
Nel weekend del Thanksgiving Day, scorpacciata di partite (oltre che di tacchino) a partire dai tre anticipi del giovedì, con i Lions che si salvano grazie alla follia dei Bears, ed a quello del venerdì, con i Chiefs bravi ma ancora una volta vincenti con una buona dose di fortuna nel finale. Negli 11 match domenicali, vittorie importanti per Eagles, Steelers, Bills, Vikings e Texans, mentre i Broncos si aggiudicano un folle Monday Night.
Al tredicesimo turno di regular season abbiamo le prime due squadre matematicamente qualificate ai playoff, entrambe dalla AFC: si tratta dei campioni in carica dei Kansas City Chiefs (11-1) dalla West Division e dei Buffalo Bills (10-2), già certi della vittoria della East Division. A proposito di classifiche, incredibile la situazione che si sta venendo a creare nella NFC North, dove i Packers, con un record di tutto rispetto di 9-3, sono addirittura terzi, quindi ad oggi eliminati, trovandosi nella stessa division dei Lions (11-1) e dei Vikings (10-2). Ma tralasciamo i (prematuri) ragionamenti sulla corsa playoff per tuffarci nell’attualità con il weekend del Thanksgiving Day che ha regalato molti finali con colpi di scena.
GLI ANTICIPI
Tre partite giovedì e una venerdì, un ricchissimo antipasto che ha fatto registrare altissimi share televisivi. Detto della vittoria casalinga dei Cowboys (27-20) sui Giants al termine di un match molto modesto e segnato dalle troppe flag, passiamo alle due sfide più interessanti di giovedì. I Packers, alla terza vittoria consecutiva, danno davvero ottima mostra di sé con il 30-17 sui Dolphins, squadra priva del mordente necessario a tenere testa ai gialloverdi. Lo show di Love inizia subito nel primo tempo, con due td pass per Reed e un field goal che portano le squadre al riposo su un eloquente 24-3. Nel terzo periodo Tagoivaloa si scuote, riavvicina i suoi sul 27-11 ma su un 4&goal con ancora quasi 10′ da giocare subisce il sack decisivo che spegne gli ardori di rimonta degli ospiti, che troveranno ancora un td con Hill ma con soli 3′ da giocare.
Lo stesso copione casalingo sembra andare in scena a Detroit, con i soliti, adrenalinici Lions che vanno al riposo sul 16-0 sui Bears, sprecando anche td praticamente fatto per colpa di Gibbs che commette un fumble a una yard dalla end zone. Nel secondo tempo Detroit segna ancora con LaPorta, ma in casa Bears si sveglia Caleb Williams, fin lì troppo lento nelle letture e nello sviluppo di gioco, che infila tre td pass, due per Allen e uno per Moore, riportando sotto Chicago fino ad un incredibile 23-20 con 5’36” da giocare. L’attacco dei Lions non incide più ed è costretto al punt nel drive seguente, lasciando l’ultima parola a Williamns: ne nasce un drive appassionante, con due flag che spezzano il ritmo e i Bears che arrivano a un 3&26 con meno di un minuto alla fine e ancora un timeout. Ma qui accade l’incredibile, con Chicago che gioca alla mano anziché fermare il cronometro e tentare il field goal del pari, con l’unico risultato di lasciar morire il tempo tra le facce incredule perfino degli avversari. Un errore imperdonabile del head coach Eberflus, che infatti viene licenziato in tronco il giorno dopo. I Lions, alla decima vittoria di fila, ringraziano sentitamente.
Ancora un finale incredibile, stavolta nell’anticipo di venerdì, che vedeva i Chiefs largamente favoriti all’Arrowhead Stadium contro i Raiders. Kansas City è la solita di questa stagione: poco spettacolo, punteggio basso, ma una grande sensazione di controllo del match. All’intervallo si va negli spogliatoi sul 10-3 per i padroni di casa, che nel terzo periodo allungano sul 16-3 grazie a due field goal; la partita sembra avviata sui binari di una tranquilla vittoria, insomma, ma sul finire del terzo quarto si accende all’improvviso. Grazie a un super kickreturn, i Raiders si ritrovano a iniziare il loro drive dalle 35 di KC e O’Connell pesca subito in end zone Bowers (occhio a questo tight end, promette meraviglie) per il 16-10. Inizia il quarto periodo e accade l’incredibile: O’Connell pesca in profondità Tucker, che saluta tutti e s’invola per 60 yard fino al touchdown del sorpasso, 16-17! Mahomes cerca di scuotere i suoi, ma ottiene solo il minimo sindacale, ovvero il field goal del controsorpasso (19-17) ma con ancora quasi 10′ sul cronometro. Las Vegas sente profumo d’impresa, imbastisce un buon drive ma sbaglia, per la terza volta, la via dei pali. I Chiefs non fanno meglio di un punt e così si espongono all’ultimo drive dei Raiders, che arrivano sulle 49 yard con un 3&3 a 15″ dalla fine, ma anziché fermare il cronometro con un incompleto volontario per poi tentare il calcio della vittoria mettono in scena un incredibile fumble, tra il centro che fa partire lo snap e O’Connell che non si accorge dell’ovale in arrivo, subito ricoperto dalla difesa dei Chiefs che chiude il match.
