A Singapore vince Russell con una Mercedes tornata grande (quinto Antonelli), sul podio Verstappen davanti Piastri e Norris che laureano la McLaren campione costruttori mentre si accorcia la classifica piloti. Ferrari attualmente quarta forza: sesto Leclerc e ottavo Hamilton penalizzato a fine gara dopo problemi ai freni.
Muri ravvicinati, circuito tortuoso, caldo e umidità.
Sono state le premesse del weekend a Singapore, un approccio che considerate le temperature superiori ai trenta gradi, aveva consigliato il race director Rui Marques al cosiddetto “Heat Hazard”, ovvero la possibilità concessa alle scuderie di montare sulle monoposto un apposito kit di raffreddamento per migliore il refrigerio negli abitacoli ed evitare i rischi di salute.
Una preoccupazione nata durante il Gp di Qatar 2023, quando furono avvertiti malesseri durante la corsa, addirittura Sargeant che guidava la Williams, fu costretto a ritirarsi per un malore.
Nella fattispecie, i piloti hanno usufruito di un particolare gilet refrigerante, inoltre è stata consentita una presa d’aria supplementare per dirigere il flusso d’aria verso i piloti.
Viceversa, Ferrari cercasi.
Qualifiche tirate senza pronostico, con tre macchine diverse nelle prime altrettante posizioni, a cominciare dalla Mercedes tornata protagonista con Russell in pole col record della pista (quarto Antonelli) seguito da Verstappen, davanti le McLaren, lontane le Ferrari in terza fila.
Anteprima di un Gran Premio sicuramente importante anche in ottica campionato piloti, per una Formula 1 con equilibri da riscoprire tra l’altro, con sviluppi quasi terminati e quella scelta di continuare a lavorare sull’attuale macchina oppure concentrarsi definitivamente sulla prossima.
La prospettiva di un semaforo verde ad alta tensione.
Russell per portare a casa la vittoria, Verstappen all’attacco senza nulla da perdere per ottenerla e mettere più pressione al duo McLaren, Antonelli per provare a inserirsi per salire sul podio, Piastri e Norris impegnati a gestire la situazione nella fila dietro e non trovarsi in situazioni complicate per evitare di buttare punti.
Così è stato, dove al semaforo verde è stato ottimo lo spunto di Russell, scattato benissimo Norris risalita dalla quinta alla terza posizione ai danni del compagno Piastri con un corpo a corpo che potrebbe lasciare scorie, poi prima parte di Gran Premio sul passo gara, la consapevolezza di una Mercedes stellare e Verstappen in difesa su Norris, posizioni invariate fino alla bandiera a scacchi.
Nonostante il flop di Baku, alla McLaren sarebbero bastati tredici punti per vincere il secondo titolo costruttori consecutivo, per un obiettivo già chiaro fin dalla pausa estiva, è pur vero che dopo l’Olanda i papaya faticano ad accendersi quanto invece la temperatura nel box.
Nelle prossime ultime gare, potrebbe essere davvero un’altra storia la lotta verso il titolo piloti.
Merito della Red Bull in cui emerge un preciso dato, perchè continua a sviluppare la monoposto non soltanto in piccoli step secondo la caratteristiche del tracciato per migliorare il bilanciamento, ma addirittura presentando una nuova ala modificando l’ultimo flap e i supporti, con l’obiettivo di ridurre il sottosterzo ma soprattutto caricando le ambizioni di Verstappen e mettendo pressione ai passaggi a vuoto delle McLaren.
Per la Mercedes è stato un grande weekend, tornata protagonista come non accadeva da molto tempo, anche grazie la soluzione di un’ala anteriore di diversa costruzione rispetto alla precedente, col vantaggio non solo di migliorare la prestazione nei tratti veloci, ma aprire la possibilità di funzionamento delle gomme in una situazione di calco ambientale che nei precedenti appuntamenti l’aveva penalizzata.
Un dettaglio non sulla variazione di disegno, quando nella costruzione con l’intreccio delle fibre di carbonio orientate in maniera diversa, per essere rigida ai controlli e allo stesso tempo assicurare una deformazione programmata.
Viceversa, Ferrari cercasi.
In netto contrasto rispetto le dirette rivali scegliendo di concentrare ogni energia sul progetto 2026.
Ci aveva pensato Leclerc durante la conferenza della vigilia, a fissare gli obiettivi reali, ritenendo improbabile una vittoria da qui al termine del campionato, lontana dal vertice ma con la possibilità di stare davanti la Mercedes per riprendersi il secondo posto nei costruttori.
