
Una settimana dopo l’Austria, si torna in pista col Gran Premio di Gran Bretagna sullo storico circuito di Silverstone in una terra, che ospita molte sedi degli attuali team di Formula 1. L’attesa è tutta per il duello interno alla McLaren tra Piastri e Norris distanti quindici punti nella classifica piloti, agli altri l’obiettivo podio è massimo; nel frattempo il mercato piloti è in fermento.
La Gran Bretagna è terra di motori come pochi altri Paesi, basti pensare come diverse scuderie abbiano le rispettive fabbriche nei dintorni, anche per un fattore logistico considerato essere baricentro europeo per i trasferimenti durante la lunga stagione.
Riavvolgendo il nastro, in Gran Bretagna si è corso dagli albori della Formula 1 come sui circuiti di Aintree e Brands Hatch, mentre quello di Silverstone ha un fascino molto particolare perché al giorno d’oggi, accomuna la storia con elementi contemporanei che non hanno inquinato il denominatore, o meglio l’identità del motorsport.
Situato a breve distanza dall’omonimo villaggio nella contea di Northamptonshire in Inghilterra, il tracciato motoristico nasce sulla base di un aeroporto militare della RAF impegnata nella seconda guerra mondiale, tanto che la costruzione fu terminata nel 1943 con tre piste di atterraggio disposte a triangolo.
Nel dopo guerra, la sede incominciò a essere utilizzata come circuito per fare correre le macchine più veloci del tempo, resa possibile unendo le piste di atterraggio con curve che venivano ricavate con balle di fieno posizionate per indicare ai piloti il percorso da seguire, col risultato di essere un circuito particolarmente veloce ma soprattutto spettacolare.
Nel 1950 avvenne il primo vero intervento, che rese più adatto il tracciato per ospitare il 13 maggio il primo Gran Premio nella storia della Formula 1, che rende Silverstone come il circuito italiano di Monza, tra quelli più importanti e soprattutto veloci.
Inevitabilmente non sono mancati ammodernamenti, cambi di configurazioni ma soprattutto continui lavori per rendere la sede in linea col passo dei tempi.
Un’altra prima volta è avvenuta recentemente, nella stagione 2021, quando si disputò il weekend con la gara sprint, in quel periodo utilizzata anche per stabilire l’ordine della griglia di partenza per il Gran Premio.
Per le statistiche, Hamilton guida saldamente la classifica delle vittorie (9), davanti nomi che raccontano la storia della Formula 1 come Clark e Prost (5), Mansell (4), Brabham, Lauda e Schumacher (3), tra i costruttori la Ferrari ha vinto per ben diciotto volte, quattordici per la McLaren, dieci per Mercedes e Williams, otto quelle della Lotus e quattro per la Red Bull.
C’è tanto lavoro dietro le quinte per provare a svoltare questa situazione, stiamo spingendo tanto e spero che gli altri aggiornamenti ci aiutino a fare un ulteriore progresso.
C. Leclerc, al termine dello scorso Gp
In casa McLaren messo oramai in ghiaccio la classifica costruttori, e allontanato il terzo incomodo Verstappen da quella piloti, dopo le prime lotte accese negli ultimi Gran Premi è probabilmente tempo di costanti duelli in pista che a Silverstone sicuramente non mancheranno.
Certo tornando in Austria, non è passata inosservata la circostanza che nonostante i continui duelli e la vicinanza tra le macchine, Piastri non ha sofferto minimamente l’aria sporca in cui è costantemente rimasto nel tentativo di sopravanzare Norris, quando invece qualunque altra auto, sia a livello di temperature che di degrado gomme, si sarebbe sgretolata sotto il peso del calore e dell’usura.
Considerata la superiorità papaya, ai rivali non resta che l’obiettivo del podio in un confronto a tre che pochi giorni addietro aveva premiato la Ferrari, più forte con l’aggiornamento del nuovo fondo e sicuramente aiutato dall’errore di Antonelli che dopo poche aveva messo fuori gioco pure Verstappen.
Sulla situazione a Maranello inerente la scadenza di contratto del team principal Vasseur, è intervenuto come alleato persino Toto Wolff che da molti anni ricoprire lo stesso ruolo in Mercedes oltre a esserne azionista, tra l’altro suo testimone di nozze: “Todt, se non sbaglio, è entrato a far parte della squadra nel 1993 e ha vinto il primo titolo nel 2000. Sono otto anni. È così che vanno le cose: ci sono i cicli. Guardate noi: non mi piace essere in una fase in cui è il terzo anno di fila che non lottiamo per un campionato, ma non è che siamo inutili. Abbiamo dei week-end molto buoni, vinciamo delle gare. E quando le cose non vanno bene, nessuno mette in dubbio che il leader stia facendo un buon lavoro o meno. Lasciategli spazio, lasciatelo fare. Lasciategli la possibilità di strutturare un’organizzazione che non si rompa fin dal primo giorno. Serra è lì da sei o sette mesi. Bisogna lasciarlo lavorare e Fred è uno dei migliori manager di corse che io conosca. Se io non fossi qui, prenderei Fred. Quindi lo rispetto molto, ha una grande personalità, è un uomo schietto. Non fa politica, non mente e sa di cosa parla, bisogna solo dargli fiducia. È perfettamente consapevole che in Italia gestire la Ferrari è come guidare la Nazionale e che i media ti controllano. Forse sotto questo aspetto deve farsi venire una pelle un po’ più spessa. Perché se vinci sei Gesù Cristo, se perdi sei un perdente. L’Italia è così ed è fantastica, questa è la passione che c’è lì e bisogna abbracciarla, e forse questo è qualcosa che Fred deve imparare. Ma per il resto, dovrebbe avere la fiducia necessaria per gestire la squadra. Non troveranno nessuno di meglio”.
