F1 ’24: ONE-TWO FERRARI

F

Negli Stati Uniti, la gara sprint aveva già preannunciato una Ferrari competitiva poi superlativa nel Gran Premio vinto da Leclerc, con Sainz secondo a completare la doppietta, conclusione di un weekend caratterizzato anche dalla questione T-Tray che coinvolge la Red Bull. Nel frattempo Verstappen allunga le mani sul quarto titolo difendendo la posizione su Norris ancora troppo morbido; tutto aperto nei costruttori mentre tra pochi giorni si torna nuovamente in pista a Città del Messico, verso un caldissimo finale di stagione.

L

a Formula 1 viaggia talmente veloce da consigliarci, visti i due appuntamenti talmente ravvicinati e orari che tengono conto del fuso oltreoceano, di comprimere gli eventi con il consueto commento di Austin e l’anteprima della prossima tappa di Città del Messico insieme, per meglio sintetizzare quanto avvenuto in questi giorni.

ALE’ FERRARI
È stata una domenica che, contrariamente al tradizionale pensiero verso il lunedì, ha regalato una gioia improvvisa e inattesa, una vittoria sensazionale figlia dei tanti cambiamenti e rivoluzioni nette rispetto alla precedente gestione, con la capacità di ammortizzare gli urti e ripartire dalle proprie idee dopo momento difficilissimi, una doppietta straordinaria dopo mesi difficili in cui la SF-24 è stata rimessa in carreggiata grazie al pacchetto introdotto tra Monza e Singapore dalle sapienti intuizioni di Diego Tondi e Fabio Montecchi, rivelatisi cura necessaria ai mali di una squadra spaesata dopo la vittoria di Montecarlo.
Il titolo piloti è obiettivamente difficile proprio per quel periodo di smarrimento, ma quello costruttori con ancora gare a disposizione potrebbe clamorosamente riaprirsi per una rossa che dopo aver vinto a Melbourne, Montecarlo, Monza e Austin, da brutto anatroccolo è diventata un cigno.
Intanto è iniziata l’era del nuovo direttore tecnico Loic Serra dopo il lungo periodo di gardening, basti pensare che le trattative per il trasferimento dalla Mercedes erano iniziate già nell’estate 2023, esperto del funzionamento di sospensioni, gomme e di dinamica del veicolo che saranno elementi cruciali del prossimo regolamento, è al suo primo incarico da direttore tecnico, raccogliendo la scrivania ad interim che Vasseur aveva assunto dopo il trasferimento di Enrico Cardile in Aston Martin; l’ex pilota D’Ambrosio sarà a comando del programma Academy.

