REPORT 2024 (NOVEMBRE)

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Equilibrio in Serie A, la nazionale italiana di calcio si qualifica tra le migliori otto della Nations League, si chiude in maniera trionfale la stagione del tennis italiano al culmine di un’annata forse irripetibile; non basta la rimonta di Bagnaia che cede il titolo della MotoGp a Martin, l’incontro show di Mike Tyson che ritorna sul ring, il prestigioso riconoscimento all’ex capitano della nazionale di rugby Sergio Parisse e tanto altro.

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el campionato di serie A è una mischia scudetto, perché continua a non materializzarsi una vera e propria squadra in fuga, grande equilibrio con Napoli, Atalanta, Inter, Fiorentina, Lazio e Juventus tutte molto vicine, raggruppate in pochi punti.
Se qualche big rimane comunque in linea con gli investimenti, vale menzionare la dimensione al vertice dell’Atalanta e la grande partenza della Fiorentina come non accadeva da moltissimi anni, in crisi la Roma già al terzo allenatore, dove la scelta di Claudio Ranieri che accetta la panchina come traghettatore fino al termine della stagione, dopo scelte societarie abbastanza discutibili, indipendentemente dalle personali simpatie per questa o quell’altra squadra, sicuramente rappresenta un motivo d’interesse romantico dietro un calcio purtroppo segnato dal business.
La nazionale italiana torna in campo per le due giornate conclusive della Nations League, in Belgio è vittoria per uno a zero, mentre in casa contro la Francia arriva una bruciante sconfitta che ribalta la gara dell’andata, classificando l’Italia al secondo posto per la differenza reti.
L’esito dell’ultima partita, non deve cancellare un percorso positivo perché negli ultimi mesi, la brutta Italia vista ad Euro2024 è sembrata un lontano ricordo, merito soprattutto di mister Spalletti che dopo le feroci critiche dopo la deludente prestazione continentale, ha trovato la quadra mettendo in campo ogni volta una squadra competitiva, capace di lottare su ogni pallone e battendo avversari che sembrano inarrivabili visto il girone di ferro.
Sicuramente presto per un bilancio ma questi risultati aiutano a fare tornare la gioia e la speranza di una squadra comunque competitiva, tra l’altro il piazzamento è fondamentale per inserire l’Italia come testa di serie ai sorteggi di qualificazioni dei mondiali 2026.

Abbiamo dato tutti il 100%, è una bellissima emozione aver finito l’anno così. Ci tenevo tanto, altrimenti non sarei venuto.

