
Momento importante per la Formula 1, proiettata al prossimo ciclo regolamentare che verrà introdotto nel 2026, inoltre i team sono impegnati a comporre il mosaico della prossima stagione, dentro un campionato (2024) dove le ultime gare hanno segnato maggiore equilibrio.
Sono giorni importanti per la Formula 1, dentro e fuori la pista.
Andiamo per argomenti.
REGOLAMENTO 2026
Giorni addietro è avvenuta la presentazione del prossimo ciclo regolamentare e tramite un’immagine virtuale, della monoposto “tipo” dove ricordiamo la sfida più importante riguarderà la power-unit elettrica al 50%, oltre a linee guida che tra regolamento di aerodinamica e telaio, porteranno scelte che almeno inizialmente, potrebbero essere tutte diverse.
Tra gli obiettivi c’è quello di rendere più facili le manovre di sorpasso.
Si continuerà con l’effetto suolo, mentre la strategia principale per l’abbattimento dei consumi diventa l’alleggerimento delle vetture, che passerà dagli attuali 798kg a 768kg, nonostante una motorizzazione più pesante di 34 kg, questo a dimostrazione di una riduzione della dimensione delle auto, infatti la distanza tra i centri delle ruote anteriori e posteriori, scenderà da 3,6m a 3,4m, mentre la larghezza da 2 a 1,9m.
Inoltre saranno vietate le varie appendici lungo il bordo esterno e per compensare la perdita di deportanza, l’ala posteriore dovrebbe tornare ad essere maggiormente squadrata, come quella vista fino a tre anni addietro.
Dunque una bassa resistenza all’avanzamento, che aiuterà le power-unit ad essere sufficienti per spingere i cavalli nonostante la mezza parte elettrica, una semplificazione anche per ridurre il disturbo aerodinamico per la vettura che insegue.
Addio al DRS come lo conosciamo, acronimo di Drag Reduction System introdotto nel 2011, per facilitare i sorpassi che consiste per chi sta dietro ad un distacco sotto il secondo, nell’azionare un flap dell’ala mobile e aprirlo per aumentare la velocità dove concesso sul tracciato.
Dovremo imparare almeno tre termini che diventeranno in uso corrente dentro un meccanismo, che prevede comunque l’utilizzo di alettoni mobili in una sorta di evoluzione, proprio dell’attuale DRS.
Z-Mode e X-Mode quasi di pari passo, saranno sistemi aerodinamici attivi che consentiranno (il primo in curva ed il secondo in rettilineo), di azionare una configurazione a bassa resistenza per massimizzare la velocità e favorire il sorpasso, invece il Manual Override Mode consentirà una potenza aggiuntiva.
Ad ogni modo sull’argomento, è stata interessante l’intervista rilasciata da Adrian Newey sull’edizione celebrativa per il centenario di Motor Sport Magazine: “La FIA sembra essere fortemente influenzata da uno o due produttori, nella speranza di accontentarli, ma anche di attirarne altri. Suppongo che, dato che Audi entrerà nel 2026, ci sia stato un parziale successo in questo senso, ma non sono sicuro che valga il compromesso generale di ciò che potrebbe essere raggiunto. La realtà è che i produttori vanno e vengono, tutti tranne uno: la Ferrari”
Scopriremo presto se fosse una prima dichiarazione d’amore oppure una constatazione.
Non ultimo in ordine d’importanza, il commento di Lewis Hamilton: “I regolamenti 2026? Credo che si stia andando nella direzione giusta, ma le vetture sono ancora troppo pesanti. Ho parlato con i piloti che le hanno provate al simulatore, e mi hanno detto che sono lente”.
Fernando Alonso si dice poco convinto sulla minore pesantezza delle vetture: “Penso che sia impossibile raggiungere già i 30 kg, il fatto è che se il propulsore è al 50% elettrico, sono necessarie le batterie per sostenerlo. Credo che anche gli pneumatici siano più pesanti, e le auto aumenteranno di 20 o 30 kg a causa della power unit. Se si vuole ridurre di 30 kg è necessario ridurre di 60 kg la vettura attuale, il che al momento sembra, probabilmente ai team, un obiettivo impossibile.”
Tutti pareri che alimenteranno il dibattito da qui al prossimo anno e mezzo, mentre il lavoro dei team è aperto su almeno tre fronti.
Gli sviluppi dell’attuale stagione, quella che sarà la prossima monoposto in considerazione del budget cap il quale ad un certo punto, verosimilmente dopo l’estate, obbligherà tutti a pensare già alla vettura 2025, senza considerare proprio il nuovo ciclo regolamentare i cui processi di lavorazione, dovranno avere inizio al più presto.
Non è un caso come lo scacchiere di risorse aziendali, sia un movimento proprio per avere le idee chiare sulle monoposto 2026, constatato come azzeccare il progetto significa accertare un vantaggio importante per chi sta davanti.
