F1 ’18: che BOTTA”s”!

F

Avvio di campionato imprevedibile.
La vittoria di Vettel e il podio di Raikkonen rappresentano una ventata di entusiasmo in casa Ferrari, considerato che durante tutto il week-end il binomio Hamilton-Mercedes sembrava inavvicinabile.
I sei decimi che il britannico aveva rifilato in qualifica ai ferraristi non lasciava dubbi; l’unica chance sembrava essere legata ad una partenza sprint delle rosse.

Dove iniziano e finiscono i meriti/demeriti dei protagonisti?
Certamente Hamilton non può rimproverarsi nulla, sia in pista che fuori.
Ha iniziato la stagione con arroganza sportiva, d’altronde è un pilota di forte connotazione non solo dentro la sua squadra, consapevole di essere il più forte e di avere la monoposto più forte, pronto a dimostrarlo avendo come obiettivo il quinto mondiale.
Vettel ha avuto il merito di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.
L’obiettivo di una sosta ritardata era quello di sopravanzare il compagno di squadra, ma il ritiro delle Haas gli ha permesso di approfittare delle finestra apertasi in virtù della Safety Car.

Rispetto al 2017 quest’anno le modifiche sono ridotte e ci si aspetta una progressione continua della Ferrari.
Buona la notizia di Raikkonen a podio, magari con un giro in più avrebbe avuto la possibilità di attaccare lo stesso Hamilton, in difficoltà negli ultimi giri.
A proposito delle Haas, un vero peccato aver buttato non solo la prestazione ma soprattutto importanti punti, (Magnussen e Grosjean erano ai piedi del podio) fondamentali a fine stagione per la divisione dei premi economici, vitali per la sopravvivenza dei piccoli team.
Prestazione negativa per Bottas, sia per l’errore in qualifica che per la gara anonima, a punti grazie alla rimonta (partiva 15°) aiutata anche dai ritiri altrui.
Il ruolo da terzo incomodo è affidato alle RedBull, mentre il quinto posto di Alonso consegna grande entusiasmo alla McLaren dopo anni bui.
Bene la Renault a punti con entrambi i piloti, passo indietro per Force India, Williams e Toro Rosso; ottimo l’esordio di Leclerc tredicesimo al traguardo.
Ha debuttato anche l’era-Halo, che ha un’influenza importante nel peso, trattandosi di titanio ricoperto in fibra di carbonio ancorato alla monoposto aumentandone il peso con impatto importante sull’aerodinamica.
Molte squadre hanno giocato con la posizione degli specchietti, avvicinandoli o allontanandoli dal punto di vista del pilota. Esteticamente amorfo sulle monoposto più belle e performanti della storia.

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Andrea La Rosa

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