Le formazioni nel football americano – Attacco 2

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SINGLE WING
Schema oramai quasi in disuso nel football moderno, la Single Wing ha vissuto il suo momento di gloria nei primi decenni del secolo scorso, quando il gioco era essenzialmente basato sulle corse. La sua prerogativa è quella di consentire uno shift della linea, eseguito anche dal QB, arrivando a collocare anche sette bloccatori dal lato della corsa. Come si evince dal grafico, infatti, il Centro scorre a sinistra della linea, ed effettua uno snap in diagonale per il proprio QB, già a lato. Con un solo WR, due TE e due FB, si cerca quindi di aprire nel modo più brutale un varco nella difesa avversaria. Il grande difetto della Single Wing è la sua prevedibilità, non solo nel tipo di gioco che verrà eseguito ma anche sulla sua direzione, e nel tempo è stata surclassata dai bloccaggi in movimento degli uomini di linea.

WILDCAT FORMATION
Nata in tempi recentissimi (2008) come semplice variante della Single Wing, in brevissimo tempo la Wildcat è divenuta una formazione a sé stante, molto utilizzata sia a livello universitario che professionistico nelle situazioni in cui si vuole sparigliare le carte e mandare in confusione la difesa avversaria. In questo schema, il running back riceve lo snap direttamente dal Centro, mentre il quarterback (fuori dal diagramma) si posiziona largo su uno dei due lati per ricevere o bloccare. Lo snap può essere raccolto, in alcune varianti, anche da un WR, per aggiungere imprevedibilità all’azione. I primi ad usarla nella NFL sono stati i Miami Dolphins, seguiti a breve da molti altri team, magari con nomi diversi (Wild Horses per i Denver Broncos, ad esempio). Il rischio è quello di esporre il QB, che come detto agisce fuori dalla tasca, a colpi e infortuni piuttosto seri.

DOUBLE WING
Inventata nel 1912 da Glenn “Pop” Warner e ripresa da Don Markham in tempi recenti, la formazione Double Wing è considerata da molti un ibrido tra la I formation e la Single Wing, ma resta praticamente inutilizzata a livello professionistico, mentre ha buona diffusione nel football giovanile ed universitario. Questo schema si presta in modo eclettico all’esecuzione di tutti i tipi di corse, specialmente su traiettorie esterne (anche le toss o le reverse, quindi), visto che può contare sui bloccaggi supplementari di TE e WR (in questo diagramma indicato come WB, Wing Back). Per un gioco di passaggio a sorpresa, può eseguire non più di una slant, una ricezione di 5 yard o poco più, vista la partenza arretrata dei ricevitori. È richiesta una notevole mobilità al tackle e alla guardia opposti al lato di gioco (evidenziati in verde nel diagramma), che dopo lo snap devono cambiare fronte per aiutare la spinta dei compagni, ed è questa la ragione principale dello scarso successo di questo schema tra i professionisti della NFL, dove il peso medio di un linesman si aggira sui 140 chili e gli spostamenti sono sempre un problema.

SHOTGUN
Inventata nel 1960 da Red Hickey, coach dei San Francisco 49ers, la Shotgun formation venne dapprima considerata utile solo in situazioni di lancio obbligato, come un terzo lungo, ad esempio, o per segnare avendo poco tempo sul cronometro. Col tempo, invece, molti famosi allenatori l’hanno trasformata nella base del loro credo tattico, a partire dai Dallas Cowboys di Tom Landry negli anni ’70 e ’80, per poi proseguire con gli sfortunati Buffalo Bills di Marv Levy nei Novanta, fino ad arrivare ai giorni nostri con i New England Patriots e gli Indianapolis Colts. La Shotgun, come si evince dalla foto, ha la sua peculiarità nella posizione di partenza del QB, arretrata di 4-5 yard rispetto alla linea di scrimmage, che gli consente di non perdere tempo ad indietreggiare, facendoglielo al tempo stesso guadagnare nella lettura dei blocchi (se vuole correre lui in prima persona) e delle traiettorie dei suoi ricevitori (se vuole passare). Il backfield è composto da un solo uomo, solitamente un FB deputato ad estrema protezione del QB, mentre per ricevere vengono schierati un TE (all’estremità destra della linea nell’immagine) e tre WR (fuori dalla foto); nella Shotgun propriamente detta, due WR vanno dal lato debole (quindi a sinistra se il QB è destro), ma nelle varianti “Trips left” o “Trips right” i 3 ricevitori si schierano tutti a sinistra o a destra della linea offensiva, nel tentativo di mettere in inferiorità numerica la linea secondaria della difesa. Le squadre che la padroneggiano al meglio sono comunque in grado di creare dalla Shotgun anche produttivi giochi di corsa, grazie all’effetto sorpresa e al tempo che ha il running back, una volta preso l’hand off dal QB, di leggere al meglio quali traiettorie gli vengono offerte dai bloccaggi dei propri compagni.

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Gianluca Puzzo

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