Quante volte da bambini, davanti al fascino del proibito, un genitore, un parente o semplicemente colui che si trovava accanto a noi, insieme ad un’occhiata ci ha riferito “si guarda, ma non si tocca”. Una regola che vale anche per gli adulti.
I riflettori della finale di Europa League, vinta ieri dall’Atletico Madrid contro l’Olimpique Marsiglia, hanno rispolverato la maledizione che colpisce quel giocatore che, prima di giocare la partita, tocchi la coppa.
Nel caso delle competizioni sportive, la scaramanzia dice che non andrebbe nemmeno guardata.
Troppo forte la tentazione per il francese Dimitri Payet, centrocampista dell’O.M. di cui è capitano e della nazionale francese.
Un caso? Chi può dirlo.
Di certo, l’uscita del fantasista ha privato la propria squadra di una pedina importante nello scacchiere dell’ex romanista Rudi Garcia, oltre che mandare nello sconforto i compagni, visibilmente scossi dopo le lacrime del calciatore il cui infortunio (bicipite femorale?) potrebbe anche escluderlo dalla lista di coloro che parteciperanno al prossimo Mondiale, la cui inaugurazione è prevista tra poco meno di un mese.
La Francia esordirà il 16/06 contro l’Australia.
Il destino da, il destino toglie? In questo caso sì.
Il motivo sta nel fatto che proprio Payet, protagonista dell’ultimo Europeo con la maglia della Francia, durante la finale contro il Portogallo si rese protagonista del contrasto che causò l’uscita anzitempo di Cristiano Ronaldo, mica uno qualunque.
Solo che al termine di quella sfida, il fuoriclasse del Real Madrid dopo le lacrime di rabbia, riuscì ad alzare l’ambito trofeo che decretò il Portogallo campione d’Europa.
Di certo un monito, per gli appuntamento futuri.