F1 ’25: PIASTRI NUOVO LEADER, FERRARI NEL SEGNO DI LECLERC

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Tra gli argomenti dall’Arabia Saudita, l’imminente saluto (speriamo arrivederci) di Imola alla F1, il futuro di Verstappen (secondo al traguardo) che ha reso difficile la vittoria di Piastri nuovo leader nella classifica piloti, mentre la Ferrari conferma i progressi e torna sul podio grazie alla superlativa prestazione di Leclerc.

P

rima di addentrarci sulle vicende del quinto weekend della stagione, è doveroso soffermarsi su quelle che, nei giorni scorsi, sono state le parole di Stefano Domenicali presidente della F1 che, di fatto, ha salutato l’appuntamento di Imola dal calendario di Formula 1, ammettendo le difficoltà per il prossimo futuro nonostante il recente allargamento del numero di Gran Premi.
Non c’è ancora l’ufficialità, ma sembrano non esserci più possibilità per un ulteriore rinnovo visto come il baricentro della classe regina si stia spostando verso l’Asia e l’America, tranne una complicata possibilità dentro un sistema di rotazione delle gare europee che potrebbe coinvolgere il rientro di altre sedi; acque tranquille invece per Monza forte di un contratto fino al 2031.
Di contro paesi proprio come l’Arabia Saudita, dapprima entrata come title-sponsor dell’Aston Martin tramite la compagnia petrolifera di Stato, adesso con la forte presenza del Gran Premio appena disputato e della prossima sede a Qiddiya City che vedrà l’inaugurazione nel 2028, magari con l’idea d’investire direttamente nell’acquisto di un team copiando i vicini del Bahrein nel caso della McLaren, pur mantenendo la fabbrica a Woking nel Regno Unito.
D’altronde, basta guardare le follie nel calcio con l’importazione di tanti calciatori europei che hanno strappato ricchissimi contratti che sistemerebbero chissà quanta povertà nel mondo.

È chiaro che in questo weekend se non siamo uno o due passi avanti è per via delle qualifiche, perché il passo gara è stato molto buono.

