NFL ’17: è già tempo di Wild Card!

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Mai come quest’anno serviva attendere il termine della regular season per dare un peso reale alle tante sorprese di questa stagione NFL e per capire quanto i pochi sopravvissuti della “vecchia guardia” fossero ancora in grado di fare la voce grossa in termini di corsa al titolo. Le risposte sono state molte, e meritano più di una riflessione.

Prima di addentrarci nell’analisi della post season che verrà, vale la pena fare qualche raffronto con la precedente, e non solo perché, per la prima volta dal 2003, entrambe le partecipanti allo scorso Superbowl non si sono neppure qualificate ai playoff. I motivi dei fallimenti di Denver e Carolina sono profondamente diversi: nel primo caso, è stata colpevolmente sottovalutata l’importanza del ritiro di Peyton Manning. La dirigenza dei Broncos, dopo aver vinto il titolo con la miglior difesa della lega, ha pensato bene di sostituire “lo sceriffo”, acciaccato e lento finché si voleva ma pur sempre uno dei migliori quarterback della storia, con due giovanotti alle prime armi, credendo di poter restare leader per una stagione intera con la sola difesa, riconfermata in blocco anche a cifre faraoniche. Von Miller e compagni non hanno deluso, ma non potevano essere loro, praticamente da soli, a vincere la decina di partite necessarie per arrivare ai playoff e a fare da contrappeso a un attacco che non produceva abbastanza o, nel peggiore dei casi, concedeva addirittura punti agli avversari.

In casa dei Panthers, invece, si può parlare di implosione: quel Superbowl perso malamente dopo una stagione vissuta da dominatori del campionato (una sola sconfitta, ricordiamolo) ha aperto delle crepe devastanti nello spogliatoio e nella fiducia dei singoli giocatori, Cam Newton su tutti. Erano i favoriti numero uno per il titolo, hanno incassato 10 sconfitte e finito la stagione tra i fischi.

Anche al di là di Denver e Carolina, il ricambio è stato comunque sostanzioso rispetto ai playoff della scorsa stagione, specialmente nella NFC, dove sono saltate tutte le prime quattro qualificate (Carolina, Arizona, Minnesota e Washington), con i soli Redskins in corsa fino all’ultimo turno, mentre le altre, tra crisi e infortuni, avevano mollato già da un po’. Meno drastico il ricambio nella AFC, dove solo Denver e Cincinnati hanno mancato il bis, sostituite da Oakland e Miami. Ma bando al passato ed entriamo nei playoff 2017 con le Wild Card in programma tra sabato e domenica.

AFC
STEELERS-DOLPHINS
Pittsburgh, terza, affronta in casa propria l’ultima delle qualificate, ma non la peggiore, cioè Miami. Gli Steelers hanno tenuto a riposo nell’ultimo turno i loro tre attaccanti migliori, Big Ben, Bell e Brown, e sembrano essere l’unica, vera e pericolosa alternativa ai Patriots per il biglietto AFC del Superbowl. I Dolphins devono basare la loro partita sulle corse, grazie al talento di Ajayi esploso quest’anno, ma hanno il qb di riserva e la loro difesa non sembra in grado di contenere lo strapotere offensivo degli uomini in nero. Se vincono, gli Steelers vanno a Kansas City ad affrontare i Chiefs, in caso contrario Miami va in casa dei Patriots.

TEXANS-RAIDERS
Gli infortuni hanno svuotato di gran parte del suo valore questo match che, a ranghi completi, avrebbe visto i Raiders favoriti, ma che ora mette di fronte due squadre senza nessuna prospettiva in chiave Superbowl. Houston, già con un attacco asfittico (solo 25 td segnati nell’intera stagione), deve in più rinunciare a Savage, il qb titolare, e affidarsi a Osweiler, non proprio una garanzia. Peggio ancora va a Oakland, costretta a mandare in campo il terzo quarterback, dopo gli infortuni di Carr e McGloin, e a rinunciare alle proprie (legittime) ambizioni di titolo. I Texans sono chiamati a cancellare l’umiliante 30-0 subito dai Chiefs nella Wild Card dello scorso anno, ma giocano un football talmente involuto da farmi comunque preferire i Raiders, fermo restando che, al turno successivo, chiunque vinca non avrà scampo contro Pats o Chiefs.

NFC
SEAHAWKS-LIONS
Difficile che possano tornare a giocarsi il Superbowl, ma questi Seahawks sono ancora difficili da superare, specialmente in casa. Impresa complicata per Detroit, quindi, arrivata ai playoff con il fiato un po’ corto dopo una strepitosa parte centrale della stagione, ma non impossibile, a patto di saper contenere i momenti di buriana di Seattle per poi affondare il coltello nelle pause, offensive e difensive, che sembrano essere ormai il marchio di fabbrica di questa seconda generazione della “Legion of Boom” di Pete Carroll. Vincendo, Seattle andrebbe ad Atlanta contro i Falcons, mentre se ai Lions riuscisse il colpaccio andrebbero a Dallas contro gli stellari Cowboys di quest’anno.

PACKERS-GIANTS
Un super classico chiuderà il programma delle Wild Card, con la sfida nel gelo di Green Bay tra due squadre diverse (Packers più scintillanti in attacco, Giants più sparagnini ma con sprazzi incontenibili) e due campioni agli ultimi lampi delle rispettive, splendide carriere: Aaron Rodgers ed Eli Manning. Rodgers è in forma strepitosa, con 15 yd pass e zero intercetti nelle ultime 7 partite, ed è, una volta di più, la vera anima di questa squadra, risollevatasi dopo una brutta crisi e tornata ad agguantare i playoff all’ultima giornata. I Giants, però, sono pericolosi: in attacco, dove Manning jr combinerà pure pasticci ma nei momenti caldi non ne sbaglia una, e in difesa, dove coniugano la giusta cattiveria a mani buone in grado di intercettare spesso e volentieri. Il mio pronostico va ai Packers, perché vorrei vedere Rodgers contro i Cowboys e perché i Packers, in casa, hanno una marcia in più.

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Gianluca Puzzo

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