AUSTIN ROSSA
La divertente e soprattutto intensa gara sprint, aveva anticipato i temi del Gran Premi con tre macchine (Red Bull, McLaren e Ferrari) vicine da loro.
Nei diciannove giri, era stato Verstappen a fare la voce grossa anche approfittando di un duello, forse fin troppo serrato tra Leclerc e un agguerrito Sainz, capace di avere la meglio anche su Norris dopo aver rischiato più volte il contatto col compagno di squadra, atteggiamento che nelle interviste, aveva evidenziato come forse, prima della Sprint, si era discusso di gestire la gomma nei primi giri senza darsi fastidio e successivamente, provare a fare il colpaccio rispetto ad un approccio, rivelatosi molto più spinto dello spagnolo.
Ad ogni modo la conferma di come la Ferrari, aveva definitivamente superato i problemi di bouncing riscontrati nella fase centrale del campionato, ma soprattutto avere il passo per essere prima forza anche nel circuito considerato più ostico per le caratteristiche della SF-24.
Presupposto di come e quanto limitare i danni nelle qualifiche del Gran Premio, avrebbe potuto innescato i presupposti per un risultato importante, inoltre la constatazione di come Norris (anche mentalmente) non sembra pronto per vincere il titolo, troppo morbida la sua reazione per quel terzo posto, condito dall’errore nell’ultimo giro quando è stato messo sotto pressione da Sainz, quasi graziato nella successiva condotta in difesa di Leclerc, inerente i cambi di direzione in frenata.
Antipasto del Gran Premio, con le qualifiche andate in scena poche ore dopo la Sprint e la sorpresa di Norris in pole (la sesta del 2024) davanti a Verstappen, penalizzato dalle bandiere gialle a pochi secondi dalla fine della sessione per un fuoripista di Russell mentre stava migliorando il tempo, Ferrari in seconda fila pronte a dare fastidio.
Al semaforo verde, tra i due litiganti Verstappen-Norris, proprio Leclerc ha fatto da terzo incomodo trovando all’interno della prima curva il giusto varco e successivamente imposto il proprio ritmo per una vittoria mai in discussione.
La Ferrari è stata perfetta non solo nel passo gara ma pure nelle strategie, aggressiva con Sainz abile nel centrare l’under-cut su Verstappen valsa la seconda posizione, tanto che l’olandese ha dovuto fare i conti col ritorno delle McLaren che hanno inizialmente la gomma media forse impauriti dai risvolti della Sprint, ritardare la sosta e spingere tutto con la dura fino alla battaglia degli ultimi giri dove il sorpasso, è stato giudicato dai commissari fuori dalla linea che delimita la pista e dunque i cinque secondi di penalità, hanno ristabilito il podio per Verstappen che guadagna qualche punto su Norris, quinta l’altra McLaren di Piastri smarrito e mai in battaglia per il podio.
Weekend da dimenticare per le Mercedes, ricadute nel ruolo di quarta forza nonostante i lampi che ad un certo punto del campionato, sembravano essere la svolta della ritrovata competitività.
Stavolta è andata peggio, perché ad un’anonima gara sprint, nel Gran Premio entrambi i piloti sono partiti retrovie, complicatissima la situazione di Russell che a causa dell’incidente in qualifica, evidentemente per mancanza di ricambi, è stato costretto a montare le specifiche di Singapore in regime di parco chiuso.
La gara di Hamilton si è conclusa sulla ghiaia dopo pochi giri, mentre Russell ha certificato l’enigma di questa macchina, poiché nonostante la partenza dalla pit-lane, è stato capace di una brillante gara concludendo al sesto posto davanti l’altra Red Bull di Perez.
Cercarsi Aston Martin cui il lavoro di Adrian Newey sarà lungo a faticoso per intraprendere la risalita, mentre c’è grande lotta per il sesto posto che oltre a segnare un prestigio sportivo del marchio aziendale, vale un contributo economico superiore (per esempio) al settimo posto, fondamentale per un piccolo team impegnato a pianificare gli investimenti come potrebbe essere il remote-garage di cui la Haas non dispone.
Proprio la scuderia americana lascia Austin con un grande sorriso e soprattutto la consapevolezza di giocarsi le proprie carte, dapprima per il risultato della Sprint che ha visto entrambi i piloti nei primi otto, ancora nel Gran Premio il cui ottavo posto di Hulkenberg certifica il sorpasso sulla Racing Bulls.
Il modo migliore per iniziare l’accordo con la Toyota che fornirà servizi di progettazione e personale, scrivendo il proprio nome sulla livrea dietro l’ala posteriore per un ritorno della casa giapponese che seppur in veste minore rispetto al primo decennio del Duemila quando deteneva un team, rappresenta comunque un motivo da non sottovalutare nonostante la Ferrari rimanga motorista e fornitore prioritario, compreso l’utilizzo della galleria del vento di Maranello: futuro più vicino a Colonia che a Maranello?
In Racing Bulls i fari erano puntati soprattutto sulla prestazione di Lawson che dopo aver sostituito Ricciardo, come parleremo più avanti, in questi Gran Premi si gioca non solo il posto in Formula 1, ma quello che clamorosamente potrebbe essere il grande salto in Red Bull.
L’esito è stato eccezionale, perché nonostante sia scattato dal fondo dello schieramento per avere smarcato la quinta power-unit e dunque ereditando la penalità di Ricciardo già annunciata alla vigilia, è stato autore di una gara solida conclusa al nono posto che permette alla scuderia di Faenza di competere la posizione alla Haas.
La Williams ancora nel segno di Franco Colapinto che nella consapevolezza di non avere un sedile per la prossima stagione, si sta giocando ogni possibilità per rientrare nella griglia nel futuro prossimo, l’argentino ha concluso in decima posizione portando un prezioso punto utile per tenere a distanza l’Alpine, a dimostrazione di come e quanto conti il fattore pilota nel confronto di Sargeant (di cui ha preso il posto negli ultimi 4 Gp).
Per la scuderia di Grove, a parte i passi avanti riscontrati in tempi recenti, potrebbe essere un futuro di grande sacrificio considerato come la prossima stagione, in termini di sviluppo potrebbe essere sacrificata per concentrarsi a priori sul nuovo ciclo regolamentare del 2026.
Lontana dalla zona punti l’Alpine, in pista con una livrea speciale in collaborazione con Xbox per promuovere l’uscita del videogioco “Indiana Jones and the Ancient Circle”, pertanto ha sfoggiato una livrea tramonto-arancione riproponendo il colore delle vecchie mappe e dei percorsi come quelli visti nella serie di film, ed il titolo del gioco impresso sulla vettura.
La Sauber rimane purtroppo l’ultima squadra a zero punti, nonostante si stia spingendo nella sviluppo della C44 facendo debuttare una nuova ala concezione, nuove prese dei freni e le cover dei bracci delle sospensioni.
Certo rimane un’utopia andare all’attacco della penultima posizione nel mondiale costruttori, ma probabilmente la scuderia elvetica si accontenterebbe anche di raggiungere la prima top-ten, in questo senso con Mattia Binotto qualcosa ha iniziato a muoversi.
Il sedile della Sauber rimane l’unico da assegnare per completare la griglia 2025, per affiancare Hulkenberg nelle scorse settimane sembrava fatta la conferma di Bottas, nonostante la possibilità di un prestito dell’ottimo Colapinto o la soluzione Bortoleto dalla Formula 2, invece sono salite le quotazioni per un ritorno di Mick Schumacher che Mattia Binotto, oggi a capo della casa tedesca Audi per il progetto Formula 1 in vista del completamento di passaggio delle quote, conosce bene dopo l’esperienza in Ferrari di cui Mick fece parte della Driver Academy.
Per Mick sarebbe un ritorno dopo l’esperienza in Haas terminata nel 2022, purtroppo solamente venti sedili (dieci team) offrono poche opportunità a giovani piloti che meriterebbero un’opportunità.

