Otto parate su otto tiri in porta. Rete inviolata e, soprattutto, tre punti in casa della Lazio insperati alla vigilia. L’impresa del Chievo Verona nella terza giornata di ritorno appena trascorsa porta la firma di Stefano Sorrentino, player of the week di questa settimana. Anche se la vittoria arriva grazie al gol nel finale di Inglese, la squadra di Maran torna da Roma con il sorriso sulle labbra soprattutto per merito del suo portiere, capace di frustrare ogni tentativo d’attacco degli avversari con interventi non miracolosi ma efficaci e tecnicamente ineccepibili.
Il primo mese del 2017 termina con un turno assai sorprendente. L’avevamo detto: le squadre senza preoccupazioni potrebbero trovare stimoli nella singola partita e, libere di testa, dar filo da torcere a chiunque. È stato il caso della Sampdoria, vogliosa di ben figurare sotto gli occhi dei propri tifosi, che contro la Roma non si è mai arresa ed è riuscita nell’impresa di ribaltare il risultato. Non è il caso invece, a dire il vero, del Sassuolo, che nei primi venti minuti è stato annichilito dalla forza brutale della Juventus senza riuscire mai ad entrare in partita nei minuti successivi. Le sorprese si sono avute anche in chiave salvezza: nonostante l’enorme divario dalle altre, il Crotone ha stravinto il match con l’Empoli, sicuramente l’ultima chance per i Calabresi di tornare a lottare per non retrocedere, mentre il Palermo ha giocato una gara fatta di attenzione e grinta contro il Napoli, strappando un pari al San Paolo che può restituire speranze a tutto l’ambiente. Prosegue la marcia dell’Inter, alla settima vittoria consecutiva e chiamata all’esame di maturità domenica prossima allo Juventus Stadium, mentre frena ancora quella del Milan, sconfitto ad Udine dalla squadra di Del Neri.
Per quanto riguarda le prove dei singoli, ancora una volta si è messo in luce Higuain, che con un gol e un assist ha marchiato a fuoco anche il successo col Sassuolo. Con lui, da rimarcare la bella prestazione di Falcinelli, bomber di provincia capace di una tripletta che ha demolito la resistenza empolese, e quella di Simeone, autore di una doppietta fondamentale nel pareggio del suo Genoa a Firenze.
Il premio di giornata va però, come detto, a Stefano Sorrentino: il portiere del Chievo Verona ha disinnescato ogni tentativo degli attaccanti della Lazio, demoralizzando i giocatori di Inzaghi e allo stesso tempo infondendo ai compagni quella fiducia necessaria per imbastire il colpo finale. Cresciuto proprio nelle giovanili biancocelesti, Sorrentino nella sua carriera non ha mai difeso i pali di una grande (anche se vanta nel suo palmares un Campionato Italiano e una Supercoppa Italiana con la Juventus 1997/1998 in cui era terzo portiere, mai sceso in campo) e, anche per questo, da ben dieci anni ha uno score negativo in termini di partite giocate/gol subìti. Ciononostante, sia per tecnica che per carisma, è considerato tra i migliori del suo ruolo sul piano nazionale.
Nel match di sabato all’Olimpico, il numero 70 gialloblu si mette subito in evidenza dopo circa venti minuti, intercettando in due tempi un preciso colpo di testa di Parolo indirizzato all’incrocio dei pali. Pochi minuti dopo è reattivo nell’intercettare una palla vagante in area spizzata sempre dal centrocampista avversario. Al 33’ devia in angolo con ottima tecnica una stoccata dal limite di Milinkovic-Savic proteggendo il palo di competenza. Sul corner seguente mostra tutta la sua prontezza di riflessi, nonostante la non più giovane età, sulla zuccata ravvicinata ancora di Parolo. Sessanta secondi più tardi reprime una splendida azione personale di Felipe Anderson: dopo aver superato tre avversari in velocità, il brasiliano cerca il colpo tra le gambe ma il portiere è svelto a sbarrargli la strada nonostante la poca distanza tra i due. Terminato il primo tempo a reti inviolate solo grazie alle sue parate, nel secondo tempo torna a respingere i tentativi degli attaccanti avversari, sopperendo con maestria alle mancanze dei compagni di reparto. Dopo un bel tuffo su una botta dai trenta metri di Biglia, rinnova il duello con Parolo, dal quale esce ancora una volta vittorioso: con un intervento di puro istinto respinge di piede un diagonale rasoterra da pochi metri. Negli ultimi venti minuti la Lazio non riesce più nella spinta iniziale e l’unico pericolo arriva da un destro di Lulic smanacciato con destrezza. Vedere ogni tentativo sbattere contro un vero e proprio muro smorza l’entusiasmo dei ragazzi di Simone Inzaghi che al novantesimo si fanno sorprendere da una delle rarissime sortite offensive degli ospiti. Al gol che sa di impresa, tutti abbracciano il marcatore, Roberto Inglese; ma il mister Maran, e con lui i tifosi veronesi, sa che su questa bella vittoria del Chievo Verona c’è il segno distintivo di un numero 1, anzi di un numero 70, che ha dato lustro nuovamente alla scuola italiana dei portieri e scritto un’altra pagina di storia della squadra, di cui sarà ricordato come una grande bandiera.