Dunque la Rossa è chiamata a confermare i recenti progressi, mentre le più dirette rivali continuano a vivere situazioni per certi versi analoghe: la Mercedes alle prese con la gioventù di Antonelli (tre posizioni di penalità sulla griglia rispetto al miglior giro che effettuerà in qualifica) e la Red Bull che continua a fare affidamento sul solo Verstappen.
Sul fronte mercato è possibile un intreccio tra Red Bull e Mercedes, o meglio tra Verstappen e Toto Wolff che finalmente coronerebbe il sogno di vedere il quattro volte campione del mondo guidare una Freccia d’Argento, un movimento tale da giustificare le scuse accettate in maniera molto calma e tranquilla dopo l’incidente causato d’Antonelli in Austria, diversamente dall’aspetto focoso solitamente mostrato dall’attuale campione del mondo.
Tanto che martedì pomeriggio, è stata davvero scottante la notizia riportata da Sky Sport F1 Italia e Sky Sport 24, secondo cui la trattativa tra Verstappen e la Mercedes sarebbe definitivamente entrata nel vivo, con buone probabilità di concretizzarsi a breve, in caso di accordo a farne le spese sarebbe Russell che dovrebbe trovarsi una nuova sistemazione innescando un effetto domini che coinvolgerebbe altri team come Aston Martin, in uno scenario che rivoluzionerebbe il mercato piloti.
Proprio quanto avvenuto in Austria relativamente al doppio ritiro di Antonelli e Verstappen solitamente in zona punti, ha rappresentato la ghiotta occasione per molti piloti di contribuire ad accendere la seconda parte dei costruttori.
Fase difficile per la Williams, alle prese con un’involuzione rispetto ai risultati d’inizio campionato, recentemente con un solo punto nelle ultime tre gare, altrettanti ritiri consecutivi per Albon e il complicatissimo Gp d’Austria col box già con la testa a Silverstone dopo nemmeno essere trascorsa metà gara.
Dovrà riscattare e forse difendersi da chi, arriva a vele spiegate come la Racing Bulls, che potrebbe iniziare a far leva non solo su Hadjar ma adesso anche su Lawson dopo il recente brillante risultato al Red Bull Ring.
Poco distanziati ma soprattutto vicinissimi tra loro, in appena tre punti Haas, Aston Martin e Sauber, a punti nell’ultima gara e nella consapevolezza di come e quanto, ciascun risultato, potrebbe giovare non solo in termini di gratificazione come classifica, ma soprattutto bonus economici che si maturano a fine campionato per una migliore posizione.
Basti pensare come in termini numerici, la Sauber nelle ultime tre gare ha portato a casa più punti della Red Bull, belle dopo la bandiera a scacchi in Austria, le congratulazioni di Alonso col suo pupillo Bortoletto, per il suo attivo a punti, il brasiliano è diventato anche il più giovane del suo paese a raggiungere la zona punti a 20 anni, 8 mesi e 15 giorni, battendo il record di Felipe Massa, a 20 anni, 10 mesi e 20 giorni, a Sepang 2002.
A proposito di Alonso, vale sottolineare sempre pochi giorni addietro, l’ennesima prova di un talento smisurato diventando il pilota con più anni alle spalle ad aver conquistato punti iridati in un Gran Premio di Formula 1 (43 anni e 11 mesi) disputato negli ultimi 50 anni, un traguardo simbolico ma di longevità, che dimostra come qualora la scuderia britannica il prossimo anno dovesse mettere in pista una monoposto all’altezza, certamente lo spagnolo non si tirerebbe indietro per lottare nelle prime posizioni contro piloti ben più giovani.
Infine l’Alpine, rimasta giù e senza un sussulto rispetto ai team sopramenzionati che seppur in posizione deficitaria, negli ultimi Gran Premi hanno riscontrato sulla pista il lavoro effettuato in fabbrica, al momento non sembra essere cambiato nulla dopo la sostituzione di Doohan con Colapinto, visto che per entrambi la migliore posizione al traguardo rimane la tredicesima posizione.
Una situazione allarmante perchè al giro di boa del campionato, l’ultimo piazzamento a punti risale nel lotano Gp di Spagna, lasciando intendere anche insoddisfazione nel rendimento dei piloti dove il cambio di Doohan con Colapinto, fin qui non ha dato la svolta sperata.
Secondo quanto riportato da The Race, si starebbe pensando al terzo cambio e nello specifico riguarderebbe il profilo di Bottas (promesso sposo nel 2026 con la Cadillac) che rientrerebbe in Formula 1 con qualche mese di anticipo.
Di seguito il programma.
Prove libere 1
Venerdì 4 Luglio – ore 13;30
Prove libere 2
Venerdì 4 Luglio – ore 17;00
Prove libere 3
Sabato 5 Luglio – ore 12;30
Qualifiche
Sabato 5 Luglio – ore 16;00
Gran Premio
Domenica 6 Luglio – ore 16;00