Jannik Sinner, dopo la vittoria della Coppa Davis

Tantissimo tennis col tricolore protagonista, un anno leggendario tra Finals e “nazionale” con risultati che mettono la firma su una stagione mai vista.
Per Jasmine Paolini le Wta Finals di singolare terminano nel round robin, non va meglio nel doppio con Sara Errani dopo essere state sconfitte al tie-break 11-9 nonostante due match-point in una partita dolorosissima, anche perché le azzurre per oltre un’ora si erano dimostrate superiori alla coppia Veronika Kudermetova e Hao-Chin Chan, decisivi i passaggi a vuoto del servizio nei momenti più importanti, perdendo la possibilità di raggiungere la semifinale.
A Torino vanno in scena le Atp Finals, dove Sinner inizia bene regolando De Minaur 6-3 6-4, poi piegato Fritz 6-4 6-4 e Medvedev 6-3 6-4 in un percorso netto verso la semifinale in cui demolisce Ruud 6-1 6-2, fino all’atto finale contro Fritz un periodico 6-4 sigilla l’ennesimo trofeo di una stagione straordinaria; il doppio maschile Bolelli-Vavassori si ferma nel girone.
Il tennis maschile chiude la classifica Atp con nove italiani nei primi cento: Sinner (1), Musetti (17), Cobolli (32), Berrettini (35), Arnaldi (37), Darderi (44), Sonego (53), Fognini (84) e Bellucci (99).
Ragazze “mondiali” perché l’Italia vince per la quinta volta nella sua storia la Billie Jean King Cup (ex Fed Cup) battendo in finale la Slovacchia (e in precedenza la fortissima Polonia) 2-0, nei due singolari le azzurre dominano, dapprima Lucia Bronzetti superano Viktoria Hruncakova e poi Jasmine Paolini completa l’opera piegando Rebecca Sramkova.
Successivamente tocca alle nazionali maschili con la Coppa Davis, dove Nadal gioca la sua ultima partita nel quarto di finale poi perso dalla sua Spagna contro l’Australia.
L’Italia detentrice del titolo supera l’Argentina 2-1 nel quarto di finale, dopo il ko di Musetti contro Cendurolo, sale in cattedrale un’inarrestabile Sinner che dapprima annienta Baez e dopo torna in campo nel doppio col ritrovato Berrettini, vincendo contro la coppia formata da Gonzalez e Molteni.
In semifinale contro l’Australia (una rivincita dell’ultima finale) doppia vittoria, di Berrettini contro Kokkinais in una maratona durata quasi tre ore, mentre Sinner fa sembrare tutto facile contro De Minaur.
Finalissima contro l’Olanda, con Berrettini che batte Van de Zandschulp (6-4, 6-2) e Sinner mette il punto finale contro Griekspoor autore di una grande partita (7-6, 6-2), per l’Italia è la terza Coppa Davis dopo i trionfi del 1976 e 2023.
Era dal 2013 che una nazionale non vinceva due “insalatiere” consecutive, solo otto in 53 anni sono riuscite a difendere il titolo, statisticamente l’Italia è la quinta Nazione a vincere Coppa Davis e Billie Jean King Cup (ex Fed Cup) nello stesso anno, laureandosi Campione del Mondo sia al maschile che al femminile a distanza di qualche giorno.
Ancora riepilogando questi incredibili numeri della stagione, Sinner ha vinto due Slam (Australian Open e US Open), le Atp Finals chiudendo l’annata da numero 1 con ampio vantaggio, Jasmine Paolini ha disputato due finali negli Slam (Wimbledon e Roland Garros) e ha terminato da numero 4 Wta, senza dimenticare la medaglia d’oro in doppio con Sara Errani alle Olimpiadi di Parigi e il bronzo di Musetti nel singolare.
La nazionale maschile di pallacanestro supera il girone di qualificazione al prossimo campionato europeo, quella di rugby è impegnata in una serie di partite denominate “Autumn Nations Series” contro avversari di rango, intanto arriva il prestigioso riconoscimento per l’ex capitano Sergio Parisse, primo giocatore italiano a essere introdotto nella Hall of Fame di World Rugby.
Nel ciclismo è un finale perfetto quello di Marc Cavendish, perché dopo l’annuncio del ritiro, si aggiudica la Singapore Criterium.
Compie quarant’anni Vincenzo Nibali, ultimo (fino ad oggi) vero campione del nostro ciclismo, l’unico insieme a Gimondi ad avere vinto i tre Grandi Giri, nonostante la straordinaria carriera rimane probabilmente in credito, con la medaglia olimpica nel 2016, e un podio al Tour nel 2018.
Per la scherma inizia benissimo la Coppa del Mondo di fioretto a Tunisi, oro e argento nel singolare femminile con Favaretto e l’immortale Errigo, primo posto anche nella prova a squadre maschile con il quartetto Bianchi-Macchi-Lombardi-Foconi.
In Texas va in scena l’incontro di boxe-show capace di muovere un giro d’affari di 300 milioni di dollari, tra Mike Tyson che torna sul ring a 58 anni, e lo youtuber Jake Paul che vince ai punti.
Nella Formula 1 a San Paolo, in un pazzo Gran Premio caratterizzato dalla pioggia, Verstappen in maniera strepitosa mette il sigillo alla conquista del titolo, di fronte Norris molto titubante e impreciso a non sapere cogliere l’opportunità che vedeva l’olandese partire dalle retrovie poi vittoria alla bandiera a scacchi, successivamente a Las Vegas vince Russell e Verstappen chiude i giochi che rimangono aperti per il titolo costruttori con la McLaren in vantaggio sulla Ferrari.
Motomondiale nel segno di Jorge Martin, che grazie ad una maggiore continuità di risultati vince il suo primo titolo nel confronto con Bagnaia, cui non riesce la disperata rimonta per soli dieci punti di stacco.
La grandezza del pilota italiano va oltre le vittorie di undici Gran Premi e sette Sprint, dimostrando di essere un vero campione anche nella sconfitta, per essersi reso disponibile causa la drammatica alluvione di Valencia, di rinunciare alla lotta per il titolo (essendo in quel momento dietro Martin) pur di evitare la corsa nel circuito della Comunità Valenciana, applaudendo il rivale nel decisivo appuntamento di Barcellona, pur recriminando dei tanti errori che gli sono costati la vittoria finale.

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Andrea La Rosa

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