Fred Vasseur, team principal Ferrari

È stato un Gran Premio a prova di resistenza fisica considerato il caldo e l’alta percentuale di umidità, dove Verstappen ha sfoderato l’ennesima grande prestazione tentando anche l’impossibile contro Piastri, quando nella prima curva dopo la partenza, ha tagliato la via di fuga venendo successivamente penalizzato di cinque secondi.
Se questo campionato continua ad avere delle gare comunque attese e non scontate, è nella capacità del peso specifico di Verstappen rispetto alla McLaren che sembra accontentarsi del risultato ordinario, dando agli avversari quella sensazione di seguirne la scia pur partendo da una situazione di svantaggio.
Tra l’altro a Piastri era persino sfuggita la pole a favore dell’olandese che aveva anche approfittato della scia del compagno di squadra.
Con questo risultato cambia il leader nella classifica piloti, dove Norris (quarto) perde il primato, ancora una volta alle prese con difficoltà di concentrazione per un risultato condizionato dall’incidente in qualifica e una partenza dalla quinta fila.
McLaren che in Arabia Saudita, è stato l’unico team tra i primi quattro, a introdurre degli aggiornamenti che non hanno riguardato un ordinario adattamento alla pista, ma presentando un nuovo diffusore, un diverso rear corner al posteriore, compresa l’ala più scarica già vista nei test in Bahrain.
A questo proposito invece, sono state poche le novità sulla RB21, legate soprattutto a migliorare il raffreddamento della power-unit con l’apertura di vistose branchie sulla carrozzeria e uno sfogo in coda al cofano motore, utilizzando la seconda unità di motorizzazione viste le caratteristiche veloci del tracciato, in considerazione della rotazione di elementi nei prossimo Gran Premi.
In Verstappen c’è soprattutto la sfida di un pilota e di un gruppo (Red Bull) che sta facendo di tutto per non sgretolarsi, basti pensare come in appena dodici mesi, sia cambiato il contesto dall’essere la scuderia dominante con gli avversari senza nemmeno opporre resistenza nei (pochi) sorpassi al punto da essere raramente inquadrata, all’enormi difficoltà per le tensioni interne che hanno comportato l’addio di figure importanti, come il geniale progettista Adrian Newey passato in Aston Martin, Rob Marshall e il responsabile delle strategie Will Courtenay passati alla McLaren, oltre l’ex direttore sportivo Jonathan Wheatley adesso team principal della Sauber prossima a diventare Audi.
Nonostante ciò, l’anno scorso Verstappen era riuscito a conquistare il quarto titolo in virtù dell’affondo iniziale di vittorie consecutive e perché nella seconda parte di campionato, non si era palesato un vero e proprio rivale capace di mettere a rischio quel vantaggio accumulato durante la primavera, ma adesso il futuro potrebbe non essere così certo.
Potrebbe esserci un avvicinamento con le Frecce d’Argento, ricucendo il filo della passata stagione e soprattutto cestinando i veleni di Abu Dhabi 2021, con uno scenario che potrebbe interessare viceversa Russell alla Red Bull considerato l’investimento di Antonelli, cui nemmeno il comfort del superconsulente Helmut Marko (che rinnovò l’anno scorso e di conseguenza Verstappen rimase) potrebbe essere vincolante visto il momento di tensione al termine del Gp del Bahrein col manager dell’olandese.
C’è di più, perché la possibile uscita dipenderebbe proprio dai risultati in pista, stando a una discussa clausola d’uscita per il 2026 se non dovesse essere almeno terzo nella classifica piloti alla pausa di agosto.
Certo in Mercedes non deve essere passata inosservata la maturazione di Russell in questi prima parte di campionato, garantendo un contributo notevole alla squadra e facendo sorridere persino Toto Wolff, che potrebbe garantirgli un nuovo contratto al rialzo comunque inferiore di quanto potrebbe costare Verstappen, che a quel punto, potrebbe guardarsi intorno direzione Aston Martin per ritrovare Adrian Newey?
Molto dipenderà anche dallo stato di avanzamento dei progetti 2026 inerenti il nuovo regolamento tecnico, dove si mormora da più parti come la power-unit Mercedes sia quella più avanti.
In pista purtroppo attualmente, la Red Bull continua a giocare ad una sola punta, senza un secondo pilota che sia in grado di portare ulteriori punti e aiutare la classifica costruttori, con Tsunoda che seppur fondamentale nel gioco di squadra per la pole, ha chiuso la gara dopo poche curve per un contatto con Gasly.
Stavolta la terza forza è stata la Ferrari, a dimostrazione di come la macchina abbia del potenziale, in contrasto con l’effettivo funzionamento solamente a determinate altezze da terra che a Maranello non sono riusciti inizialmente a controllare, per questo la SF25 si era presentata confermando gli aggiornamenti introdotti sette giorni prima in Bahrain, oltre ad una configurazione di adattamento alla pista come un’ala posteriore col flap tagliato nel bordo di uscita, ridisegnando pure la beam wing per la caratteristiche veloci del tracciato cittadino.
Dopo le sessioni di libere, c’era l’attesa di vedere Leclerc in qualifica potenzialmente dietro le McLaren pur accusando la differenza nelle prime quattro curve e dunque con lavoro da calibrare nel setup, mentre Hamilton ancora con problemi di adattamento e bisogno di supporto.
Prima della qualifica, anche la Ferrari ha smarcato anticipatamente la seconda power-unit, dove solamente la centraline e le batterie sono rimaste con le precedenti specifiche, considerato come circa l’80% del giro si fa col gas pienamente aperto e quindi, col tentativo di massimizzare ogni elemento a disposizione poi oggetto di rotazione nei successivi appuntamenti.
Purtroppo già la qualifica aveva confermato la Rossa come quarta forza, pur manifestando dei margini ridotti rispetto alle macchine che al momento sono davanti, in gara è stata brillante la gestione delle gomme di Leclerc per un podio di tutto rispetto, mentre continua a faticare Hamilton, settimo al traguardo.
Passo indietro per le Mercedes, con Russell e Antonelli rispettivamente in quinta e sesta posizione abbastanza lontane dalle posizioni di vertice.
Festa per la Williams per una doppia top-ten che ha visto Sainz in ottava e Albon in nona posizione, utile a segnare soprattutto per lo spagnolo un nuovo inizio e un importante contributo nella classifica costruttori, dove Hadjar (decimo) contribuisce a muovere la posizione della Racing Bulls, manca la top-ten Alonso con un’Aston Martin che continua a faticare, più lontane Haas, Alpine e Sauber.
Si ritorna in pista tra circa due settimane, quando il 4 maggio si correrà il Gran Premio di Miami.

CLASSIFICA PILOTI
1. Piastri (McLaren) _ 99 pt
2. Norris (McLaren) _ 89 pt
3. Verstappen (Red Bull) _ 87 pt
4. Russell (Mercedes) _ 73 pt
5. Leclerc (Ferrari) _ 47 pt
6. Antonelli (Mercedes) _ 38 pt
7. Hamilton (Ferrari) _ 31 pt
8. Albon (Williams) _ 20 pt
9. Ocon (Haas) _ 14 pt
10. Stroll (Aston Martin) _ 10 pt
11. Gasly (Alpine) _ 6 pt
12. Hulkenberg (Sauber) _ 6 pt
13. Bearman (Haas) _ 6 pt
14. Tsunoda (Racing Bulls/Red Bull) _ 5 pt*
15. Hadjar (Racing Bulls) _ 5 pt
16. Sainz (Williams) _ 5 pt
17. Lawson (Red Bull/Racing Bulls) _ 0pt
18. Doohan (Alpine) _ 0pt
19. Bortoleto (Sauber) _ 0pt
20. Alonso 0pt

* 3pt conquistati con la Racing Bulls prima dello scambio dal Gran Premio di Giappone, con lo stesso Tsunoda in Red Bull e Lawson in Racing Bulls.


CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. McLaren _ 188 pt
2. Mercedes _ 111 pt
3. Red Bull _ 89 pt
4. Ferrari _ 78 pt
5. Williams _ 25 pt
6. Haas _ 20 pt
7. Aston Martin _ 10 pt
8. Racing Bulls _ 8 pt
9. Sauber _ 6 pt
10. Alpine _ 6 pt

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Andrea La Rosa

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