L’esito della new-entry Miami vede accorciare le classifiche piloti e costruttori nei primi posti. Tutto sul weekend statunitense, segnato anche dall’annuncio dell’ingresso in F1 di Audi e Porsche dal 2026, quando saranno semplificate le attuali power-unit in direzione di una maggiore sostenibilità.

Nel calendario del Gran Circus, la novità di Miami è stato un appuntamento atteso per una prima volta che tuttavia ha dovuto fare i conti con l’ironia del web, attento ad evidenziare le modalità di realizzazione dello Yacht Club tra le curve 7 e 8, avente probabilmente lo scopo promozionale di vendere ai ricchi spettatori le barche esposte. Il motivo? Riproponendo lo scenario dei tratti di pista a Montecarlo e Yas Marina, si è pensato di posizionare le barche in un finto specchio d’acqua semplicemente dipinto e, come se non bastasse, anche un Beach Club con ombrelloni e lettini.
Un clima glamour dove ai piloti non è mancato come trascorrere il tempo prima di entrare nel vivo del weekend, per esempio Hamilton ha giocato a golf con la stella del football americano Tom Brady di cui tanto ha scritto SportOne, Russell ha preferito guardare da vicino l’Nba, Gasly a cena con Michael Jordan.
Per fortuna, in occasione della spettacolare festa di presentazione avvenuta nei pressi del vicino Hard Rock Stadium, ci ha pensato Vettel a comunicare qualcosa di ben più importante, presentandosi con una maglietta “Miami 2060: primo Gran Premio sotto il mare. Agisci ora o dovrai nuotare”, a ricordare l’importanza di agire concretamente per contrastare il surriscaldamento climatico che comporterà l’ulteriore innalzamento del livello del mare, mostrando quindi un messaggio chiaro alle città come Miami particolarmente esposte.
Americanate e aspetti bizzarri a parte, sono state tante le insidie su un circuito mai provato, oltre al fattore delle alte temperature di asfalto e aria che hanno impegnato le componenti meccaniche e le gomme, sul tracciato non sono mancati problemi (se così possiamo chiamarli) di gioventù, che per esempio hanno costretto gli organizzatori a riasfaltare il tratto in curva 18 eliminando anche i cordoli inizialmente posizionati all’ingresso della pit lane.
A contare è stato il risultato del Gran Premio che ha visto le Ferrari partire dalla prima fila, pole di Leclerc con Sainz davanti Verstappen e Perez a formare la seconda fila Red Bull, poi Bottas con l’Alfa Romeo davanti la Mercedes di Hamilton.
Uno scroscio di pioggia ha animato la situazione poco prima del via, in una gara comunque disputata sull’asciutto.
Al semaforo verde Leclerc ha mantenuto la testa mentre Verstappen è balzato subito davanti Sainz, distanze minime nei primi giri con Ferrari meglio nel primo settore e Red Bull forte in quello centrale.
Poi difficoltà di gestione gomme per Leclerc e sorpasso compiuto da Verstappen al giro n.9, martellante il ritmo del campione del mondo in carica, col divario salito a 3.5” al giro n.17, problemi di potenza alla monoposto di Perez che in quella fase ha perso terreno da Sainz.
Box Leclerc al giro n.25, Verstappen in quello successivo, lento il pit-stop di Sainz che nella circostanza ha tenuto la terza posizione su Perez.
Poco dopo metà gara i distacchi avevano già cristallizzato le prime posizioni, ma l’incidente di Norris a contatto con Gasly al giro n. 41 ha movimentato il finale per l’ingresso della safety-car e conseguente azzeramento dei distacchi precedenti.
Ai box Perez con gomma media nuova per attaccare il podio, alla ripartenza cinque giri dopo Leclerc è stato vicino a Verstappen, Perez ha attaccato Sainz al giro n.52 ma senza cambiare l’ordine di arrivo.
Seconda vittoria consecutiva dopo Imola di Verstappen, quindi, che continua a rimontare nella classifica piloti, tre su tre al netto dei ritiri, mentre il doppio podio dei piloti Ferrari è importante anche per il morale di Sainz, proveniente da un doppio ritiro, intelligente nel difendere la posizione, anche lui sempre tra i primi tre quando ha visto la bandiera a scacchi.
