica il più lesto era stato Norris, in prima fila con Verstappen, poi una ritrovata Mercedes e la Ferrari purtroppo in terza fila, nonostante lo sforzo dopo la batosta canadese nel portare un corposo pacchetto di aggiornamenti alla SF-24, con novità importanti al fondo, diffusore, pance e ali; partita undicesima l’altra Red Bull di Perez per una penalità di tre posizioni dopo Montreal.
Dunque qualifiche con importanti riscontri, premessa di una gara con tanta strategia sul consumo gomme, dove Verstappen ha nuovamente vinto azzerando le speranze altrui, nella consapevolezza che da Imola in poi, sta facendo una differenza mostruosa considerando le prestazioni del compagno di squadra (Perez ottavo).
Un lavoro che mediaticamente sta spostando le attenzioni verso la pista piuttosto alle fratture a seguito di quello che in molti hanno definito “Horner gate”, tanto da causare probabilmente lo scossone della separazione dal progettista Adrian Newey di cui pare vicino l’ingaggio in Ferrari.
Una Red Bull che non è quella di Perez, ma nemmeno quello di Verstappen.
Un dettaglio.
Perché i risultati consentono al campione olandese di volare nella classifica piloti, nonostante i distacchi alla bandiera a scacchi siano ridotti.
Sul podio un fantastico Norris con la McLaren (Piastri settimo) che tanta strada ha fatto negli ultimi dodici mesi, tanto da considerare oramai un podio come risultato deludente, solamente che per battere l’accoppiata Verstappen-Red Bull bisognerà essere perfetti.
In un gioco delle parti, prima del weekend il team principal della McLaren Zak Brown aveva espresso il suo pensiero, rimarcando l’importanza nel restare concentrati ai microfoni del podcast Hot Pursuit di Bloomberg: “La Red Bull in questo momento è un ambiente piuttosto tossico. Ci saranno conseguenze, in primis perché la partenza di Adrian Newey è importante e stavano già circolando dei curriculum. Si nota che esiste un certo livello di disagio. E in futuro avranno difficoltà anche con gli sponsor, perché valuteranno attentamente l’opportunità di associarsi al loro marchio. Poi c’è tutta la situazione relativa a Verstappen, resta o va via? Lui ha un contratto, ma suo padre è stato piuttosto chiaro. La Red Bull è un grande team ma è destabilizzato: non sono più forti come un tempo. Ad oggi chi ha il miglior slancio in questo momento, anche in termini di visibilità, sono Ferrari e McLaren. Ma le cose cambiano rapidamente e dobbiamo tenere i piedi per terra.”
Una battaglia tecnica anche quella tra Red Bull e la concorrenza, vista la richiesta della squadra campione del mondo ai vertici della Federazione Internazionale, d’ispezionare le ali anteriori proprio di McLaren, Ferrari e Mercedes.

Non eravamo i più veloci oggi, ma abbiamo azzeccato tutto.

Max Verstappen, team radio dopo la bandiera a scacchi.

