Playoff NHL ’23: il terremoto in una notte, fuori Bruins e Avalanche

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Clamorose eliminazioni in gara 7 per i favoritissimi Bruins e per i campioni uscenti di Colorado, per mano di Florida e Seattle. Nelle altre serie già qualificate al secondo turno Dallas, Vegas, Edmonton, Toronto e Carolina, mentre per l’ultima promossa bisognerà attendere la bella di questa notte tra Devils e Rangers. Ecco il punto su tutte le serie di primo turno.

Il commovente abbraccio tra Bergeron e Marchand dopo l’eliminazione dei Bruins

WESTERN CONFERENCE

COLORADO AVALANCHE – SEATTLE KRAKEN: 3-4
Seattle scrive la storia, qualificandosi al secondo turno alla prima postseason della sua storia, a spese dei campioni uscenti di Colorado. I Kraken vanno a vincere gara 7 a Denver, dopo aver mancato il match ball casalingo in gara 6, persa malamente 4-1. Gli Avalanche hanno lottato con orgoglio, ma alla fine meritano di uscire; prova ne sia che hanno sempre inseguito, sia nel punteggio della serie che in quello delle singole sette partite, visto che Seattle ha sempre segnato per prima. Gara 7 è stata il perfetto riassunto dell’intera serie, con Grubauer straordinario protagonista tra i pali dei Kraken, con Seattle che vola avanti 2-0 (anche grazie a una sfortunata autorete di Meyers), e con gli Avalanche che si svegliano riaprendo il match. D’alta scuola il 2-1 di MacKinnon in onetimer allo scadere del secondo periodo, amarissimo il giusto annullamento del pareggio, sempre di MacKinnon, dopo due minuti e mezzo del terzo periodo, per azione viziata in partenza da offside. Da lì in poi, lo scampato pericolo ha come risvegliato i Kraken, fermati due volte da palo e traversa, ma capaci di condurre in porto gli ultimi minuti senza correre troppi rischi. Un’impresa storica per Seattle, che ora se la vedrà con i Dallas Stars; un’abdicazione deludentissima al primo turno per gli Avalanche.

DALLAS STARS – MINNESOTA WILD: 4-2
Davvero niente male questi Stars, capaci di chiudere in sei partite la pratica Minnesota, evitando i rischi di una gara 7. Dopo i balbettii iniziali, Dallas vince gli ultimi tre match della serie, due dei quali in trasferta, e lo fa con un significativo parziale di 11 reti fatte a fronte di sole 3 subite. Anche in gara 6 gli Wild sono costretti ad arrendersi allo strapotere dei texani, trascinati da uno splendido Hintz, autore della prima rete. Il secondo periodo è un monologo degli Stars, che raddoppiano con Johnson e chiudono virtualmente il match con il 3-0 in contropiede di Marchment, con il disco che varca la linea blu con soli 3 decimi di secondo di anticipo sulla seconda sirena. Nell’ultimo periodo le reti di Gaudreau e Domi fissano il 4-1 finale, con Dallas sul velluto e ora nettamente favorita al secondo turno sulla sorpresa Seattle.

VEGAS GOLDEN KNIGHTS – WINNIPEG JETS: 4-1
I Golden Knights sono stati i primi a qualificarsi al secondo turno, chiudendo la serie contro Winnipeg già in gara 5. Persa la prima, Vegas ha infilato quattro vittorie di fila, correndo qualche rischio solo in gara 3, vinta al secondo supplementare dopo essere stata avanti 4-1. Per il resto un dominio netto, indiscutibile, con i Jets troppo leggeri in attacco per poter reggere il confronto con Stone, Stephenson & Co. Gara 5 era già finita dopo due tempi, con Vegas avanti 4-0 e i canadesi con la testa già negli spogliatoi. I Golden Knights hanno così ususfruito di qualche giorno di riposo in più rispetto ai loro prossimi avversari, gli Edmonton Oilers, fattore che potrebbe rivelarsi decisivo in una serie che si preannuncia lunga e appassionante.

EDMONTON OILERS – LOS ANGELES KINGS: 4-2
Una serie bellissima, quella vinta dagli Oilers sui Kings in sei partite (tre delle quali decise ai supplementari), emozionante anche per chi, come noi, non trepidava per nessuna delle due squadre. Merito della classe e della follia degli Oilers, ma anche merito della tenacia incrollabile di L.A., che ha alzato bandiera bianca solo a 3′ dalla fine di gara 6, una partita che, pur senza overtime, ha condensato in sé mille emozioni che meritano di essere raccontate. I fuochi si accendono dopo neppure un minuto e mezzo di gioco, con McDavid che sigla il vantaggio degli Oilers. Dopo 8’13” Durzi pareggia concludendo in rete uno splendido contropiede, ma ancora 4′ ed Edmonton ripassa avanti, grazie alla bellissima azione personale di Kostin. Secondo periodo: dopo 4′ una perla in power play di Draisatl firma il 3-1 Edmonton, ma il penalty killing dei canadesi fa acqua da tutte le parti e in meno di due minuti i Kings pareggiano con una doppietta in power play di Kempe e Fiala. Ancora due minuti, e siamo solo a 9′ dalla seconda sirena, e gli Oilers rimettono la testa avanti, con la seconda rete personale di Kostin che sfrutta al meglio un disco perso in uscita dalla difesa californiana. Nel terzo periodo Edmonton sembra averne di più, sfiora il 5-3 dopo quattro minuti e mezzo con un disco respinto sulla riga, ma combina un incredibile patatrac dopo 7’46” regalando la rete del pareggio ai Kings pur essendo in superiorità numerica, per colpa del portiere Skinner, che anziché rilanciare mette il puck sul bastone di Danault, che deve solo spingerlo in porta. A quel punto i Kings, spinti dal pubblico, cercano con insistenza il gol vittoria, ma a gelarli, a 3′ dalla sirena, arriva la rete di Yamamoto, con il disco che si infila beffardo tra mille gambe fino ad insaccarsi alle spalle di Korpisalo. Festa Oilers, ma L.A. esce davvero a testa altissima.

