Il Mondiale brasiliano non poteva passare liscio così, perfino per un blog come Sport One che di calcio, orgogliosamente, non si è mai occupato. Il Mondiale è il Mondiale, però: tocca parlarne per forza, non fosse altro che per non darla vinta a tutti quelli che pensano che se segui gli sport americani non puoi capire niente di calcio. Il titolo della rubrica non è farina del mio sacco: è quello di una leggendaria trasmissione che i meno giovani tra i lettori certamente ricorderanno, condotta da Beppe Grillo ai tempi in cui era ancora un comico.
Ieri sera prima partita, Brasile-Croazia, e siamo già alle solite. La squadra di casa ha da vincere, costi quel che costi, e allora arbitri provenienti da scuole calcistiche di terz’ordine si prodigano in regali clamorosi. Ma è mai possibile ritrovarsi da capo ogni quattro anni? Il signor Nishimura, da oggi divenuto ufficialmente zimbello del web (vedi fotomontaggio qui sopra), concede alla Seleçao un rigore inesistente sull’1-1, a 25 minuti dalla fine; rigore che, malgrado l’estremo tentativo di Neymar di farselo parare (rimorsi di coscienza?), sblocca la partita, incanalandola sui binari brasiliani. La ciliegina arriva qualche minuto più tardi, quando il nostro ferma il gioco per un’inesistente carica su Julio Cesar da parte del centravanti croato, colpevole solo di esser saltato 20 cm più in alto dell’ex portiere dell’Inter (ma anche ex portiere e basta, per chi se lo ricorda ai tempi d’oro). Ed ecco, allora, il piccolo grande Nishimura assurgere con pieno merito (e nello splendore della sua bomboletta di gesso spray per la barriera) all’Olimpo del mitico Byron Moreno, certo senza raggiungere il suo inarrivabile mentore ma diamogli tempo, siamo ancora all’inizio, no?