La pista ha purtroppo detto altro, a cominciare dal brutto pasticcio in pit-lane che poteva finire male nella seconda sessione di libere, visto il contatto tra Norris e Leclerc uscito dal suo settore di competenza venendo in contatto col pilota McLaren finito contro le barriere e la decisione della Federazione di sanzionato il team di 10mila euro senza penalizzare il monegasco sulla griglia.
Un’altra penalità scampata era stata quella di Hamilton, investigato nella terza sessione di libere per non avere rispettato il tempo minimo richiesto in regime di bandiera rossa.
In qualifica non si è andato oltre la terza fila, mentre in gara mai in lotta per il podio certificando essere la quarta forza in pista e l’ennesimo risultato di una stagione d’archiviare al più presto possibile, tra resa, disperazione, umiliazione persino di fronte quegli avversari che settimane addietro sembravano più vicini.
Tra l’altro Hamilton dopo la bandiera a scacchi, è stato penalizzato di cinque secondi retrocedendo di una posizione rispetto l’ordine d’arrivo, per aver tagliato i limiti della pista per ben quattro volte nel corso dell’ultimo giro a causa dei problemi ai freni sulla sua SF-25 che gli impedivano di affrontare correttamente le curve.
Evidentemente nemmeno i piloti si aspettavano una SF-25 così carente e (per esempio) una Mercedes talmente competitiva in condizioni dove precedentemente, aveva faticato.
Oltre i numeri però, c’è il linguaggio del corpo e quello dei volti, delusi e affranti quelli di entrambi i piloti, raramente sorridenti scesi dalla macchina, il passo lento di Hamilton dopo le qualifiche racconta più di qualsiasi altra dichiarazione.
A proposito di reazioni, in quella di Leclerc c’è la disperazione di un ragazzo che dopo aver metabolizzato la superiorità della McLaren d’inizio anno, assiste alla resurrezione Red Bull e della Mercedes, contribuendo alla frustrazione e una volontà probabilmente di cambiare aria, per andare dove, al momento non sarebbe nemmeno possibile saperlo o immaginarlo.
Alla Williams il decimo posto di Sainz, rappresenta un grande risultato più che positivo vista l’esclusione di entrambe le monoposto dalla qualifiche, perché a seguito dei controlli tecnici, era emersa che entrambe le monoposto presentavano irregolare l’ala posteriore per il superamento del limite massimo di 85 mm su entrambi i lati dell’area esterna, infatti secondo quanto riportato dai delegati della Federazione, il DRS in fase di attivazione, aveva un’apertura eccessiva del profilo mobile.
Muovono la classifica costruttori l’Aston Martin col settimo posto di Alonso e la Haas, col nono di Bearman.
Fuori dalla top-ten Racing Bulls (weekend da dimenticare per Lawson autore di due incidenti nelle sessioni di libere), Sauber e Alpine ferma da diversi Gran Premi.
Adesso un lungo spostamento per la parte finale del campionato, tra due settimane il Circuito delle Americhe situato ad Austin, ospiterà il Gran Premio degli Stati Uniti.
CLASSIFICA PILOTI – (punti)
1. Piastri (McLaren) – 336
2. Norris (McLaren) – 314
3. Verstappen (Red Bull) – 273
4. Russell (Mercedes) – 237
5. Leclerc (Ferrari) – 173
6. Hamilton (Ferrari) – 125
7. Antonelli (Mercedes) – 88
8. Albon (Williams) – 70
9. Hadjar (Racing Bulls) – 39
10. Hulkenberg (Sauber) – 37
11. Alonso (Aston Martin) – 36
12. Stroll (Aston Martin) – 32
13. Sainz (Williams) – 32
14. Lawson (Red Bull/Racing Bulls) – 30***
15. Ocon (Haas) – 28
16. Gasly (Alpine) – 20
17. Tsunoda (Racing Bulls/Red Bull) – 20*
18. Bearman (Haas) – 20 pt
19. Bortoleto (Sauber) – 18
20. Colapinto (Alpine) – 0 **
21. Doohan (Alpine) – 0
* 3pt conquistati con la Racing Bulls prima dello scambio dal Gran Premio di Giappone, con lo stesso Tsunoda in Red Bull e Lawson in Racing Bulls;
** ha sostituito Doohan dal Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna;
*** punti tutti con Racing Bulls .
CLASSIFICA COSTRUTTORI – (punti)
1. McLaren – 650
2. Mercedes – 325
3. Ferrari – 298
4. Red Bull – 290
5. Williams – 102
6. Racing Bulls – 72
7. Aston Martin – 68
8. Sauber – 55
9. Haas – 48
10. Alpine – 20




