Vi basti un dato sul no-hitter: dal 1875 ad oggi ne sono stati realizzati solo 282, una media di 2 e poco più a stagione. Ecco perché quello messo a segno da Tim Lincecum (nella foto), lanciatore partente dei campioni in carica dei San Francisco Giants, lo scorso 13 luglio contro San Diego ha strappato titoloni a giornali e siti web statunitensi.
Il termine no-hitter (letteralmente “nessuna valida”) indica una partita in cui una squadra non realizza neppure una battuta valida, raggiungendo le basi solo grazie a walk, colpiti o ad errori difensivi, e proprio per questo non è garanzia automatica di vittoria come lo è l’ancor più raro perfect-game (una squadra non raggiunge neppure la prima base in un’intera partita), ma la storia registra solo 2 casi (su 282, appunto) in cui un no-hitter è poi culminato nella sconfitta della squadra che l’aveva realizzato, così come solo 23 no-hitter sono diventati anche perfect-game. Solitamente il no-hitter viene realizzato dal lanciatore partente, che lancia per tutti i 9 inning e viene quindi accreditato anche di un complete-game, ma ci sono stati diversi casi di no-hitter combinati, in cui uno o più lanciatori rilievi hanno completato al meglio l’opera iniziata dal partente.
Il “fireballer” Nolan Ryan, detentore del record assoluto di strikeout in carriera a quota 5.714, è anche il re dei no-hitter, a quota 7, l’ultimo dei quali realizzato addirittura a 44 anni d’età. Dietro di lui il leggendario Sandy Koufax a 4, seguito da Cy Young, Bob Feller e Larry Corcoran a 3. Innumerevoli sono le curiosità statistiche su questo prestigioso traguardo: Randy Johnson ne ha realizzati due ma a 14 anni di distanza uno dall’altro (1990-2004), Roy Halladay è l’unico pitcher capace di lanciare un no-hitter sia in regular season che nei playoff; inoltre, le statistiche ci ricordano che due pitcher privi di una mano hanno messo a segno un no-hitter (Hugh Daily nel 1883 e Jim Abbott nel 1993).
Tra i no-hitter combinati (realizzati cioè da più di un lanciatore) merita un cenno quello compiuto dai Boston Red Sox il 23 giugno 1917: il partente, “un certo” Babe Ruth, si fa espellere per proteste dopo aver affrontato un solo battitore, mandato in base per ball; gli subentra Ernie Shore, che dapprima coglie rubando l’uomo in base, e poi elimina i successivi 26 battitori, completando così il più curioso tra i no-hitter.
Per vedere in rapida sintesi tutti i 27 out del no-hitter di Tim Lincecum cliccate QUI.
lincecum mostruoso ma c’è anche da dire che è stato assistito egregiamente dal resto della squadra: si sono viste delle difese di altissimo livello!
ogni suo lancio è spettacolare per come carica contorcendosi al limite dell’umano per poi rilasciare il braccio come fosse un’autentica catapulta, vorrei proprio vedere la sua spalla alla fine del nono inning… :-O
…io giusto 2 domeniche fa ho fatto un “no hitter (nessuna valida)” ..da battitore però.. dubito che questa cosa abbia un valore statistico…
Hahahahahaha!!! Bella questa! In effetti di “no hitter” da battitore sarei ancora più esperto… 🙂