Sapevo che Max sarebbe stato aggressivo con Norris, ho fatto una bellissima partenza e poi mi sono messo all’esterno per preparare l’uscita, ed è stata una scommessa vincente. Sono molto contento, questo ci ha aiutato nel primo stint, dove ho potuto gestire la gomma e aprire un bel gap, mentre nel secondo era più una questione di gestione del distacco.

Charles Leclerc

COL SENNO DEL POI
Dapprima i rumors, poi le prime risposte, infine l’ammissione per l’ennesimo (purtroppo) colpo di scena.
La Red Bull risultato a parte, è tornata al centro dell’attenzione per un sistema che ha suscitato durissime relazioni nel paddock, vista la capacità di regolare l’altezza della piastra anteriore tra le qualifiche e la gara, che in passato potrebbe avere offerto un vantaggio nell’ottimizzare l’altezza da terra, utile a regolare l’assetto utile al minimo carico di carburante nelle qualifiche e poi adattarlo per il massimo carico in gara, ottenendo un set-up ideale senza che la vettura toccasse l’asfalto.
Dunque un meccanismo capace d’intervenire sul vassoio posizionato sotto l’abitacolo che coincide con l’ingresso del fondo, capace d’influire sul carico aerodinamico e quindi sulla prestazione della vettura, un sistema con cui era possibile cambiare l’assetto tra qualifiche e gara, andando contro il principio del Parco Chiuso.
Red Bull nuovamente nell’occhio del ciclone come già avvenuto quest’anno per aspetti extra pista, senza dimenticare come negli ultimi anni non siano mancate questioni come lo sforamento del budget cap, adesso uno scambio di mail con la Federazione fino a concordare un piano da qui in avanti.
Potrebbe trattarsi di una diatriba tecnica, perché secondo quanto riportato da formu1a.uno, sarebbe stata la stessa McLaren con la collaborazione dei tecnici provenienti da Milton Keynes, a sollevare i primi sospetti e marcando la posizione subito dopo il Gran Premio di Baku, quando a sua volta il team principal della Red Bull, Christian Horner, aveva esercitato le sue pressioni a seguito delle anomalie vista sull’ala posteriore papaya.
Certo, qualora si scoprisse che il dispositivo fosse stato davvero influente, avremmo a che fare con una pesante infrazione ben diversa da quella che potremmo definire una zona grigia del regolamento, a distanza di anni tornano indietro le parole di Verstappen quando proprio negli Stati Uniti, stagione 2019, attaccò senza mezzi termini la Ferrari per spiegare una prestazione deludente, in riferimento alla power-unit di quel periodo: “La Ferrari? E’ quello che succede quando smetti di barare, ovviamente. Ma sì, hanno visto bene ora. Dovremo tenerli d’occhio”.
L’attacco del team principal Ferrari, Fred Vasseur, può definirsi frontale: “Se progetti qualcosa per cambiare assetto tra qualifica e gara è illegale, sarebbe più che barare. Se ciò fosse accaduto, sarebbe una cosa enorme, un’infrazione grave, confido che la federazione possa condurre le indagini appropriate, disponendo di tutti gli strumenti necessari. Tutte le scuderie operano sempre al limite del regolamento, ma l’ala della McLaren non era conforme. Commettere un errore è una cosa, ma infrangere le regole è diverso. Se qualcuno modifica la vettura tra qualifiche e gara, non è legale. Personalmente, preferisco evitare situazioni del genere”.
Senza sconti nemmeno Zak Brown, amministratore delegato McLaren: “Le nostre ali posteriori, per esempio, hanno superato ogni singolo test senza problemi, come quelle di altri team che hanno apportato piccole modifiche. Non vedo quindi un problema in quel senso. Se il dispositivo è stato usato impropriamente, allora c’è sicuramente un vantaggio in termini di prestazioni, altrimenti non c’è alcun beneficio. Credo che sia questo l’aspetto che vogliamo chiarire meglio. È importante capire se ci sia stato o meno un uso scorretto, perché potrebbe influenzare il corso delle gare.”
Tolto il T-Tray alla Red Bull, tolto la discussa ala posteriore alla McLaren probabilmente determinante a Baku: col senno del poi, questa Ferrari sarebbe stata da mondiale?