“STAGIONE” EUROPEA 2024
Tutto questo in attesa della parte centrale del campionato 2024, che coincide con la stagione europea (dopo Imola ed in mezzo la tappa canadese) fino al prossimo 1 settembre con l’appuntamento di Monza.
Dunque tante gare a giugno e luglio, una sola nel mese di agosto in Olanda per consentire il meritato riposo ai protagonisti che in questo lunghissimo calendario, sono sempre impegnati in trasferte con tutto il materiale necessario tra le fabbriche e le sedi dei Gran Premi.
La prossima gara è prevista in Spagna, sul circuito di Montmelò che dal 1991 ospita ininterrottamente la Formula 1, dove i nomi scritti nell’albo d’oro tramandano la storia in un mix tra passato e presente.
La statistica del maggior numero di vittorie, vede appaiati Michael Schumacher e Lewis Hamilton a quota sei, tre per Mika Hakkinen e Max Verstappen, due per Nigel Mansell, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso; Ferrari in testa per quelle di scuderia.
Inevitabile come negli anni, il circuito sia stato più volte ammodernato, ad esempio nel 1994 dopo i gravi incidenti di Imola dove persero la vita Ayrton Senna e Roland Ratzeberger, venne ampliate le vie di fuga e non avendo sufficientemente tempo, venne posta un’artigianale chicane realizzata con file di gomme che diede problemi ai piloti.
In ultimo nel 2023, è stata rimossa la variante precedentemente introdotta nel 2007 per ridurre la velocità di percorrenza dell’ultima curva, col tracciato della parte finale verso il traguardo, ritornato veloce come l’originario disegno.
Con questa serie di regolamenti, la FIA ha cercato di sviluppare una nuova generazione di vetture che fossero pienamente in contatto con il DNA della Formula 1, vetture leggere, estremamente veloci e agili, ma anche all’avanguardia della tecnologia.
Nikolas Tombazis, direttore tecnico FIA
VERSO IL GRAN PREMIO DI SPAGNA
Sarà la prova numero dieci, prossimi alla metà dell’intero campionato, in una fase diversa dall’inizio quando sembrava scritto lo stesso copione del 2023, invece con risultati vicini in qualifica e con distacchi molto ravvicinati in gara.
Certamente i numeri non sono un’opinione, le classifiche piloti e costruttori sono eloquenti delle forze in pista, a cominciare dalla Ferrari con l’obiettivo di dimenticare il più velocemente possibile la doccia fredda di Montreal, caratterizzata dal doppio ritiro come non accadeva da moltissimo tempo, tra l’altro proprio nel momento migliore delle ultime due stagioni, quando ci si attendeva col passo decisivo per chiudere definitivamente il divario con la Red Bull, o meglio con Verstappen che continua a fare la differenza.
Eloquente il confronto con Perez, nelle ultime gare per due volte ritirato e ottavo ad Imola, certo si potrebbe osservare come l’incidente di Montecarlo sia stato anche colpa altrui, ma di sicuro le prestazioni in qualifica sono il rendiconto dell’attuale differenza tra primo e secondo pilota.
Una visione cinica evidenziata da quanto successo nell’ultima gara canadese, quando Perez aveva colpito le barriere danneggiando l’ala posteriore, tornando al box percorrendo mezzo giro col pericolo di perdere in pista i resti dell’alettone, circostanza che proprio a Barcellona costerà tre posizioni di penalità sul risultato in qualifica oltre una multa di 25mila dollari al team che sulla circostanza, ha ammesso di avere chiesto a Perez di rientrare, supponiamo per evitare una safety-car che avrebbe messo in discussione la testa della classifica di Verstappen.
Un successo frutto della superiorità dell’olandese che ha rimesso a posto la classifica piloti, dopo aver saputo respingere gli attacchi di Russell, penalizzato da una scelta infelice del suo team (Mercedes) di ritardare il pit-stop, in una situazione di continua variazione meteo.
Tutto ciò nonostante delle libere ad alta tensione, ricordiamo il problema all’ERS riscontrato proprio sulla macchina di Verstappen, evento a cui non si era più abituati tanto da mobilizzare tanti uomini, altri posizionati davanti la saracinesca per evitare ai fotografi la possibilità di catturare quelle parti interne dopo avere smontato le pance.
La McLaren sul podio nelle ultime cinque gare, ha nel mirino proprio il secondo posto nei costruttori occupato dalla Ferrari che certifica la crescita della squadra.
Giunge alla stagione europea una rinfrancata Mercedes, dopo la pole di Russell poi sul podio canadese, mentre Hamilton sembra ormai vivere una situazione da separato in casa, emblematica la polemica dichiarazione sull’utilizzo della diversa mescola di gomma che poi ha premiato Russell, emblematico dopo la bandiera a scacchi, il silenzio come risposta al team radio del suo team principal volto a complimentarsi sulla positività di avere avuto la macchina tornata ad avere prestazione.
