Nel secondo turno della regular season NFL ne sono successe talmente tante che quasi non sappiamo da dove iniziare. Moltissimi risultati a sorpresa, molte vittorie esterne, diverse rivincite di storici “underdog” e una vendetta da piani alti: cos’altro si può volere da una sola giornata di campionato?
Noblesse oblige, dobbiamo iniziare dalla vittoria dei Packers sui Seahawks, arrivata dopo una partita palpitante in cui i padroni di casa erano chiamati a vendicare la sconfitta subita negli scorsi playoff. Missione compiuta, ma pagata a caro prezzo, con tre titolari infortunatisi durante il match. Seattle ha venduto cara la pelle, un po’ per orgoglio e un po’ per non incassare la seconda sconfitta consecutiva, ribaltando il pessimo primo tempo con un terzo periodo da incorniciare. A tradire i Seahawks sono stati però proprio i suoi fari, Wilson e Lynch, responsabili di due turnover costati molto cari nell’economia della partita. Rispetto alla brutta prestazione di sette giorni prima contro i Rams si è vista comunque una squadra in netto miglioramento, ma che gioca, specialmente in attacco, ancora troppo a sprazzi. In più Seattle ha il problema Jimmy Graham, ancora completamente fuori dal gioco e praticamente mai cercato da Wilson. Se gli schemi di Carroll prevedevano un tight end chiamato solo ai bloccaggi, il che è più che legittimo, allora la dirigenza di Seattle poteva destinare altrove la montagna di soldi spesi per l’ex stella dei Saints. I due fari dei Packers, invece, non hanno tradito: Matthews in difesa e Rodgers in attacco hanno costruito il vantaggio del primo tempo, hanno retto il timone durante la burrasca e infine hanno trovato lo sprint finale vincente.
Quanto alle vittorie degli “underdog”, le squadre sempre sfavorite nei pronostici, questa giornata passerà alla storia per le vittorie contemporanee di Buccaneers, Jaguars e Raiders. Già che vinca una è una notizia, addirittura tutte e tre ha dell’impossibile! Tampa Bay ha ufficialmente aperto la crisi 2.0 dei Saints, andando a vincere a New Orleans per 26-19. Brees e compagni pensavano di essersi lasciati alle spalle la crisi dello scorso anno, invece pare che da quelle parti si stia proprio chiudendo un ciclo. A Tannehill, qb di Miami, non è bastato lanciare per 359 e 2 td per avere ragione dei Jacksonville Jaguars, vittoriosi 23-20 con il field goal decisivo segnato a 40″ dal termine, nel delirio generale. I Ravens, infine, hanno pagato a carissimo prezzo lo spirito un po’ vacanziero con cui si sono presentati al cospetto dei Raiders, specialmente in difesa. Oakland ha aperto le marcature con un td pass di 68 yard; anche l’attacco di Baltimora ha preso a macinare gioco con Flacco e Steve Smith, ma la difesa ha continuato a subire troppo, finendo per concedere ben 37 punti ai Raiders. Davvero troppi.
Vittorie esterne di spessore per Patriots, a Buffalo, e Cardinals, a Chicago. Brady ha sfoderato l’ennesima prestazione mostruosa della sua carriera, lanciando per 466 yard (di cui 113 per Gronkowski) e 3 td. Malgrado questo, però, i Bills si sono battuti con orgoglio, abdicando a un solo minuto dalla fine, quando Taylor ha subito l’intercetto decisivo. Contro i campioni in carica una sconfitta 32-40 lascia comunque il bicchiere mezzo pieno.
Che la partita tra Arizona e Chicago sarebbe stata da pallottoliere si è capito fin dall’inizio, quando il calcio d’inizio dei Bears è stato riportato in end zone dal fenomenale rookie David Johnson! Difese molto allegre ma spettacolo davvero di alto livello, con una citazione su tutti per Larry Fitzgerald, storico ricevitore dei Cardinals ancora capace, a 32 anni, di segnare 3 td con 112 yard.
In cima alla lista delle sorprese c’è la vittoria dei Jets a Indianapolis nel Monday Night, ottenuta addirittura senza troppo penare, 20-7. L’attacco dei Colts ha pasticciato in modo incredibile, a partire dall’inguardabile fumble di Gore a 1 yard dalla end zone, ma dall’altra parte il veterano Fitzpatrick ha giocato una partita degnissima, con 244 yard lanciate e 2 td pass. Dopo la sconfitta d’esordio si sono risollevati bene i Redskins, capaci di superare con agio, 24-10, quei Rams che sette giorni fa avevano battuto addirittura Seattle. Bene Cousins, che ce la sta mettendo davvero tutta per far dimenticare ai tifosi di Washington gli alti e bassi di RGIII. Va annoverata tra le sorprese, infine, anche la vittoria di Atlanta in casa dei Giants, figlia della consueta, splendida intesa tra Matt Ryan e Julio Jones e, va detto, dell’altrettanto splendida inconsistenza difensiva dei newyorkesi. Un motivo di rallegramento, però, i tifosi dei Giants possono averlo lo stesso: il suo nome è Odell Beckham jr., wide receiver di soli 22 anni, dinamite e classe allo stato puro.
Giornata di durissima lezione per Mariota in quel di Cleveland, dove affrontava Manziel nel duello tra i due qb più promettenti della futura NFL. Sette sack, un paio dei quali davvero violenti, hanno molto intimidito il giovane quarterback dei Titans, mentre al suo omologo sono riusciti un paio di numeri sensazionali, un td pass da 60 yard e un altro da 50, entrambi a beneficio delle mani di Travis Benjamin. 28-24 per i Cleveland Browns, quindi, ma settimana tutt’altro che tranquilla, visto che il qb titolare, McCown, ha avuto il placet dai medici per tornare a giocare e pare che Manziel non abbia preso proprio bene l’idea di dover tornare in panchina.
Poche, meste righe, infine, per i San Francisco 49ers, usciti con le ossa rotte dallo scontro con gli Steelers, arrivati all’intervallo sull’abissale vantaggio di 28-3. Un po’ meglio il secondo tempo dei 49ers, con un td pass da 75 yard di Kaepernick per Torrey Smith a risvegliare gli animi, ma ormai la stalla era vuota da un pezzo.