Il mancato inizio del campionato non ha fermato i movimenti di mercato e l’approvazione di regolamenti per l’immediato futuro. Cancellato il Gp d’Olanda, ok del governo austriaco per l’avvio della stagione allo Spielberg.

Serviranno alcuni anni per comprendere l’eccezionalità del periodo che stiamo vivendo.
La pandemia sta causando una serie di eventi più unici che rari cui lo sport prova ad adattarsi con misure stringenti mai viste prima.
Il calendario della F1 è stato stravolto, con i team che a marzo erano pronti per correre a Melbourne l’inaugurale Gp d’Australia, appuntamento annullato in prossimità delle prove libere. Risultano cancellati i Gp in Australia, Monaco, Francia e ultimamente anche Olanda; al momento sono posticipati quelli di Bahrein, Vietnam, Cina, Spagna, Azerbaijan e Canada. Difficile fare previsioni, molto dipenderà dall’andamento della pandemia e dalle conseguenti disposizioni che ogni nazione metterà in atto per la salute della popolazione.
Dopo l’ok del governo locale, si punta al primo semaforo verde nel Gp d’Austria, previsto allo Spielberg il 5 luglio, a porte chiuse.
Per raggiungere un numero di gare prossimo a quelle previste (limitando le perdite economiche) l’idea prevede in alcune sedi una doppia gara, come appunto in Austria. Un’ipotetico calendario potrebbe includere questi appuntamenti: Austria (5 e 12 luglio), Gran Bretagna (26 luglio e 2 agosto), Ungheria (9 agosto), Spagna (23 agosto), Belgio (30 agosto), Italia (6 settembre), Azerbaijan (20 settembre), Russia (27 settembre), Cina (4 ottobre), Giappone (11 ottobre), Usa (25 ottobre), Messico (1 novembre), Brasile (8 novembre), Vietnam (22 novembre), Bahrain (29 novembre e 6 dicembre), Abu Dhabi (13 dicembre). L’incertezza, come detto, regna sovrana, perché se in Europa stiamo vivendo una flessione dei contagi dopo i mesi di lockdown, negli Stati Uniti ed in Brasile la situazione è purtroppo opposta, inoltre si potrebbe considerare anche l’inversione tra i Gp d’Ungheria e Gran Bretagna, considerato l’obbligo di quarantena per le persone che entreranno nel Regno Unito dove, tra l’altro, si disputerebbe un doppio Gp.
Il mercato piloti in vista del 2021 non si è fermato, con Sainz passato dalla McLaren alla Ferrari per affiancare Leclerc, resta vacante un sedile in Renault (Ricciardo è passato in McLaren – si tratta Alonso), da capire il futuro di Vettel (Bottas-Mercedes in scadenza).
Ma la crisi economica si fa sentire, tra i team in difficoltà c’è la McLaren, che per un piano di risanamento ha licenziato molti dipendenti; problemi anche alla Renault, mentre la Williams dopo la recente risoluzione ad effetto immediato con l’ormai ex title-sponsor, sembrerebbe aver messo in vendita le quote. Per questo motivo c’è stata un’accelerata verso nuove regole per salvaguardare il futuro della F1. Via libera al budget cup, anche nella speranza di equilibrare i valori in pista e attrarre nuovi investitori, col capitale che per ciascun team scenderà a 145 milioni di dollari entro il 2021, gradualmente a 140 entro il 2022 e 135 per il biennio 2023-2025.
Per la stagione in corso (non ancora iniziata) sono stati ridotti i test aerodinamici ed i lavori al banco di prova delle motorizzazioni, inoltre nelle gare a porte chiuse ogni team disporrà di un numero massimo di personale.
Dopo aver rinviato al 2022 l’introduzione del nuovo regolamento tecnico inizialmente previsto dal 2021, è stato bloccato lo sviluppo di molte parti meccaniche.
Le monoposto del 2021 saranno molto simili alle attuali, con la riduzione al carico aerodinamico (stimato nel 10%) attuato sul fondo della monoposto, col taglio del “marciapiede” verso le ruote posteriori, con la motivazione che lo pneumatico resterà quello di quest’anno (già utilizzato nel 2019) e quindi lo sviluppo dei flussi porterebbe la gomma oltre il limite di progettazione. A quel punto sarebbe necessario aumentare la pressione di gonfiaggio, che renderebbe più scivolose le vetture.
Sempre nel 2021 il peso massimo delle monoposto potrà aumentare di 3kg, per evitare di spendere risorse per l’alleggerimento.
In attesa che possano accendersi i motori.

