Domenica si celebra a Los Angeles l’atto finale della stagione NFL: il Super Bowl. I Rams, padroni di casa, sono favoriti per forza ed esperienza, ma i Bengals hanno il talento e la spensieratezza per provare un colpo leggendario.

Ci siamo quasi. Dopo la consueta, fastidiosissima quanto inutile settimana di sosta per consentire la disputa del Pro Bowl, siamo ormai al countdown verso il Super Bowl numero 56, in programma domenica al SoFi Stadium di Los Angeles, campo di casa di Rams e Chargers. Ad affrontarsi saranno proprio i Rams e i Cincinnati Bengals, due finaliste a sorpresa e due franchigie non proprio abituate a ritrovarsi in corsa per il titolo fino alla finalissima. I Rams, che quindi giocheranno in casa, hanno vinto il loro ultimo titolo nel 2000, guidati dal futuro Hall of Famer Kurt Warner, e mancano dal Super Bowl dal 2002, anno in cui dovettero arrendersi al primo trionfo di Brady e dei suoi Patriots. L’astinenza dei Cincinnati Bengals, purtroppo per loro, è ancora più lunga, visto che non hanno mai vinto il titolo e che la loro ultima presenza al Super Bowl è datata addirittura 1989. La buona notizia è che almeno stavolta hanno schivato la loro bestia nera, San Francisco, con cui hanno perso due finali nell’82 e appunto nell’89.
Sulla carta dovrebbe essere una finale da fuochi d’artificio, con due squadre sane, in formissima, guidate da due coach giovani ed entrambi orientati più a segnare che a non prenderle. I due quarterback hanno storie opposte: Stafford (Rams) arriva alla sua prima chance di titolo a 33 anni, dopo una vita spesa nei mediocri Lions, mentre Burrow
(Bengals) è solo al secondo anno, anche se in pratica è come se fosse il primo, visto il grave infortunio che gli ha fatto perdere praticamente l’intera scorsa stagione.
I Rams sono i naturali favoriti, inutile nasconderlo: giocano in casa e hanno creato una squadra con molti veterani, fatta per vincere subito e non certo per seminare in chiave futura. Hanno Stafford, il miglior ricevitore della stagione (Kupp), uno dei migliori numeri 2 (Bekham jr), una linea affidabile e, in difesa, la miglior pass rush del campionato, con un MVP (Donald) e l’MVP del Super Bowl 50, Von Miller, a quei tempi con la maglia arancione dei Broncos.
Quindi dobbiamo aspettarci i Bengals come vittime sacrificali? Niente affatto. Cincinnati ha dalla sua un elemento importantissimo: non ha nulla da perdere. La pressione è tutta sui Rams, mentre Cincy, se perdesse, avrebbe comunque fatto una stagione eccezionale. Ma se Burrow e soci vincessero sarebbe qualcosa da libri di storia, e questa è una molla da non sottovalutare. Dal punto di vista tecnico lo scontro diretto più pericoloso per i Bengals sarà quello tra la loro linea offensiva e la suddetta pass rush californiana. Se la linea dovesse crollare troppo spesso, diventerebbe molto complicato per Burrow innescare i suoi ricevitori, primo tra tutti quel Chase che si preannuncia come una futura superstar. Se invece la linea reggesse quanto basta, i Bengals potrebbero ribattere colpo su colpo e allora ne nascerebbe davvero una sfida all’ultimo drive.