Segnale di spaccatura che si aggiunge ai tanti segnali lanciati da Hamilton nelle ultime settimane, i quali lasciano intendere come il team non lo stia mettendo nelle migliori condizioni, compresa la dichiarazione sulla differenza di prestazione in qualifica, rispetto alla pole di Russell: “Le gomme hanno funzionato per tutto il fine settimana, ma poi siamo arrivati alle qualifiche e ogni volta che uscivo dai box, per qualche motivo erano sempre sotto temperatura. Ogni set era di 2 o 3 gradi più basso di quanto avrebbe dovuto essere. Immagino sia accaduto qualcosa con le termocoperte, bisogna fare più attenzione.”
Casualità o inizio di velato gardening in vista del trasferimento in Ferrari?
Aston Martin nel limbo della parte centrale della graduatoria, tornata a punti dopo l’amara penultima trasferta nel Principato, voci parlano di un corteggiamento nei confronti di Enrico Cardile attuale direttore tecnico della Ferrari, nell’ambito di una rivoluzione in vista del 2026 nel quale disporrà della power-unit Honda, in un quadro dove l’eventuale arrivo a Maranello di Adrian Newey, recentemente catturato in un video amatoriale mentre firma una bandiera del Cavallino, chiuderebbe lo spazio a figure aziendali attualmente in primo piano.
La Racing Bulls vorrà proseguire il suo costante percorso in top-ten, inevitabile come le scelte della casa madre Red Bull, hanno dirette conseguenze.
Infatti la conferma biennale di Perez, in attesa del futuro di Verstappen, ha chiuso la porta a Tsunoda che tanto bene sta facendo in questo campionato, impegnato a scrollarsi l’etichetta dei suoi primi anni in Formula 1, ad ogni modo negli scorsi giorni, è arrivato il prolungamento per un altro anno in Racing Bulls, magari con la speranza di un’opportunità per il sedile più ambito.
Diametralmente opposta la situazione di Ricciardo, per le prestazioni fin qui espresse anche in relazione all’anagrafica, dietro le quinte spinge per esempio il terzo pilota Liam Lawson già brillante l’anno scorso quando ha sostituito lo stesso Ricciardo infortunato, un altro giapponese Ayumu Iwasa che seppur non avendo ancora vinto in Super Formula è terza nel campionato, ed Isack Hadjar al momento con un sedile in Formula 2.
La Haas nella prima parte di stagione, è stata la scuderia che forse più di tutte, ha sovvertito i pronostici di chi, dopo i test, la collocava in fondo alla griglia.
Lavoro in pista ma soprattutto in ottica 2025, perché Hulkenberg lascerà per andare in Sauber (nell’attesa che diventi Audi), mentre Magnussen resta a rischio squalifica per le numerose penalità assegnategli nelle ultime gare, calde la piste verso Ocon in uscita dall’Alpine e Bearman pilota dell’accademy Ferrari, che ha già esordito in Arabia Saudita proprio con la rossa per sostituire Sainz operato di appendicite.
Nella parte bassa della classifica, è evidente la spinta di Alpine nella consapevolezza della loro attuale dimensione, infine la Williams in una sorta di “vorrei ma non posso” per riscattare il doppio ritiro canadese, resta un mistero l’attuale Sauber, unico team a non avere segnato punti, solamente una volta vicino a farlo in occasione della gara inaugurale con l’undicesimo posto di Zhou, per il resto tanti movimenti in attesa del passaggio Audi, che forse sta condizionando il lavoro in pista.
Di seguito il programma del Gran Premio di Spagna.
Venerdì 21 Giugno
Prove libere 1: ore 13;30
Prove libere 2: ore 17;00
Sabato 22 Giugno
Prove libere 3: ore 12;30
Qualifica: ore 16;00
Domenica 23 Giugno
Gara: ore 15;00
CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 194pt
2. Leclerc (Ferrari) 138pt
3. Norris (McLaren) 131pt
4. Sainz (Ferrari) 108pt*
5. Perez (Red Bull) 107pt
6. Piastri (McLaren) 81pt
7. Russell (Mercedes) 69pt
8. Hamilton (Mercedes) 55pt
9. Alonso (Aston Martin) 41pt
10. Tsunoda (Racing Bulls) 19pt
11. Stroll (Aston Martin) 17pt
12. Ricciardo (Racing Bulls) 9pt
13. Bearman (Ferrari) 6pt
14. Hulkenberg (Haas) 6pt
15. Gasly (Alpine) 3pt
16. Albon (Williams) 2pt
17. Ocon (Alpine) 2pt
18. Magnussen (Haas) 1pt
19. Zhou (Sauber) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt
* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 301pt
2. Ferrari 252pt
3. McLaren 212pt
4. Mercedes 124pt
5. Aston Martin 58pt
6. Racing Bulls 28pt
7. Haas 7pt
8. Alpine 5pt
9. Williams 2pt
10. Sauber 0pt