I MATCH DELLA DOMENICA
Due le partite di cartello cui dare un occhio di riguardo: Bengals-Steelers e Ravens-Eagles. Anomala e per questo ancor più preziosa la vittoria degli Steelers a Cincinnati, giunta al termine di una partita ad altissimo punteggio (38-44, 82 punti totali, massimo stagionale) quindi in un tipo di match sicuramente più congeniale ai Bengals. Russell Wilson torna a far segnare cifre che non raggiungeva dai tempi di Seattle, con 414 yard lanciate e 3 td, e regala alcune giocate di altissima scuola, come il td pass per Freiermuth nel terzo quarto. Il match è in equilibrio fino a metà del secondo periodo (21-21), quando Pittsburgh piazza il primo allungo grazie a due field goal (uno da fumble recuperato) che mandano le squadre negli spogliatoi sul 21-27 per gli ospiti. In apertura di terzo, lo special team dei Bengals blocca un field goal avversario, poi i compagni dell’attacco arrivano ai pali per il 24-27, ma gli Steelers allungano di nuovo col già citato td di Freiermuth (24-34). Nel quarto periodo l’attacco di casa combina due pasticci pesantissimi: prima Burrow si fa intercettare, poi commette un fumble che viene riportato in end zone dai gialloneri per il 24-41. I Bengals reagiscono con orgoglio, segnando due td con Higgins e Iosivas, ma agli Steelers basta un field goal e il controllo dell’onside kick finale per condurre in porto il match.
Di tutt’altro genere il match di Baltimore, che mette di fronte le due squadre con i migliori running game del campionato, Ravens ed Eagles, ma che, curiosamente, non sarà vinto da chi farà segnare più yard corse. Il primo quarto è tutto di casa, con un field goal e la presa in end zone di Andrews che mandano avanti i Ravens sul 9-0. La riscossa di Philly arriva subito nel secondo periodo, con due td (Golbert e Hurts sull’ormai tradizionale qb-sneak) cui Baltimore oppone solo un field goal per il 12-14 con cui si va al riposo. Dopo un terzo periodo bianco, nell’ultimo quarto è Saquon Barkley a salire in cattedra, con la corsa da 25 yard che vale il td e il break decisivo per gli Eagles (12-21), che allungheranno ulteriormente con un field goal a poco più di un minuto dalla fine. C’è ancora tempo per il colpo di coda di Lamar Jackson, che pesca in end zone Likely, ma vale solo per le statistiche.
Negli altri match, i Buffalo Bills colgono la loro settima vittoria consecutiva, assicurandosi allo stesso tempo la AFC East e un posto ai playoff. Il loro successo per 35-10 coincide anche con la definitiva abdicazione da ogni prospettiva di vertice per i San Francisco 49ers, ancora alle prese con i problemi cronici di questa loro disgraziata stagione: la difesa secondaria, il kicker (ancora due field goal sbagliati) e gli infortuni eccellenti (McCaffrey stagione finita e out anche il suo backup Mason). Quinto successo di fila per i Minnesota Vikings, che se la cavano col minimo scarto (23-22) contro i Cardinals; la differenza la fanno, una volta di più, i qb, con Darnold che porta i suoi in end zone e Murray che invece si fa intercettare nel drive conclusivo. I Texans faticano più del dovuto contro i Jaguars ma alla fine portano a casa (23-20) un match trasformatosi in Far West dopo la bruttissima entrata di Al-Shahir su Trevor Lawrence già scivolato a terra; ne nasce una rissa colossale, la safety di Houston viene espulsa ma ad avere la peggio è il qb di Jacksonville, che esce in barella.
Un errore imperdonabile del head coach dei Bears, Eberflus, che infatti viene licenziato in tronco il giorno dopo. I Lions, alla decima vittoria di fila, ringraziano sentitamente.
IL MONDAY NIGHT
73 punti totali, Winston che perde pur lanciando per quasi 500 yard, difese secondarie a spasso e giochi da decine di yard come se piovesse: questa la sintesi del folle Monday Night andato in scena ieri a Denver e vinto dai Broncos, al terzo successo consecutivo, 41-32 sui Cleveland Browns. Jameis Winston si conferma bello da vedere ma incredibilmente fragile nei momenti che contano: lancia 497 yard (235 su Jeudy) e 4 touchdown, ma sparisce dal campo nei minuti finali (con i suoi avanti 32-31), facendosi intercettare due volte nel quarto periodo e concedendo il pick-6 di McMillian che chiude il match. Dall’altra parte Bo Nix non fa strabuzzare gli occhi, ma pur subendo due intercetti è comunque più saggio nelle scelte, pur essenso un rookie, e ha in Mims e Sutton due riferimenti affidabili nei momenti difficili. La difesa dei Broncos, pur con qualche amnesia di troppo in profondità, è certamente migliore di quella dei Browns, anche se non è che ci voglia poi molto.
IL PROSSIMO TURNO
Anticipo succosissimo per il quattordicesimo turno di regular season: giovedì i Lions ricevono i Packers per uno scontro diretto all’interno dell’equilibratissima NFC North. Tra i match domenicali, spiccano Rams-Bills, Vikings-Falcons, Steelers-Browns e nel Sunday Night i Chiefs ricevono i Chargers. Monday Night tra due nobili decadute in questa stagione, entrambe con record negativo: Cowboys-Bengals.