RED – RACING
Fase di stagione tutt’altro che in passerella per la Red Bull su cui pesano anche le scelte in orbita Racing Bulls, perché la separazione con Daniel Ricciardo rappresenta ormai il passato e sarà importantissima la valutazione in queste ultime gare, delle prestazioni di Perez (Red Bull) e Lawson (Racing Bull).
Per il pilota messicano, “salvato” durante l’estate fino al termine del campionato nonostante le prestazioni sotto le attese ed un contratto fino al 2026, nelle settimane precedenti si era addirittura vociferato un possibile addio alle gare in grande stile proprio davanti ai tifosi di casa, notizia prontamente respinta dal diretto interessato via social.
Per Lawson invece, la grande opportunità non solo di fare bene con la Racing Bulls il cui primissimo confronto sarà proprio quello rispetto le prestazioni di Ricciardo, inoltre qualora le prestazioni fossero confermate in ascesa, l’opportunità clamorosa di diventare prossimo compagno di squadra di Verstappen aprendo nuovamente il “casting” del sedile Racing Bulls per un altro giovane pilota dell’Academy Red Bull.
In breve i risultati da qui al termine del campionato, non conteranno solamente per le classifiche, quanto nelle prossime scelte di entrambi i team impegnati anche nell’attività di costruire una nuova galleria del vento nella consapevolezza di come l’attuale, abbia dimostrato i propri limiti.

NIENTE ROOKIE RACE
Ad Abu Dhabi com’era circolato nel web tempo addietro, decisione rinviata almeno nel 2025.
Nella fattispecie, la Federazione e Liberty Media avevano proposto l’eventualità di fare disputare ai giovani piloti, la simulazione di un weekend di gara nei giorni successivi l’ultimo evento di Abu Dhabi sulle monoposto ufficiali di Formula 1 dove al momento, vincoli e problemi organizzativi hanno consigliato il rinvio almeno alla prossima stagione.
In previsione del prossimo ciclo regolamentare, ad inizio ottobre è avvenuta una riunione alla presenza di tutti i team principal delle Scuderie, il CEO della Formula 1 Stefano Domenicali e Nikolas Tombazis in rappresentanza della FIA, per concordare alcuni punti in vista della futura (non così lontana) rivoluzione tecnica.
Tra gli accordi, quello che sarà il programma di prove pre-stagionali con nove giornate di test suddivise in tre sessioni da tre giorni ciascuna, con l’obiettivo di dare spazio e tempo ai team come ai motoristi, di prendere le misure col nuovo regolamento e la conoscenza in pista di quanto prodotto nelle fabbriche.

VIA IL PUNTO ADDIZIONALE
Dalla prossima stagione quando il giro più veloce in gara, non comporterà più l’assegnazione extra in classifica.
E’ quanto approvato nell’ultima riunione del World Motor Sport Council, evidentemente deve avere fatto scalpore quanto avvenuto a Singapore sulla scelta della Racing Bulls di fermare Ricciardo per dargli l’opportunità di siglare il giro più veloce togliendo il punto addizionale a Norris in lotta nella classifica piloti con Verstappen, nonostante la versione da Faenza di una scelta come un tributo alla carriera dell’australiano alla sua ultima gara.
Magari un’idea potrebbe essere quella di mantenere il punto addizionale, d’assegnare a chi centra la pole position.