EASTERN CONFERENCE

BOSTON BRUINS – FLORIDA PANTHERS: 3-4
Lo sport ci ha regalato un’altra delle sue lezioni più crudeli, questa volta sulla pelle dei Boston Bruins, che dopo una regular season passata ai libri di storia della NHL escono al primo turno dei playoff, dopo essere stati avanti 3-1 nella serie e 3 reti a 2 fino a 59″ dalla fine di gara 7. Quella che doveva essere una cavalcata verso la Stanley Cup si è risolta in un pianto collettivo, di dolore profondo, che ha unito soprattutto i protagonisti più anziani di questa squadra, vedi l’abbraccio tra Bergeron e Marchand, e il loro pubblico, ammutolito e anch’esso in lacrime. Una serie che definire “maledetta” sarebbe irrispettoso verso i Panthers, cui comunque va ascritta un’impresa leggendaria, qualificarsi vincendo tre partite consecutive (di cui due in overtime) contro una delle squadre più forti di tutti i tempi, numeri alla mano. Ma certo va fatta una riflessione su un dato: è dal 2015 che la squadra col miglior record al termine della regular season non va oltre il secondo turno. Una stagione regolare troppo lunga? Un fittizio inseguimento ai record per motivi economici che svuota le gambe e le teste dei giocatori? Ai lettori l’ardua sentenza, ma tant’è, con la comprensibile gioia dei tifosi di Toronto per lo scampato pericolo. Dopo aver mancato i match ball delle gare 5 e 6, con il clamoroso contropiede sbagliato da Marchand a 1″ dalla fine del quinto match, i Bruins sono arrivati a un passo (anzi, a 59″) dalla qualificazione anche in gara 7, ma lì il miglior penalty killing della lega ha fallito. E dire che Boston aveva ribaltato con merito una partita iniziata male, con i Panthers avanti 2-0 dopo 1’14” del secondo periodo; Krejci, con uno splendido onetimer, Bertuzzi e il solito Pastrnak avevano siglato il 3-2, poi ancora una traversa colpita, fino al pareggio tagliagambe di Montour. Nel supplementare Pastrnak ha due volte il disco buono ma Bobrovsky gli nega il gol, fino alla rete di Verhaeghe, che dopo 8’35” spegne i sogni di gloria dei gialloneri.

TORONTO MAPLE LEAFS – TAMPA BAY LIGHTNING: 4-2
Una gara 6 condotta con sorprendente attenzione e saggezza ha regalato ai Toronto Maple Leafs la prima serie vinta nei playoff dopo 19 anni di amarezze, spesso giunte proprio per mano dei Lightning. Stavolta invece era nell’aria questo cambio di vento che sa anche di passaggio di testimone, di ricambio generazionale. Tampa ha lottato fino alla fine con tutto l’orgoglio di un gruppo capace di vincere tre Stanley Cup, ma che ora appare inevitabilmente logoro per affrontare una battaglia ogni 48 ore. Toronto aveva più fame e più alternative, non a caso ha vinto tutte le tre partite andate ai supplementari. E in gara 6 i canadesi, pur lasciando l’iniziativa ai Lightning (alla fine i tiri saranno 32-12), l’hanno spuntata con pazienza e freddezza, capitalizzando la rete iniziale di Matthews e, dopo il pari di Stamkos, puntando con fiducia sull’overtime, senza farsi prendere dal panico. E puntuale, dopo 4’35” di supplementare, è arrivata la rete di Tavares che vale un secondo turno da netti favoriti contro i Panthers, forse svuotati dall’impresa di Boston.

CAROLINA HURRICANES – NEW YORK ISLANDERS: 4-2
Avrebbero forse meritato di giocarsela fino a gara 7, questi Islanders un po’ bruttini ma decisamente sfortunati, che invece terminano la loro corsa in gara 6 e lasciano strada agli Hurricanes, ancora in attesa di conoscere i loro prossimi avversari. Avanti 1-0 in gara 6 con la rete di Clutterbuck, figlia di un pasticcio di Carolina nel cambio linee, gli Islanders colgono un palo e una traversa, sprecano molte altre occasioni e infine subiscono il pareggio di Aho a 10′ dalla fine, al termine di una mischia furibonda. La sfortuna prosegue anche nell’overtime quando, dopo 6′ di gioco, un tiro senza pretese di Stastny trova l’involontaria deviazione di Sorokin, che si porta il puck in rete col suo stesso pattino. Buon per gli Hurricanes, che ora possono godere di qualche giorno di riposo in attesa della gara 7 di domani tra Devils e Rangers.

NEW JERSEY DEVILS – NEW YORK RANGERS: 3-3
I Rangers riescono a fermare l’emorragia con una sontuosa prestazione in gara 6, che riporta la serie in parità dopo le tre vittorie consecutive dei Devils. Stanotte, nel New Jersey, si giocherà la bella, una gara 7 attesissima sia per la rivalità storica tra le due squadre sia perché in palio c’è un secondo turno abbordabile contro i Carolina Hurricanes. In gara 6 i Devils non sono neppure andati vicino alla vittoria che avrebbe chiuso la serie: 1-1 al termine del primo periodo, dal secondo in poi i Rangers hanno dilagato, con Zibanejad, Tarasenko, Goodrow e Schneider, concedendo agli ospiti solo il gol della bandiera a meno di 5′ dalla fine.

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Gianluca Puzzo

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