Il terzo posto di Hamilton consegna un mezzo sorriso alla Mercedes (Russell quarto), che nel frattempo ha vinto politicamente riguardo l’ufficialità della Federazione Internazionale di avere apportato una modifica al regolamento riguardante il limite d’età per l’ottenimento della super-licenza utile per guidare una monoposto di Formula 1 in competizione, secondo la discrezionalità dello stesso organo affinchè il pilota dimostri “recenti e costanti doti eccezionali di abilità e maturità” nonostante la non compiuta maggiore età.
Logico riferimento a Kimi Antonelli, attualmente impegnato in un intenso programma di test che a questo punto, potrebbe culminare con l’esordio già a stagione in corso non solo durante sessioni di prove libere, ma sostituendo Sargeant in Williams che al momento non ha segnato prestazioni tali da ricordare il suo passaggio in Formula 1, tra l’altro maltrattato quando all’inizio del campionato, a Melbourne, fu costretto a cedere il suo telaio alla monoposto di Albon nel frattempo incidentata, perché il team non disponeva di un’unità di riserva, in quel caso correndo con una sola macchina e ritirando a priori proprio quella di Sargeant.
Certo conteranno i maggiori pesi specifici, tra sponsor americani verso un calendario di gare sempre più allargato in quel continente, come pure la voglia della Mercedes di chiudere in fretta il discorso di chi sarà il sostituto di Hamilton nel 2025, spingendo sulle qualità del giovane italiano cui egli stesso ma soprattutto il suo entourage, dovrà lavorare per garantirgli una giusta serenità quando inevitabilmente, avvertirà la pressione con gli occhi tutti su di lui.
Due dettagli, la Mercedes fornisce la power-unit alla Williams il cui team principal James Wowles, fino a poche stagioni addietro era il responsabile delle strategie in gara delle stesse Frecce d’Argento.
Di certo noi italiani, ferraristi compresi, non potremo che fare il tifo per Antonelli il cui nome (Kimi), in uno strano scherzo del destino, potrebbe essere appunto il suo destino.
Acque agitate invece a causa di una mail anonima pervenuta al paddock della Formula 1, che ha accusato il box di agire contro Hamilton, curiosamente allo stesso elenco di destinatari che mesi addietro, avevano ricevuto i file riguardanti le presunte prove che accusavano il team principal della Red Bull, di avere avuto una relazione con una dipendente; solamente approfondite indagini ne sveleranno la provenienza.
Resta purtroppo nel limbo la Ferrari, per una gerarchia costruttori che al momento la vede dietro tre macchine, persa sul più bello dopo la vittoria di Montecarlo che sembrava dare slancio a qualcosa di più importante e continuativo, nel mezzo del primo vero momento d’insicurezza.
Prova a rialzare la testa l’Alpine con entrambe le monoposto in zona punti (Gasly nono e Ocon decimo), dentro una situazione che resta a dir poco complicata, tanto che avrebbe dell’incredibile l’indiscrezione secondo cui, in vista del prossimo ciclo regolamentare, si starebbe valutando la possibilità di abbandonare il proprio motore Renault, aprendo la porta a trattative con motoristi rivali, diventando a quel punto un team clienti.
Notizia che aprirebbe all’ipotesi di una vendita, o di una scarsa programmazione a tal punto di valutare una motorizzazione esterna pur essendo esso stesso costruttore, l’ufficialità del ritorno di Flavio Briatore servirà proprio per meglio pianificare il futuro.
Ai margini della top-ten la Haas di Hulkenberg, dodicesimo Alonso al suo ventunesimo Gran Premio di Spagna con un’Aston Martin senza più quel ruolo aggressivo visto soprattutto ad inizio 2023; a Silverstone dovrebbe arrivare una nuova versione della monoposto.
Resta a zero punti la Sauber che dal 2026 diventerà Audi e nonostante l’importanza del marchio, che nella storia ha trionfato in ogni categoria del motorsport in cui ha partecipato, i pessimi risultati rappresentano una scarsa considerazione per i piloti sul mercato, tanto che ingaggiato Hulkenberg per i prossimi due anni dalla Haas, la corte verso Sainz pare non stia dando i frutti sperati tanto che secondo i rumors, sarebbe vicinissimo in Williams al posto di Seargant per comporre un ottima coppia di piloti insieme ad Albon.
Si ritorna in pista tra pochi giorni a Spielberg, per quello che sarà un weekend caratterizzato da gara sprint che culminerà il 30 giugno col Gran Premio d’Austria.

CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 219pt
2. Norris (McLaren) 150pt
3. Leclerc (Ferrari) 148pt
4. Sainz (Ferrari) 116pt*
5. Perez (Red Bull) 111pt
6. Piastri (McLaren) 87pt
7. Russell (Mercedes) 81pt
8. Hamilton (Mercedes) 70pt
9. Alonso (Aston Martin) 41pt
10. Tsunoda (Racing Bulls) 19pt
11. Stroll (Aston Martin) 17pt
12. Ricciardo (Racing Bulls) 9pt
13. Bearman (Ferrari) 6pt
14. Hulkenberg (Haas) 6pt
15. Gasly (Alpine) 5pt
16. Ocon (Alpine) 3pt
17. Albon (Williams) 2pt
18. Magnussen (Haas) 1pt
19. Zhou (Sauber) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt

* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 330pt
2. Ferrari 270pt
3. McLaren 237pt
4. Mercedes 151pt
5. Aston Martin 58pt
6. Racing Bulls 28pt
7. Alpine 8pt
8. Haas 7pt
9. Williams 2pt
10. Sauber 0pt

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Andrea La Rosa

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