F1 ’24: VERSO SHANGHAI

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Pochi giorni al Gran Premio di Cina, quarta prova del campionato 2024 che vedrà in scena il primo weekend con la gara sprint, Red Bull favorita d’obbligo, Ferrari alla ricerca del salto di qualità per ridurre il margine e molti altri argomenti come il mercato-piloti.

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opo Suzuka si rimane in Asia, direzione Shanghai che dopo qualche anno, torna ad ospitare il Gran Premio della Cina.
L’ultima edizione risale al 2019, un’epoca lontana in considerazione delle attuali gerarchie, tanto che le statistiche parlano di Hamilton e Mercedes in cima nel maggior numero di vittorie come pilota, costruttore e motorizzazione, un dolce ricordo per la Ferrari che qui vinse con Barrichello nell’anno di esordio (2004), poi ripetutasi con Schumacher (2006), Raikkonen (2007) e Alonso (2013).
Proprio quello del 2007 fu un Gran Premio dove il rookie Hamilton e la McLaren pasticciarono clamorosamente nell’incertezza meteo, consentendo a Raikkonen un’insperata chance di vittoria poi decisiva per quello che oggi rappresenta, l’ultimo titolo piloti.
Il tradizionale programma sarà modificato per il primo (dei sei previsti) weekend con la gara sprint di circa 100 km, le cui qualifiche saranno svolte il venerdì ed il sistema di punteggio che premia i primi otto piloti classificati.
Un ritorno che però, rappresenta un vero e proprio esordio considerata l’attuale generazione di vetture, di fatto mettendo in guardia gli addetti ai lavori, visto l’augurio che non si verifichino problemi con i tombini come successo a Las Vegas e in Bahrein nei precedenti test, visto il potente effetto risucchio al passaggio delle macchine.
Un altro timore è quello di squalifiche per usura eccessiva del fondo come accadde a Leclerc ed Hamilton dopo lo scorso Gp degli Stati Uniti per causa degli eccessivi avvallamenti della superficie in asfalto, c’è da dire che qualora si verificasse tale situazione, rispetto al 2023, c’è la possibilità d’intervenire sulle vetture dopo le qualifiche della gara sprint e dopo la stessa sprint.

Con l’allocazione delle gomme e il format che ci saranno in Cina, bisognerà scegliere quali mescole provare al venerdì. La preparazione al weekend sarà cruciale.

(Fred Vasseur, team principal Ferrari)

