F1 ’25: IN SPAGNA SOLITO COPIONE E PEPE ROSSO

F

La direttiva sulle nuove ali anteriori ha cambiato poco o nulla, per un Gran Premio accesosi soprattutto negli ultimi giri dopo la safety-car dovuta al ritiro di Antonelli. Doppietta McLaren e vittoria di Piastri davanti Norris, jolly per Leclerc pronto nel momento giusto, penalità per Verstappen che crolla nella classifica piloti.

C’

era attesa per l’introduzione della direttiva più stringente relativa la flessibilità delle ali anteriori, annunciata e pianificata da tempo dalla Federazione, per contrastare il movimento dei flap tramite l’approfondito studio dei materiali che solitamente avveniva quando si raggiungevano determinate velocità, con vantaggi in termini di velocità.
Una vigilia apparsa come un giro di vite, seppur il paddock fosse concorde sul contenuto impatto dei valori, quantificabile nell’ordine dei centesimi piuttosto che decimi di secondo.
Una variazione più sentita relativamente al bilanciamento in fase di percorrenza in circa, anche se in una Formula 1 così equilibrata, anche un pochi numero possono sempre valere una fila avanti o indietro in griglia di partenza.
Alla resa dei conti, poco o nulla è cambiato, chiaro il messaggio di Hamilton, non proprio l’ultimo arrivato per esperienza, al termine delle qualifiche: “È stato solo un spreco di soldi per tutti. Letteralmente non ha cambiato nulla. Le ali di tutti si piegano ancora, il che rappresenta metà del problema della flessione. Tutti hanno dovuto costruire nuove ali e spendere soldi per realizzarle”.

Questo è un esempio di come è abituato a gareggiare. Semplicemente mi è venuto addosso e non so perché o che cosa stesse pensando di fare.