VERSO L’AUTODROMO HERMANOS RODRIGUEZ
Se in passato abbiamo valorizzato quanto le capacità di Verstappen abbiamo spinto gli sponsor e le autorità locali a credere ad un ritorno della Formula 1 in Olanda, la storia messicana non può che essere segnata da Sergio Perez acclamato in Patria come il proprio beniamino.
Certo per lui non una grande stagione, sotto delle aspettative al netto della perdita di supremazia palesata dalla Red Bull ad un certo punto della stagione, tanto che stando ai risultati, l’attuale edizione potrebbe rivelarsi l’ultima volta per un connazionale impegnato sul circuito di casa.
E’ lunga la tradizione automobilistica su questo circuito, dove la prima edizione risale nel 1963 con la vittoria di Jim Clark alla guida di una Lotus, seguì lo stop dal 1971 al 1985, nuovamente in calendario nel 1986 e nuovo semaforo rosso dal 1993 al 2014.
Nuovo rientro nel 2015 fino ai giorni nostri, ad eccezione della stagione 2020 dove il weekend fu cancellato per gli effetti della pandemia.
Una curiosità riguarda la denominazione, perché fino al 2019 era chiamato Gran Premio del Messico, poi difficoltà economiche cui seguì il rinnovo del contratto maturato grazie ad una cordata d’imprenditori che supportarono l’accordo, col nuovo nome “Gran Premio di Città del Messico” a sottolineare il sostegno fornito dal governo della capitale messicana.
Quanto al circuito, fino al 1972 il suo nome era “Madgalena Mixhuca” poi intitolato alla memoria dei fratelli Ricardo e Pedro Rodriguez, entrambi ex piloti di Formula 1 deceduti mentre erano impegnati nelle corse.
Il primo a soli 20 anni, addirittura nella primissima edizione del 1962 quando la gara non era ancora riconosciuta per il campionato mondiale, mentre il secondo a 31 anni durante una gara del campionato Interserie sul circuito di Norisring.
Una serie di ammodernamenti hanno portato il tracciato alla configurazione attuale, caratteristica non indifferente l’altezza di 2.238 sul livello del mare che influenza le vettura per la rarefazione dell’aria, cui gli addetti ai lavori sono chiamati a trovare soluzioni ad hoc per l’aerodinamica e l’efficienza (come l’affidabilità) delle power-unit.
Nelle ultime tre edizioni, ha sempre vinto Verstappen con la Red Bull, di seguito il programma del Gran Premio del Messico
Venerdì 25 ottobre
Prove libere 1 – ore 20;30
Prove libere 2 – ore 23;55

Sabato 26 ottobre
Prove libere 3 – ore 19;30
Qualifiche – ore 21;00

Domenica 27 ottobre
Gran Premio – ore 21;00

CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 354pt
2. Norris (McLaren) 297pt
3. Leclerc (Ferrari) 275pt
4. Piastri (McLaren) 247pt
5. Sainz (Ferrari) 215pt*
6. Hamilton (Mercedes) 177pt
7. Russell (Mercedes) 167pt
8. Perez (Red Bull) 150pt
9. Alonso (Aston Martin) 62pt
10. Hulkenberg (Haas) 29pt
11. Stroll (Aston Martin) 24pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 22pt
13. Albon (Williams) 12pt
14. Ricciardo (Racing Bulls) 12pt
15. Magnussen (Haas) 8pt
16. Gasly (Alpine) 8pt
17. Bearman (Ferrari/Haas) 7pt**
18. Colapinto (Williams) 5pt***
19. Ocon (Alpine) 5pt
20. Lawson (Racing Bulls) 2pt****
21. Zhou (Sauber) 0pt
22. Sargeant (Williams) 0pt
23. Bottas (Sauber) 0pt

* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman;
** Presente anche nel Gp d’Azerbaigian al posto dello squalificato Magnussen;
*** Sostituisce Sargeant dal Gp d’Italia;
**** Sostituisce Ricciardo dal Gp degli Stati Uniti.

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. McLaren 544pt
2. Red Bull 504pt
3. Ferrari 496pt
4. Mercedes 344pt
5. Aston Martin 86pt
6. Haas 38pt
7. Racing Bulls 36pt
8. Williams 17pt
9. Alpine 13pt
10. Sauber 0pt

Autore

Andrea La Rosa

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Andrea La Rosa

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