Si aspettano i primi aggiornamenti dalle rispettive scuderie, dove l’ultimo riferimento è il risultato delle Red Bull a Suzuka, con una Ferrari non solo seconda forza ma notevolmente migliorata sul passo gara e lucidità nella precisa strategia di corsa, elementi che sembravano ormai dispersi un anno addietro.
Ad esempio Leclerc sul circuito nipponico, ha completato ben ventisei giri con le gomme medie sulla pista peggiore per le caratteristiche della Rossa, che nonostante gli esigui aggiornamenti ha dimostrato la sua consistenza.
Soffermandoci sulla Ferrari, va sottolineato l’enorme salto di qualità nel confronto della gara giapponese disputata lo scorso settembre, un recupero quantificabile in Giappone ad oltre un secondo e mezzo rispetto alla monoposto 2023, in generale sei decimi che certifica il lavoro invernale eseguito in fabbrica.
Sarà importante migliorare la qualifica, perché partire davanti significherebbe avere la possibilità di sfruttare le virtù del passo-gara e dare maggiormente fastidio alla Red Bull, per questo da Imola, dovremmo vedere una versione bis dell’attuale macchina, dotata di soluzioni che evidentemente hanno dato fiducia dopo il lavoro svolto in questi mesi.
Dunque piedi per terra, consolidare il secondo posto in gerarchia senza accontentarsi come impone la storia del Cavallino, con una ritrovata fiducia e armonia.
Gli attuali distacchi nelle classifiche piloti e costruttori erano impensabili se paragonati alla passata stagione, la speranza è potere assistere ad una stagione maggiormente interessante.
Sul fronte piloti, l’inerzia è dalla parte di Sainz che al momento, sembra essere più libero di mente, al contrario Leclerc pare sentire la pressione dell’etichetta da predestinato.
Situazione delicata per lo spagnolo in chiave mercato, perché secondo indiscrezioni provenienti dalla Germania, Audi prossima ad entrare in Formula 1 dopo aver rilevato le quote Sauber, non sarebbe intenzionata ad aspettare oltre aprile per avere una risposta, elemento che indirettamente conferma le precedenti voci di colloquio tra le parti.
Per la McLaren l’obiettivo è confermarsi terza forza, chiamata a cogliere quanti punti possibili per scongiurare l’eventuale risalita della Mercedes in un momento di grave crisi prestazionale, a centro gruppo c’è anche l’Aston Martin cui Stroll sta soffrendo le migliori prestazioni di Alonso, uomo-chiave di quello che sarà l’imminente mercato quando di fatto il primo annuncio, provocherà un effetto domino.
Recentemente proprio l’Aston Martin ha ufficializzato la conferma di Alonso, notizia che di fatto chiude quelle voci (e probabili trattative) con altri team, tra tutte con Mercedes e Red Bull in merito al mercato piloti.
Accordo che comprenderà anche il 2026 quando debutterà il nuovo ciclo regolamentare in partnership con Honda, dunque il Leone di Oviedo avrà la possibilità di una pacificazione con l’azienda giapponese, dopo la sfortunata parentesi McLaren vissuta dal 2015 al 2017, ma soprattutto guardando l’immediato futuro, con buona pace dell’anagrafica, si toglie dal mercato piloti chiudendo la porta a Sainz che indirettamente attendeva gli sviluppi nella considerazione, viste le attuali gerarchie, di trovare nella prossima sistemazione una macchina in crescita, con un percorso chiaro e soprattutto un ruolo da primo pilota.
Affrontando il caso-Mercedes, quella cinese è un’opportunità per cancellare la bocciatura di Suzuka che ha certificato la crisi tecnica della W15, a dir poco ridimensionata rispetto le dichiarazioni invernali in sede di presentazione con aspettative a questo punto irrealistiche.
Una nebbia che vista la precedente gara, sembra avvolgere pure gli uomini pensanti al muretto, considerata quella strategia adottata nel Gran Premio abbastanza incomprensibile tale da mettere in difficoltà i piloti, con prestazioni peggiore anche dei team clienti come le stesse McLaren e Aston Martin che usufruiscono dalle Frecce d’Argento, di power-unit e del blocco posteriore costituita dal cambio e sospensione.
Non aver trovato il bandolo della matassa di questa generazioni di vetture è un problema, altrettanto sono le riflessioni sul pilota che sostituirà Hamilton, per questo l’imminente Gran Premio può essere l’opportunità per centrare gli obiettivi al momento più vicini, come migliorare le posizioni nella zona punti considerato che il podio, resta al momento un miraggio.
Inevitabili i malumori anche dei sostenitori, tanto che giorni addietro sui propri canali social, ha provato a scuotersi attraverso un post auto-ironico mettendo come immagine la macchina d’anni addietro e l’attuale, accompagnata dal testo “Se non mi ami al mio peggio (riferito all’attuale W15), non mi meriti al mio meglio (riferito alla W11 del 2020)”, chiaro riferimento al momento difficile ed il bisogno di un dialogo costruttivo.
Lotta nella parte medio-bassa dei costruttori tra Racing Bulls e Haas che pur non avendo segnato punti a Suzuka, ha comunque convinto nell’attesa di far debuttare il primo pacchetto evolutivo della VF24 al momento rivelatasi una bella sorpresa rispetto la sua progenitrice.
Racing Bulls alle prese con due poli opposti, da una parte Tsunoda che sta vivendo il momento migliore della sua carriera, maturato soprattutto emotivamente nella gestione dei picchi di tensione, solido nel concretizzare il potenziale della vettura e soprattutto a punti nel suo Giappone riscuotendo anche un successo mediatico che gli farà benissimo, Ricciardo invece resta un punto interrogativo, una seconda vita da pilota non ancora decollata in un team (ricordiamo influenzato dalle scelte Red Bull) che già in passato, ha dimostrato avere poca pazienza a confermare un sedile anche a stagione in corso
L’australiano potrebbe avere tempo fino all’estate per invertire la rotta, le continue inquadrature televisive su Liam Lawson sono il segnale dell’eventuale pronta sostituzione.
Conclusione dedicata ai tre team ancora a secco di punti.
La Sauber proviene da un weekend finalmente senza errori, con i piloti contenti degli aggiornamenti ma non del risultato, che può ritenersi soddisfacente solamente nella top-ten, dunque zero punti ma fiducia in crescita e la possibilità di sfruttare commercialmente l’immagine del suo pilota Zhou Ghanyu alla prima in casa.
Alla Williams permane la conta dei danni perché dopo l’incidente di Suzuka, pure il telaio di Albon, ricordiamo originariamente di Sargeant e poi trasferito nel weekend di Melbourne col ritiro dello statunitense per mancanza del terzo a disposizione, è stato rovinato da essere immediatamente spedito a Grove per le riparazioni ed essere disponibile in tempo.
Giorni addietro il team principal, aveva affermato come la scocca di riserva non sarà pronta prima di Miami, primo appuntamento nel continente americano costringendo la fabbrica della Williams a fare di necessità, virtù.
Disastrosa la partenza dell’Alpine, soprattutto nella considerazione di essere un team ufficiale al momento il peggiore tra quelli in griglia, lenta in rettilineo, scorbutica tra le curve con entrambi i piloti visibilmente nervosi dentro un caos gestionale iniziato durante l’estate 2022 con ripercussioni fino ai giorni nostri, cui resta da lavorare per avvicinarsi alle più dirette rivali.
Un’ironia solleticata sui social anche dalle Paralimpiadi, infatti recentemente come commento di un utente su una foto della competizione di handbike che diceva fossero più veloci le handbike, il social manager del Comitato ha risposto: “Se guardi meglio, vedrai Gasly in fondo al gruppo”.
Il programma del weekend.
Venerdì 19 Aprile
Prove libere – ore 05;30
Qualifiche gara sprint – ore 09;30
Sabato 20 Aprile
Gara sprint – ore 05:00
Qualifiche – ore 09:00
Domenica 21 Aprile
Gran Premio – ore 09:00

Autore

Andrea La Rosa

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