G. Russell, dopo il contatto con Verstappen negli ultimi giri

Le qualifiche avevano confermato ancora una volta le attese, con un dominio assoluto delle McLaren tale da lasciare agli altri la seconda fila.
Poi un Gran Premio alla vigilia dalle due corse.
La prima in partenza, perché con la prima curva situata a oltre cinquecento metri dal semaforo verde è stata forte la battaglia delle scie in cui, paradossalmente, chi scattava davanti non aveva il vantaggio di trovarsi sicuramente in testa, la seconda sulla distanza, considerato l’elevato degrado delle gomme visto come un rebus.
Dunque strategia e passo gara fino alla safety-car per il ritiro di Antonelli a circa dieci giri dal termine, capace di animare una competizione che sembrava congelata.
La McLaren porta a casa l’ennesima doppietta con Piastri davanti Norris, mentre dietro è successo di tutto soprattutto per la Red Bull di Verstappen alle prese col tentativo di mescolare le carte, magari con l’idea di confondere i programmi dei piloti davanti, senza mettere nei piani il ritrovarsi dopo tre soste (quattro in totale), senza la gomma per il finale dopo la safety-car, quinto al traguardo ma penalizzato di dieci secondi per un duro contatto con Russell (quarto) e dunque decimo, apparso più una ruotata a ruote pari che farà discutere.
Una situazione paradossale nata (col senno del poi) dall’errore di valutazione del box, infatti Verstappen aveva tagliato curva per una sbavatura di Russell senza però trarne vantaggio, poi il team ha commesso l’errore di ordinare al proprio pilota di restituire la posizione quando non era necessario farlo, fino al contatto durante la manovra di restituzione.
Inoltre gli sono stati decurtati tre punti dalla “patente”, adesso a un solo punto dal limite massimo di dodici punti in altrettanti mesi oltre il quale scatta la squalifica, pertanto l’olandese nelle prossime gare dovrà tenersi lontano da qualsiasi tipo di sanzione.
Un colpaccio per la McLaren, perché soprattutto Piastri in un solo colpo, guadagna ben ventiquattro punti sul campione del mondo in carica, e in generale entrambi i piloti che scavano un divario dal terzo incomodo per giocarsi le carte senza passi falsi.
Un jolly per la Ferrari di Leclerc, autore di una grande partenza nonostante fosse dalla terza fila e la strategia di penalizzare volutamente la qualifica per avere una gomma nuova in gara, poi trovatosi al posto giusto nel momento giusto della safety-car per salire sul podio, solo sesto Hamilton.
La Rossa ha portato poche novità, riproponendo l’ala posteriore da medio-alto carico vista nel 2024 con l’attenzione dedicata principalmente all’assetto, mentre quella anteriore contraddistinta dalla nuova direttiva, è stata caratterizzato dal diverso orientamento delle fibre in carbonio di ogni elemento per trovare i giusti valori di flessione che non si misurino laddove controllati per regolamento.
Dunque uno sviluppo più lento (almeno a vista) del previsto, con l’utilizzo di soluzioni già viste nella passata stagione, per una ricorsa che mira quantomeno a confermare la seconda posizione dei costruttori ottenuta l’anno scorsa, in una proiezione di tempo più lunga che però non è parallela alla concorrenza, pur essendo in programma un nuovo fondo in Austria e la tanto attesa sospensione posteriore in Gran Bretagna.
In questa fase appare in difficoltà la Mercedes, col ritiro come sopra detto di Antonelli e la quarta posizione di Russell comunque mai in lotta per il podio.
Nel silenzio e nello stupore generale, fa festa la Sauber perché il pilota del giorno è sicuramente Hulkenberg, col quinto posto i cui punti spostano il team dall’ultimo posto della classifica costruttori, prosegue anche la crescita della Racing Bulls con Hadjar (settimo) ancora protagonista, in top-ten torna l’Alpine con l’ottavo posto di Gasly e l’Aston Martin col nono di uno straordinario Alonso nonostante l’uscita fuori pista, mentre Stroll non ha preso parte al Gran Premio a causa di persistenti problemi alla mano e al polso, eredità dell’infortunio subito nel marzo 2023, la notizia è stata ufficializzata dopo le qualifiche e quindi senza il tempo necessario per la sostituzione con un pilota di riserva.
Per la Williams stavolta un passaggio a vuoto, come la Haas con entrambi i piloti nelle ultime posizioni.
Segue adesso una pausa per il trasferimento a Montreal, dove il prossimo 15 giugno si correrà il Gran Premio del Canada.

CLASSIFICA PILOTI
1. Piastri (McLaren) – 186
2. Norris (McLaren) – 176
3. Verstappen (Red Bull) – 137
4. Russell (Mercedes) – 111
5. Leclerc (Ferrari) – 94
6. Hamilton (Ferrari) – 71
7. Antonelli (Mercedes) – 48
8. Albon (Williams) – 42
9. Hadjar (Racing Bulls) – 21
10. Ocon (Haas) – 20
11. Hulkenberg (Sauber) – 16
12. Stroll (Aston Martin) – 14
13. Sainz (Williams) – 12
14. Gasly (Alpine) – 11
15. Tsunoda (Racing Bulls/Red Bull) – 10*
16. Bearman (Haas) – 6
17. Lawson (Red Bull/Racing Bulls) – 4***
18. Alonso (Aston Martin) – 2
19. Doohan (Alpine) – 0
20. Bortoleto (Sauber) – 0
21. Colapinto (Alpine) – 0**


* 3pt conquistati con la Racing Bulls prima dello scambio dal Gran Premio di Giappone, con lo stesso Tsunoda in Red Bull e Lawson in Racing Bulls.
** ha sostituito Doohan dal Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna
*** punti conquistati tutti con Racing Bulls



CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. McLaren – 362
2. Ferrari – 165
3. Mercedes – 159
4. Red Bull – 144
5. Williams – 54
6. Haas – 26
7. Racing Bulls – 22
8. Sauber – 16
9. Aston Martin – 16
10. Alpine – 11


Autore

Andrea La Rosa

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