Non è bastata nella rossa n.16 di Leclerc la seconda unità di power-unit, montata per una decisione maturata non per questioni precauzionali come accaduto per Sainz ad Imola, ma per sfruttare una motorizzazione più fresca dotata di mappatura più spinta insieme al sistema ibrido più potente.
L’orientamento pende dalla parte della Red Bull dopo il fulminante avvio della Ferrari, una partita destinata a giocarsi soprattutto sul campo degli aggiornamenti.
Mercedes sempre terza forza ma mai in grado di attaccare il podio, colpisce ancora una volta la migliore posizione di Russell (quarto) rispetto al più quotato compagno di squadra Hamilton (quinto); il giovane britannico era partito dodicesimo sfruttando la situazione della safety-car nel corso del pit-stop, ed al momento è l’unico pilota ad aver concluso tutte le gare in top-5.
Buona prestazione dell’Alfa Romeo di Bottas (settimo), che dopo gli anni da gregario alla Mercedes sta vivendo una seconda giovinezza con un team che l’anno scorso non poteva mai immaginare di lottare costantemente in zona punti.
A punti l’Alpine con l’ottavo posto di Ocon, mentre Alonso ha subito una penalizzazione di cinque secondi dopo la fine della corsa per avere tagliato la curva 14 traendone vantaggio, insieme ad ulteriori cinque per il contatto con Gasly.
Ad approfittarne insperatamente la Williams (9° Albon) che si avvicina nei costruttori all’Aston Martin (10° Stroll), quest’ultima partita dalla pit-lane insieme alla macchina di Vettel per problemi di temperatura della benzina.
Passo indietro per la McLaren, non muovono la classifica costruttori Alpha Tauri e Haas.
Prossimo appuntamento sul circuito di Catalogna a Montmelò nel weekend del 22 maggio, col Gran Premio di Spagna.
Infine, è doveroso ricordare Tony Brooks ex pilota recentemente scomparso all’età di 90 anni, tra i pionieri dell’automobilismo: è stato l’ultimo a vincere un Gran Premio di Formula 1 negli anni ’50, epoca dove i partecipanti sfidavano la morte con i mezzi a disposizione.
Soprannominato il “dentista volante” per la specializzazione del padre, prese parte a 39 Gp mettendo la sua impronta anche a Siracusa nel 1955 dove iniziò una carriera di primo livello, collezionando in totale 6 vittorie, 10 podi, 3 pole position e 3 giri veloci, ritirandosi a soli 29 anni.


Classifica Piloti
1. Leclerc (Ferrari) 104pt
2. Verstappen (Red Bull) 85pt
3. Perez (Red Bull) 66pt
4. Russell (Mercedes) 59pt
5. Sainz (Ferrari) 53pt
6. Hamilton (Mercedes) 36pt
7. Norris (McLaren) 35pt
8. Bottas (Alfa Romeo) 30pt
9. Ocon (Alpine) 24pt
10. Magnussen (Haas) 15pt
11. Ricciardo (McLaren) 11pt
12. Tsunoda (Alpha Tauri) 10pt*
13. Gasly (Alpha Tauri) 6pt
14. Vettel (Aston Martin) 4pt
15. Albon (Williams) 3pt
16. Alonso (Alpine) 2pt
17. Stroll (Aston Martin) 2pt
18. Zhou (Alfa Romeo) 1pt
19. Schumacher (Haas) 0pt**
20. Hulkenberg (Aston Martin) 0pt
21. Latifi (Williams) 0pt
* non partito in Arabia Saudita causa problema tecnico durante il giro di schieramento verso la griglia di partenza;
** non partito in Arabia Saudita causa incidente in qualifica;
*** due gare saltate causa Covid sostituito da Hulkenberg.
Classifica Costruttori
1. Ferrari 157pt
2. Red Bull 151pt
3. Mercedes 95pt
4. McLaren 46pt
5. Alfa Romeo 31pt
6. Alpine 26pt
7. Alpha Tauri 16pt
8. Haas 15pt
9. Aston Martin 6pt
10. Williams 3pt